Passo dei Corandoni
Lunga escursione attraverso le ampie vallate che convergono nell'angolo sud-occidentale del Cantone dei Grigioni, in corrispondenza del Lai da Santa Maria, presso il Passo del Lucomagno, all'estremo nord del Canton Ticino. I dislivelli non sono importanti e si concentrano in tre sbalzi (ingresso in Val Cadlimo, salita al Passo dei Corandoni, salita al Passo dell'Uomo) intervallati da lunghi trasferimenti a fianco dei torrenti che segnano queste valli; molti e assolutamente suggestivi i laghi che occupano ogni più piccolo avvallamento. Residui di antica attività mineraria (cave di galena argentifera) si incontrano lungo il pietroso altopiano che coincide con il Passo dei Corandoni. Un'ultima curiosità: lo Stabbio Nuovo ospita all'alpeggio una inusitata e cospicua mandria di yak.
Dal parcheggio presso l'Hospezi S.ta Maria 1917m si scende verso il lago ad imboccare una comoda sterrata pianeggiante che ne contorna la riva occidentale; dove la pista si avvia ad una lunga salita (via di ritorno), si prosegue per poche decine di metri fino ad un ponte sulla destra 1924m e, all'immediato successivo bivio, si prende il sentierino di sinistra che inizia la risalita del gradino della Val Cadlimo. Ripidi tornanti salgono a fianco della forra rocciosa dove scende a cascate il Reno di Medel: presso un promontorio erboso con ometto di pietre la salita scema e il sentiero prosegue nel solco del fiume che scorre più tranquillo su vaste placche di roccia. La vallata si addentra fra le Piode della Val Cadlimo (nord) e la Costa di Schenadüi (sud) fino ad una piccola diga con presa d'acqua 2229m; dopo qualche centinaio di metri si raggiungono le poche costruzioni e i recinti dello Stabbio Nuovo 2250m, dove tutto (scritte, oggetti e ornamenti) ricorda la cultura tibetana. Il cammino prosegue lungamente, sempre lungo il fiume, fra pascoli, laghetti e pietrame sparso fino ad incontrare gli scarsi ruderi dello Stabbio di Mezzo 2299m: facendo molta attenzione ai segnali a vernice, proprio dove il Reno si allarga in rami ghiaiosi, si guada e si inizia a risalire lungo gli Ovi di Cadlimo. La buona traccia, con qualche tornante, sale all'incredibile Piatto della Miniera 2526m: in ogni direzione si estende una blanda conca di piccole pietre, ospitante qua e là vari specchi d'acqua (Laghetti della Miniera) e i tre piccoli ruderi delle abitazioni dei minatori. Un lieve gradino fa salire al Passo dei Corandoni 2530m, dove l'altro versante - Val Piora - si manifesta nella sua verticale diversità: il sentiero - molto esposto - zigzaga lungo cenge attraverso pascoli impervi a picco sulle acque scure del profondo Lago di Dentro 2298m, sbarrato a valle da un sottile diaframma roccioso. Da qui la traccia - peraltro a tratti franosa - si estende verso ovest lungo prati meno ripidi in lenta discesa verso la Capanna Cadagno 1987m. Si imbocca subito il sentiero a sinistra che, attraverso il prativo Pian Murinascia, a fianco del letto di un torrente scavato in bianchi strati calcarei, si porta al ponte di Q 2174m; oltre una breve salita si entra nella larghissima Val Termine (direzione nord-est) che culmina impercettibilmente nella cascina del Passo dell'Uomo 2218m. Si prosegue lungo una deteriorata pista sassosa che, in faticosa discesa, riconduce al ponte di Q 1924m, dove si riprende contatto con il percorso di salita. Da qui, in breve, ritorno al Passo del Lucomagno lungo la via di andata.
Dal parcheggio presso l'Hospezi S.ta Maria 1917m si scende verso il lago ad imboccare una comoda sterrata pianeggiante che ne contorna la riva occidentale; dove la pista si avvia ad una lunga salita (via di ritorno), si prosegue per poche decine di metri fino ad un ponte sulla destra 1924m e, all'immediato successivo bivio, si prende il sentierino di sinistra che inizia la risalita del gradino della Val Cadlimo. Ripidi tornanti salgono a fianco della forra rocciosa dove scende a cascate il Reno di Medel: presso un promontorio erboso con ometto di pietre la salita scema e il sentiero prosegue nel solco del fiume che scorre più tranquillo su vaste placche di roccia. La vallata si addentra fra le Piode della Val Cadlimo (nord) e la Costa di Schenadüi (sud) fino ad una piccola diga con presa d'acqua 2229m; dopo qualche centinaio di metri si raggiungono le poche costruzioni e i recinti dello Stabbio Nuovo 2250m, dove tutto (scritte, oggetti e ornamenti) ricorda la cultura tibetana. Il cammino prosegue lungamente, sempre lungo il fiume, fra pascoli, laghetti e pietrame sparso fino ad incontrare gli scarsi ruderi dello Stabbio di Mezzo 2299m: facendo molta attenzione ai segnali a vernice, proprio dove il Reno si allarga in rami ghiaiosi, si guada e si inizia a risalire lungo gli Ovi di Cadlimo. La buona traccia, con qualche tornante, sale all'incredibile Piatto della Miniera 2526m: in ogni direzione si estende una blanda conca di piccole pietre, ospitante qua e là vari specchi d'acqua (Laghetti della Miniera) e i tre piccoli ruderi delle abitazioni dei minatori. Un lieve gradino fa salire al Passo dei Corandoni 2530m, dove l'altro versante - Val Piora - si manifesta nella sua verticale diversità: il sentiero - molto esposto - zigzaga lungo cenge attraverso pascoli impervi a picco sulle acque scure del profondo Lago di Dentro 2298m, sbarrato a valle da un sottile diaframma roccioso. Da qui la traccia - peraltro a tratti franosa - si estende verso ovest lungo prati meno ripidi in lenta discesa verso la Capanna Cadagno 1987m. Si imbocca subito il sentiero a sinistra che, attraverso il prativo Pian Murinascia, a fianco del letto di un torrente scavato in bianchi strati calcarei, si porta al ponte di Q 2174m; oltre una breve salita si entra nella larghissima Val Termine (direzione nord-est) che culmina impercettibilmente nella cascina del Passo dell'Uomo 2218m. Si prosegue lungo una deteriorata pista sassosa che, in faticosa discesa, riconduce al ponte di Q 1924m, dove si riprende contatto con il percorso di salita. Da qui, in breve, ritorno al Passo del Lucomagno lungo la via di andata.
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