Anello da Erve passando per il monte Magnodeno e la capanna Alpinisti Monzesi
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Oggi il gruppo “AnDaSer” ritorna al completo. Per testare il recupero degli infortunati (Da&Ser) scegliamo una uscita che ultimamente su Hikr va per la maggiore: Magnodeno & dintorni.
Prendiamo quindi spunto dalle recenti relazioni di Patripoli, Grandemago, Turistalpi e ripercorriamo fedelmente l’itinerario compiuto da Barbacan nel novembre 2011; grazie a tutti per le utili indicazioni.
Lasciata l’auto ad Erve nel parcheggio di via Costalottiere, sopraelevato rispetto al piano stradale, ci mettiamo in marcia alle 8.30 seguendo la strada che prosegue in salita.
Senza l’utile indicazione di un abitante del posto, avremmo probabilmente faticato ad individuare il punto di partenza del sentiero per il Monte Magnodeno, indicato solo da un piccolo cartello.
Si sale nel bosco con tratti di forte pendenza che ci permettono di guadagnare rapidamente dislivello.
Usciamo dal bosco alle 9.20, ad una altitudine di circa 1.000 metri, e incrociamo un sentiero che sale verso l’evidente vetta. La temperatura è già ben gradevole e il cielo è un po’ velato, soprattutto in direzione della pianura e delle montagne del centro lago; alle nostre spalle è però ben nitida la vista verso le “lame” del Resegone.
Arriviamo alla croce del Magnodeno alle 9.50 e ci fermiamo per ammirare il bellissimo panorama sulla sottostante Lecco con tratti di laghi, fiume e montagne che sembrano messi lì alla rinfusa.
Sostiamo anche nei pressi del vicino bivacco Magnodeno e ripartiamo alle 10.20.
Aiutati da qualche catena scendiamo un brevissimo tratto tra le rocce e procediamo su un comodo sentiero; poco più avanti, al primo bivio, seguiamo le indicazioni per la capanna Alpinisti Monzesi.
Procediamo in leggera discesa e attraversiamo un bosco di betulle sino ad arrivare ad una fonte di acqua fresca; qui c’è un altro bivio con possibilità di arrivare alla Cima del Fo’ passando per la cresta della Giumenta, percorso che riteniamo troppo impegnativo per le nostre capacità, oppure di proseguire su sentiero più facile in direzione della capanna, scelta che ben volentieri facciamo.
In effetti il sentiero, anche se ben tracciato, è comunque abbastanza esposto e non possiamo apprezzare appieno i passaggi del sentiero più alto che corre lungo la cresta della montagna; ci toccherà ritornare ed osare maggiormente.
Dopo alcuni saliscendi intravediamo tra le conifere il rifugio, nostra meta ristoratrice odierna. Sulla sinistra scorgiamo, anche qui a fatica, una indicazione per il Passo del Fo’ e quindi effettuiamo una deviazione dal sentiero principale per imboccare una ripida salita che alle 11.50 ci consente di raggiungere il Passo del Fo’ che è situato a mt. 1.284 (in effetti punto più alto della nostra escursione) e sormontato da una cappella del gruppo Genepì di Calolziocorte.
Sostiamo una decina di minuti per ammirare diversi arrampicatori che sono impegnati sulle vicine vie ferrate del Resegone; scendiamo poi alla vicina capanna Ghislandi e procediamo nel bosco sino alla capanna Alpinisti Monzesi dove arriviamo alle 12.20; il cielo pare leggermente annuvolarsi.
Pranziamo all’interno del rifugio e la sosta si prolunga ulteriormente all’esterno sulle panche che, nonostante siano in pietra, permettono anche una piccola “pennichella”. In cielo, tra le imponenti rocce del Resegone, effettuano delle evoluzioni alcuni deltaplano.
Ripartiamo alle 15.15 per scendere in direzione di Erve seguendo il sentiero, più lungo ma sicuramente più facile, che passa dalla Fonte San Carlo dove arriviamo alle 16.10. Qui ci dissetiamo e sostiamo ancora una decina di minuti prima di affrontare l’ultimo tratto della discesa.
Arrivati a Erve attraversiamo tutto il paese per poi risalire ancora la strada dove abbiamo lasciato l’auto; qui arriviamo alle 17.10.
La mia impressione è che gli ex infortunati abbiano superato agevolmente il test; ora non ci resta che organizzare una nuova uscita di gruppo, si spera a breve!!!
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,4;
Tempo marcia: 3h45m;
Tempo sosta: 4h55m, di cui 2h55m pranzo presso rifugio;
Ascesa: mt. 1.000 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 1,5 km/h.
Prendiamo quindi spunto dalle recenti relazioni di Patripoli, Grandemago, Turistalpi e ripercorriamo fedelmente l’itinerario compiuto da Barbacan nel novembre 2011; grazie a tutti per le utili indicazioni.
Lasciata l’auto ad Erve nel parcheggio di via Costalottiere, sopraelevato rispetto al piano stradale, ci mettiamo in marcia alle 8.30 seguendo la strada che prosegue in salita.
Senza l’utile indicazione di un abitante del posto, avremmo probabilmente faticato ad individuare il punto di partenza del sentiero per il Monte Magnodeno, indicato solo da un piccolo cartello.
Si sale nel bosco con tratti di forte pendenza che ci permettono di guadagnare rapidamente dislivello.
Usciamo dal bosco alle 9.20, ad una altitudine di circa 1.000 metri, e incrociamo un sentiero che sale verso l’evidente vetta. La temperatura è già ben gradevole e il cielo è un po’ velato, soprattutto in direzione della pianura e delle montagne del centro lago; alle nostre spalle è però ben nitida la vista verso le “lame” del Resegone.
Arriviamo alla croce del Magnodeno alle 9.50 e ci fermiamo per ammirare il bellissimo panorama sulla sottostante Lecco con tratti di laghi, fiume e montagne che sembrano messi lì alla rinfusa.
Sostiamo anche nei pressi del vicino bivacco Magnodeno e ripartiamo alle 10.20.
Aiutati da qualche catena scendiamo un brevissimo tratto tra le rocce e procediamo su un comodo sentiero; poco più avanti, al primo bivio, seguiamo le indicazioni per la capanna Alpinisti Monzesi.
Procediamo in leggera discesa e attraversiamo un bosco di betulle sino ad arrivare ad una fonte di acqua fresca; qui c’è un altro bivio con possibilità di arrivare alla Cima del Fo’ passando per la cresta della Giumenta, percorso che riteniamo troppo impegnativo per le nostre capacità, oppure di proseguire su sentiero più facile in direzione della capanna, scelta che ben volentieri facciamo.
In effetti il sentiero, anche se ben tracciato, è comunque abbastanza esposto e non possiamo apprezzare appieno i passaggi del sentiero più alto che corre lungo la cresta della montagna; ci toccherà ritornare ed osare maggiormente.
Dopo alcuni saliscendi intravediamo tra le conifere il rifugio, nostra meta ristoratrice odierna. Sulla sinistra scorgiamo, anche qui a fatica, una indicazione per il Passo del Fo’ e quindi effettuiamo una deviazione dal sentiero principale per imboccare una ripida salita che alle 11.50 ci consente di raggiungere il Passo del Fo’ che è situato a mt. 1.284 (in effetti punto più alto della nostra escursione) e sormontato da una cappella del gruppo Genepì di Calolziocorte.
Sostiamo una decina di minuti per ammirare diversi arrampicatori che sono impegnati sulle vicine vie ferrate del Resegone; scendiamo poi alla vicina capanna Ghislandi e procediamo nel bosco sino alla capanna Alpinisti Monzesi dove arriviamo alle 12.20; il cielo pare leggermente annuvolarsi.
Pranziamo all’interno del rifugio e la sosta si prolunga ulteriormente all’esterno sulle panche che, nonostante siano in pietra, permettono anche una piccola “pennichella”. In cielo, tra le imponenti rocce del Resegone, effettuano delle evoluzioni alcuni deltaplano.
Ripartiamo alle 15.15 per scendere in direzione di Erve seguendo il sentiero, più lungo ma sicuramente più facile, che passa dalla Fonte San Carlo dove arriviamo alle 16.10. Qui ci dissetiamo e sostiamo ancora una decina di minuti prima di affrontare l’ultimo tratto della discesa.
Arrivati a Erve attraversiamo tutto il paese per poi risalire ancora la strada dove abbiamo lasciato l’auto; qui arriviamo alle 17.10.
La mia impressione è che gli ex infortunati abbiano superato agevolmente il test; ora non ci resta che organizzare una nuova uscita di gruppo, si spera a breve!!!
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,4;
Tempo marcia: 3h45m;
Tempo sosta: 4h55m, di cui 2h55m pranzo presso rifugio;
Ascesa: mt. 1.000 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 1,5 km/h.
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