Monte Due Mani

Oggi io e Moira partiamo per Lecco senza una meta precisa, decideremo durante il viaggio secondo le condizioni Meteo.
Le previsioni non danno pioggia, ci sono nubi basse ma sullo sfondo il cielo è quasi sereno.
Decidiamo di provare a salire al Due Mani.
Scendiamo dal bus alle Casere di Maggio; comincia a piovere, però siamo al limitare delle nubi e con la speranza che si spostino cominciamo la nostra escursione.
Seguiamo la via Casere; lasciamo perdere la stradina a destra dopo un grande rudere, con l'indicazione per il due mani, ma dove due anni fa mi sono perso nel bosco; proseguiamo per la Casa degli Artigianelli, prendiamo a destra la strada che costeggia il torrente e arrivati al guado seguiamo il sentiero che sale sulla destra lungo il torrente.
Giunti ad un bivio dove i cartelli danno per il Due Mani in entrambe le direzioni, prendiamo il sentiero che sale sulla destra.
L' abbondante vegetazione ci bagna più che la pioggia; salendo raggiungiamo la strada sterrata per la Foppa, e qui, alla Cascina Riva Foppa, facciamo una sosta aspettando che smetta di piovere.
Il proprietario Paolo, una persona simpatica, ci offre un bicchiere di vino ed un assaggio di formaggi locali, oltre che a tenerci compagnia con una lunga chiacchierata.
Smesso di piovere riprendiamo la salita lungo la strada; Paolo ci ha sconsigliato il sentiero che taglia i tornanti, in cattive condizioni per le abbondanti piogge.
Dopo un po' esce il sole.
Raggiunta la radura della Foppa facciamo una sosta presso una fontana, poi riprendiamo la salita.
Superata l'ultima baita, al primo bivio prendiamo il sentiero a sinistra che sale lungo la cresta; la vegetazione torna ad essere abbondante, rendendo difficile in alcuni punti individuare il sentiero; il cielo ora è sereno, a parte qualche cumulo sulle cime, ed il caldo comincia a farsi sentire.
Raggiungiamo la cima dello Zucco di Desio da dove si vede la cima del Due Mani; una breve discesa seguita da una risalita e siamo sulla cima.
Quattro chiacchiere con due escursionisti che dopo un po' ci lasciano soli, mangiamo il nostro cibo e ci riposiamo.
Passate le scalmane della salita si sente che l'aria è piuttosto fresca, qualcosa in più addosso ci sta bene.
Il panorama da questa cima è molto ampio, ma oggi non si vedono gli Appennini, il Monviso ed il Monte Rosa, nascosti dalle nubi.
Cominciamo la discesa facendo attenzione a non scivolare sul terreno molto umido, un'altra sosta da Paolo, poi proseguiamo la discesa lungo la stradina che ci riporta alle Casere.
Una sosta al bar, poi ci mettiamo in attesa dell'autobus che però non arriva; la barista ci informa che per una frana sulla strada hanno cambiato gli orari; proviamo a fare l'autostop ma senza risultato.
Finalmente passa il bus, ma và verso Barzio; ci da un passaggio fino a Balisio, dove troviamo subito una coppia molto gentile che ci dà un passaggio fino alla stazione di Lecco.
Qui abbiamo la sorpresa che il locale delle 18,07 è soppresso, prendiamo allora il "Besanino" che con un viaggio interminabile ci riporta a Milano.
Inconvenienti del voler andare con i mezzi pubblici.
Ma comunque la giornata è andata bene e la gita ci ha soddisfatto.
Alla prossima 
Ciao
Stefano