Il giro dell'Alpe Corte Lorenzo - Corni di Nibbio


Publiziert von atal , 19. April 2014 um 12:02.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:17 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m
Strecke:Da Albo all'Alpe Corte Lorenzo passando per la cappella della Vardarola, gli alpi Balmesc, Mundasc e Curt Sgiuana; discesa passando per l'Alpe Corte e la linea Cadorna, con discesa su Bettola
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Albo fraz. di Mergozzo (VB). Dalla superstrada del Sempione, uscita Mergozzo a dx in direzione Mergozzo. Albo è il primo paese che si incontra. Il sentiero inizia subito prima della prima casa del paese.

Introduzione
Percorso ad anello con partenza da Albo, fraz. di Mergozzo (VB) e discesa su Bettola (tra i due paesi ci sono circa 2 km di strada asfaltata in piano). L'andata è su sentiero "non CAI" ma comunque segnato da bolli di vernice rossa sui tronchi. Lungo questo percorso si trova la caratteristica balma dell'Alpe Mundasc, che merita di essere visitata. L'Alpe Corte Lorenzo è un rudere posto su un terrazzo prativo a circa 100 m, ai piedi della parete della Cima Corte Lorenzo, in bella posizione panoramica sulla bassa Ossola.

Il ritorno si svolge, nella parte alta, su un percorso non segnato e di difficile individuazione, dove ho rischiato di perdermi. La parte bassa invece sfrutta la mulattiera militare di Bettola, che già conoscevo dall'escursione a Sautì.

L'andata
Partenza da Albo, a sinistra della prima casa del paese, arrivando dalla superstrada del Sempione dall'uscita di Mergozzo. Si parcheggia lungo la strada sul lato destro, si attraversa e si trova subito un cartello che indica la cappella della Vardarola. In circa 15 minuti si arriva alla cappella, subito dopo aver guadato un ruscello. Il sentiero è ripido e in questo primo tratto presenta dei caratteristici gradini intagliati nella roccia. Subito dopo la cappella si trova un'indicazione per Scarpia verso destra. Si ignora l'indicazione e si prosegue invece seguendo un'altra traccia che continua dritta in leggera salita. Da qui in avanti si seguiranno dei segni di vernice rossa sui tronchi fino all'Alpe Corte Lorenzo . Si arriva immediatamente all'Alpe della Vardarola dove si continua salendo verso destra, senza costeggiare il lungo muro ma innalzandosi direttamente nel bosco al di sopra del muro stesso. Si arriva all'alpe Balmesc in 20' dalla Vardarola. Superato un passaggio caratteristico a sinistra di un grosso masso, si arriva in altri 10' all'alpe Mundasc dove, traversando verso destra, si trova una balma di eccezionali dimensioni (45' dalla partenza), che era adibita alla stagionatura dei formaggi.
 
Il sentiero continua a salire ripido nel bosco fino a quando a sinistra si intravede un costone roccioso nascosto in parte dalla vegetazione. La traccia sale a destra del costone fino ad uscire in un felceto al cui termine si svolta a sinistra, guadagnando la sommità del costone stesso, dove si trovano i ruderi di Curt Sgiuana, a circa 800 metri (45' da Mundasc, 1:30 dalla partenza). La traccia prosegue alle spalle dei ruderi fino ad arrivare alla base di un salto di roccia. Da questo punto si traversa a destra entrando nel vallone del rio Albo, costeggiando la base delle rocce. In alcuni punti la traccia perde leggermente quota.
La traccia cambia quindi direzione e piega a sinistra fino a guadagnare la sommità del costone e arrivare all' Alpe Corte Lorenzo (30' da Curt Sgiuana, 2 ore nette dalla partenza - 2,5 ore con le soste, 1000m circa). 

Divagazioni
Da qui sono salito sul costone prativo a sinistra del pascolo puntando ad un'evidente placca di roccia chiara per poi seguire il ripido costone, rimanendo sul versante dell'Alpe per evitare i tratti più esposti. Il terreno è ripido ma non difficile. Raggiunta in 30' la base delle rocce dell'anticima Sud della Cima Corte Lorenzo, a circa 1250 m di quota, ho traversato il versante alla base della parete ovest, scendendo leggermente a sinistra, sul lato del vallone di Bettola.
Il versante è molto impervio, caratterizzato da una boschina fastidiosa (con molti rami ad altezza uomo) e privo di tracce affidabili. Districandomi tra i rami e contornando alla base i salti di roccia, sono arrivato alla base del canalone che scende tra la cima principale e l'anticima sud. Da qui l'ingresso al canalone appare sbarrato da un salto dove scende una piccola cascata. L'accesso sembra possibile solo traversando su un'esposta cengetta erbosa. Decido di non rischiare e ritorno sui miei passi. 

Il ritorno
Dopo essermi rifocillato, decido di ritornare cercando la traccia che scende nel vallone di Bettola arrivando ad incrociare il sentiero per Sautì poco a monte dell'Alpe Corte (da non confondersi con la quasi omonima Alpe Corte Lorenzo). Avevo letto che esiste la possibilità di salire all'Alpe Corte Lorenzo da una traccia che risale lungo il costone che inizia poco sopra l'Alpe Corte, quindi poco dopo il termine della mulattiera militare della linea Cadorna che sale da Bettola. Risalendo l'ultimo tratto del costone sopra l'Alpe Corte Lorenzo avevo notato una traccia (erba schiacciata) e soprattutto dei rami tagliati con il falcetto. Questi indizi, uniti al fatto che il costone - visto dall'alto - non sembra presentare difficoltà, mi hanno portato a sottovalutare questo percorso alternativo.
La discesa del costone inizialmente è facile: i segni di passaggio sono poco rilevanti perché è sufficiente tenere sempre il costone più a destra, tenendo presente che quello iniziale si divide presto in due e poi, quello di destra, ancora in due. Ad un certo punto si scende un tratto più ripido, parzialmente boscato seguito da un tratto meno pendente, senza alberi, con grandi placche di roccia scura poco inclinate, a circa 800 metri di quota.
Qui tenendosi leggeremente sul lato del vallone di Bettola (destra), presso il limitare del bosco, si può notare una labile traccia che scende leggermente sottocresta nella stessa direzione tenuta fino a questo momento e (ma è più difficile da notare in discesa, infatti io - al primo tentativo - non l'ho vista!) un'altra labile traccia che invece traversa a sinistra, puntando quindi nella direzione opposta a quella di discesa fino a questo momento, sempre sul versante del vallone di Bettola.
Basandomi sull'idea, rivelatasi poi errata, che la traccia dovesse scendere fino all'Alpe Corte sempre lungo il costone, ho proseguito (sbagliando) nella stessa direzione seguita fino a quel momento, fino ad arrivare sopra a dei salti di roccia. Effettivamente delle roncolate sono visibili anche in questa direzione ma non ho trovato una traccia per superare in modo accettabile i salti di roccia sottostanti e sono quindi risalito, con non poche difficoltà viste le caratteristiche di questo tipo di terreno caratterizzato, come scritto da Teresio Valsesia nel fondamentale "Valgrande Ultimo Paradiso", da "fasce rocciose e spineti" e - aggiungo io - false tracce. Il punto è che il costone in questa zona è fasciato praticamente su 3 lati (destra, sinistra, in basso) da salti di roccia con pochi punti deboli. Questi "punti deboli" sono comunque ripidi, con molti rovi e soprattutto sono tutti a sinistra (scendendo), che è una direzione non utile perché immette nel dirupato vallone che scende verso i tornanti della strada militare in corrispondenza di una cascata. Visto dall'alto, questo vallone presenta un susseguirsi di salti che non fanno ben sperare. Ora l'unico modo per scendere verso l'alpe Corte è quindi quello di scendere puntando verso la testata del vallone di Bettola (che è a destra), in modo da aggirare a destra i salti di roccia di quel versante e quindi, con un altro cambio di direzione, puntare nuovamente a sinistra in modo da traversare alla base della scarpata, puntando finalmente verso l'Alpe Corte. 
 
Stremato da ore perse per cercare di seguire tracce che finivano sopra l'ennesimo salto su precari cuscini di eriche, ginestre e rovi, sono riuscito a ritrovare - non senza difficoltà - il "bivio" di cui sopra e che al primo tentativo non avevo notato.
 
Il percorso, non sempre evidente seppure caratterizzato da un discreto numero di roncolate, si snoda in un ripido castagneto fino ad incrociare il sentiero che va dall'Alpe Corte all'Or Piccioch.

Volendo ritrovare questa traccia in salita da Bettola, si tratta di superare il punto panoramico che si trova dopo l'Alpe Corte e da cui si vedono i prati di Sautì, scendere i gradini di pietra, traversare nel bosco fino al successivo costone (leggera svolta a destra) in corrispondenza ad un tronco bruciato: la traccia inizia a salire, poco evidente, nel bosco sulla destra pochi metri dopo il tronco in questione. Attenzione perché ad un certo punto, salendo, la traccia cambierà direzione (svolta a dx) per guadagnare il costone sovrastante.

Indicativamente il tempo di discesa da questo versante al netto delle perdite di tempo è stato di circa 1.5 ore dal costone (quota 1250m) all'Alpe Corte (670m), di cui 30' fino a quota 800 (il "bivio" poco visibile di cui sopra), e 1 ora il secondo tratto - ma penso sia riducibile ad 1 ora circa in totale, se si conosce il percorso e lo si percorre in migliori condizioni di luce (l'ultimo tratto io l'ho percorso tra le ore 16 e e le 17, ovvero al tramonto) e con meno stanchezza addosso; dall'Alpe Corte sono sceso a Bettola in 30 minuti a passo spedito, probabilmente per l'euforia conseguente al fatto di avere ritrovato un luogo conosciuto all'ultimo momento utile per evitare la notte all'addiaccio.
Da Bettola, lungo la strada asfaltata ho raggiunto in breve Albo, con la frontale accesa.
 
In termini di tempo l'avventura mi è costata 10 ore di cammino pressoché ininterrotto.

Tourengänger: atal


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Kommentare (2)


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Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 28. März 2023 um 21:15
Che avventura, probabilmente in senso inverso presenta meno problemi. Avevo immaginato che il sentierino che si stacca a destra salendo verso il Picciocch portasse in quella direzione.
Grazie per le spiegazioni Andrea
Ciao
Antonio

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. März 2023 um 07:24
Ciao Antonio, in senso inverso non presenta difficoltà particolari. Nemmeno in discesa, in effetti, a condizione che si noti l'imbocco....tieni presente però che le informazioni che trovi qui non sono aggiornate: l'avventura risale a 10 anni fa.
Ciao
Andrea


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