Oratorio di San Lucio (anello)


Publiziert von Alberto C. , 13. August 2014 um 00:18.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:10 August 2014
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo San Lucio-Monte Boglia   I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 720 m
Abstieg: 720 m
Strecke:Cimadera; Prato Bello; Alpe Pianca Bella; Bocchetta San Bernardo; Passo San Lucio (e omonimo oratorio); Nendum; Cimadera
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Percorrere l'autostrada A2 ed uscire a Lugano nord. DIrigersi verso il centro città fino ad incontrare le indicazioni per Sonvico. Seguirle e, successivamente, seguire quelle per Val Colla (Maglio di Colla). Percorsi circa km 19 dall'uscita dell'autostrada si giunge a Cimadera.

Dopo una serie di domeniche lontano dai monti, finalmente le previsioni meteo lasciavano più di qualche speranza: perturbato si, ma con ampie schiarite e temporali dal tardo pomeriggio. Dai, si và, ma meglio non andare troppo in alto.
Fra le possibili mete selezionate, abbiamo scelto la più comoda e quella con le migliori previsioni meteo: San Lucio.
Partiamo da Milano con il cielo completamente coperto, ma confidiamo nelle ampie schiarite previste. A Lugano inizia un forte acquazzone che ci accompagnerà fino Cimadera, dove arriviamo con la pioggia che promette di smettere.
Calzati gli scarponi, ci siamo messi in marcia sotto una leggera pioggerellina. Verremo premiati. Le ampie schiarite non i sono viste (un piccolo fazzoletto d'azzurro nei pressi di San Lucio e nulla più) ma abbiamo percorso l'intero anello al secco.
 
DIFFICOLTÀ.  Quasi turistica. Lunghi tratti si svolgono su stradine e larghi sentieri. Anche i tratti di sentiero non presentano difficoltà.  Dislivelli contenuti e con pendenze leggere. Segnaletica buona.

QUOTA MASSIMA:  m 1594, nei pressi di Bocchetta San Bernardo.

DISTANZA:  km 15,6

TEMPO TOTALE, comprese le soste:   5h 10'
TEMPO DI SALITA:da Cimadera a San Lucio per la Bocchetta di San Bernardo, 2h 35'
TEMPO DI DISCESA 2h  

NOTE SUL PERCORSO.    Dalla piazzola di inversione di marcia del bus, prendere la stradina (palina segnaletica)  e raggiungere la parte alta del borgo. Giunti sulla via principale dirigersi a nord-ovest. Presto la strada diventa sterrata e si inoltra, con un ampio giro che porta nell'opposta direzione, nel bosco fino a raggiungere Prato Bello. Inizialmente seguire le indicazioni per Capanna Pairolo, poi quelle per Bocchetta San Bernardo. Fino in prossimità dell'Alpe Pianca Bella, si percorre una stradina, solo oltre si trasforma in un agevole sentiero. Arrivati alla Bocchetta San Bernardo (m 1586) si devia in direzione nord-est su un sentiero che taglia le pendici di Monte Cucco, che sfila senza accorgersene, fino a raggiungere, in corrispondenza di un tornante, la carrozzabile che sale da Cavargna. Seguendo la strada, in pochi minuti si raggiunge il Passo San Lucio con l'omonimo oratorio. Poco distante, qualche metro più alto, sorge il Rifugio San Lucio (la classica, e brutta, casermetta della Guardia di Finanza riadattata allo scopo) e, qualche metro più sotto, la Capanna San Lucio.
 Per chiudere l'anello, per il ritorno si percorre la stradina che sale da Certara, seguendola fino a riportarsi a Cimadera; attenzione a non finire a Certara!  In realtà il percorso termina sulla strada principale in corrispondenza dell'ultimo tornante (m 1035), per riportarsi a Cimadera bisogna percorrere circa mezzo chilometro di strada asfaltata in leggera salita.

METEOCome descritto in apertura della relazione, cielo coperto con pioggia iniziale; leggero miglioramento nel secondo pomeriggio. Temperatura da non sudare.            

COMPAGNI:Andrea. 
 

CENNI STORICI:
 L'oratorio di San Lucio, che risale al XIV secolo,  sorge, a 1548 metri di quota, sull'omonimo Passo posto ai confini fra la Val Cavargna (I) e la ticinese Val Colla, sul luogo dove Lucio fu ucciso.  La chiesa è costituita da una semplice navata formata da un nucleo medievale, cui si aggiunse nel Quattrocento la campata iniziale, nel Seicento il presbiterio e nel 1777 il portico occidentale. Secondo gli storici, la chiesetta, a cui  è accostata una tozza torre campanaria a cui neppure il tetto a punta riesce dare slancio,  ha qualche resto medievale ed occupa probabilmente il posto di un piccolo luogo di culto ben più antico.  L’interno è a navata unica ed è diviso in quattro campate coperte da volte a crociera. Le pareti e le volte sono ricoperte da numerosi affreschi che raffigurano la vita del santo, tra i quali un pregevole dipinto del '500 su rame, che raffigura il santo pastore che distribuisce ai poveri il formaggio (soggetto ripreso anche da altre raffigurazioni).
 
Ma chi era San Lucio?
S. Lucio di Cavargna è conosciuto anche come Uguzzone o Luguzzone o Uguzo.  Dall’antico “Catalogus sanctorum Italiae”, edito nel 1613, si apprende che Lucio sarebbe stato un pastore (non di anime, almeno in origine, ma di animali), dipendente di un padrone, dal quale fu licenziato accusato di furto, perché aveva fatto con gli averi del padrone, piccoli doni alla Chiesa ed ai poveri.
Fu assunto da un nuovo padrone più accondiscendente e successe che mentre le ricchezze di questo aumentavano, diminuivano quelle del padrone precedente; il quale sia per odio sia per invidia, lo uccise.
Sul posto dove fu ucciso, sgorgò una sorgente così abbondante da formare un laghetto, alle cui acque accorrono gli ammalati degli occhi per guarirne.
 
 
CURIOSITA'
 
Nelle nostre escursioni, sempre più spesso, ci imbattiamo in animali strani, esotici. Non mi riferisco a animali selvatici: lupi, orsi, linci, ecc. che vanno (fortunatamente) ripopolando l'arco Alpino, ma ai comuni bovini. La mucca delle Alpi per antonomasia è la familiare bruno alpina, ma oggi spesso si incontrano bovini diversi: questa volta è stato il turno delle Highland, più comunemente conosciuta come mucche scozzesi dalla loro terra d'origine: le aspre e remote Highland scozzesi.
Facciamo un po' di conoscenza con questa razza. Statura bassa (femmine 110-120 cm); corna sviluppate a lira; pelo lungo, folto e ispido; scheletro robusto; criniera abbondante e forte giogaia.
La Highland è una razza rustica, resistente alle malattie , anche da quelle legate allo stress (sembra essere un problema anche per loro). Nonostante le loro lunghe corna ed il loro strano aspetto, le Highland sono considerate animali tranquilli, i tori come le vacche che allevano i vitelli con grande cura. Possono essere abituati alla cavezza facilmente come le altre razze, forse ancor di più grazie alla loro intelligenza maggiore.
Viene allevata per la carne, ottima per quantità e qualità - magra, saporita e povera di colesterolo (le Highland sono protette da un lungo e folto pelo piuttosto che da uno spesso strato di grasso). Producono anche una buona quantità di latte (anche kg 7,6 al giorno con il 6% di grasso).
Le Highland richiedono poco in termini di riparo e cibo per ottenere e mantenere buone condizioni di salute. Clima freddo e neve hanno poco effetto su di loro. Sono state allevate a nord fino all’Alaska e la Scandinavia. Si adattano bene anche a climi più meridionali e riescono a valorizzare anche i pascoli più poveri.

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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