Alle 4 del mattino di domenica le poche auto in circolazione sono quelle dei frequentatori dei locali notturni che aspettano di trovare un bar aperto per far colazione prima di andare a letto, oppure quelle degli scialpinisti, che dal letto si sono appena alzati e partono per le gite. Noi facciamo parte della seconda specie.
Oggi ci affidiamo ai consigli di Pietro, che conosce meglio di tutti noi questa zona, e affrontiamo la salita allo Schwarzhorn. Incontriamo qualche piccola difficoltà nel superamento della gola iniziale perché l'acqua ha iniziato il suo lento lavoro di erosione e bisogna prestare attenzione a non sfondare gli esili ponti di neve che nascondono enormi crateri sotto i quali scorre il torrente. Dai Piani della Rossa in poi le condizioni migliorano, il manto è compatto ed è presente un buon rigelo. Raggiunto il colle Marani la salita si fa meno ripida ed in breve si raggiunge il "deposito sci". La cresta finale è in buone condizioni, alcuni la salgono senza ramponi. Affrontiamo con cautela questo ultimo tratto e giungiamo tutti in cima.
In vetta colgo l'occasione per un omaggio, documentato dalle foto, al Grande Torino che 65 anni fa in questo giorno cadeva a Superga.
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