Cima Quaira 2752 m
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Ci avevamo provato questo inverno ma il brutto tempo aveva fatto fallire sul nascere il tentativo, mo ci riproviamo…
A Cavallar, lo scorcio di montagne che vediamo ci fa pensare di aver fatto una stupidata, sembra ci sia ancora parecchia neve. Va beh, ormai siamo qui e vedremo di riuscire a far qualcosa.
Come la volta precedente ma, senza nessun inghippo questa volta, saliamo al rifugio Lago Corvo senza quasi toccare neve. Ciò ci fa sperare che almeno da questo lato la situazione non sia male.
Proseguiamo con il traverso verso P.so Palù fino al bivio per Cima Quaira. Salendo verso il colletto che ci porterà sul versante nord attraversiamo più lingue di neve ben portante. Giunti al colletto…disastro….neve, neve, neve, tantissima! La croce è ben visibile, croce penso, che si siano decisi a mettere qualcosa sulla cima più elevata delle Maddalene? Una volta c’erano solo due pezzi di legno sghimbesci! La cresta sembra percorribile almeno fino ad un certo punto, oltre non si capisce come sia. Ramponi, sarebbe utile anche una picca ma non si può avere tutto…
Saliamo fino al punto che sembrava fattibile anche per un’eventuale discesa. Le roccette da superare sembrano fattibili però dando un’occhiata al pendio innevato ci sembra una soluzione migliore. Scendiamo di pochi ripidi metri, traverso e ripida risalita alla cresta, la neve tiene bene per cui non ci sono problemi.
Ripresa la cresta, anche se ripida si sale bene, ormai è fatta! Raggiunta la cima, ci felicitiamo ma, un’occhiata più attenta alla croce e…”Marco, ma questa non è la Quaira!”, “come non è la Quaira?” “…si chiama Bärhapp Spitze la Quaira dovrebbe essere Karspitze se non ricordo male!”
Effettivamente eccola là davanti a noi, con il suo ometto. Questa, fino al 2013 sulle carte era solo un punto quotato 2707 m, ora ha un nome e una croce! Domanda…proseguiamo? Proseguiamo… fino al colletto si scende bene, poi vedremo come andare avanti. Raggiunto il colletto decidiamo di seguire il tracciato del sentiero estivo, la neve tiene bene. Passiamo sotto la punta su un bel pianoro, raggiungiamo la base della ripida dorsale e ancora 130 ripidi metri di fatica e siamo in cima, quella giusta questa volta! Di nuovo felicitazioni, breve pausa per evitare di affogare nella neve che sta cominciando a mollare e torniamo al colletto. Puntiamo al laghetto sottostante dove nei pressi passa il Sentiero Italia.
Raggiunto il laghetto ci spostiamo a sx verso il P.so Palù. Qualche sali scendi su neve marciotta per raggiungere il vallone sotto il passo e quindi senza raggiungerlo puntiamo a dei paletti più in basso, scopriamo essere paletti segnavia! Intorno a 2200 metri termina definitivamente la neve e raggiungiamo la malga all’asciutto per la pausa pranzo.
Prolunghiamo la sosta fino al momento in cui il sole sembra averci abbandonato definitivamente e con il sentiero 133A torniamo a Cavallar.
Escursione di grande soddisfazione, la prima volta era andata male ma la seconda è stata quella buona!
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