Cima della Bondasca
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Non poteva più aspettare.
Ormai era qualche settimana che ci chiamava e noi avevamo fatto finta di niente. Ma il richiamo era sempre più forte e alla fine abbiamo ceduto.
Così abbiamo messo in atto questo piccola sfida.
Già la sveglia alla mattina è una sfida mica da ridere ma forse è stata la parte peggiore di tutta la giornata.
Sapevamo di buone condizioni perché un amico c'era stato il weekend precedente e quindi partiamo decisi per la meta. Arriviamo a Bondo puntualissimi sulla tabella di marcia e appena partiti azzardo l'orario di rientro (che poi si rivelerà precisissimo).
La prima oretta ci tocca portare gli sci in spalla, il paese è a quota 800 e non si può pretendere di trovare ancora neve in aprile (poi con il caldo di questi giorni...), ci si inoltra nella valle tramite una strada/sentiero che guadagna quota "con comodo", per poi impennarsi e regalare ottimi pendii.
L'ambiente è qualcosa di speciale, solo la vista delle famose pareti del Badile vale tutta la gita. Penso a Cassin e a come potevano solo immaginare di fare quelle cose a quei tempi ... tutt'altra stoffa.
La salita procede bene e si guadagna quota rapidamente. Arriviamo poco sotto la vetta con gli sci. E' incredibile come la gran quantità di neve stia "declassando" molti itinerari. Affrontiamo l'ultimo tratto a piedi senza picca né ramponi e, superato un breve passaggio su roccia, arriviamo in vetta.
Bondasca, ci hai chiamato e noi siamo arrivati fino a qua! Grandioso itinerario, in ottime condizioni!
Grande soddisfazione per tutti, per essere riusciti in questa nostra piccola-grande impresa.
Ormai era qualche settimana che ci chiamava e noi avevamo fatto finta di niente. Ma il richiamo era sempre più forte e alla fine abbiamo ceduto.
Così abbiamo messo in atto questo piccola sfida.
Già la sveglia alla mattina è una sfida mica da ridere ma forse è stata la parte peggiore di tutta la giornata.
Sapevamo di buone condizioni perché un amico c'era stato il weekend precedente e quindi partiamo decisi per la meta. Arriviamo a Bondo puntualissimi sulla tabella di marcia e appena partiti azzardo l'orario di rientro (che poi si rivelerà precisissimo).
La prima oretta ci tocca portare gli sci in spalla, il paese è a quota 800 e non si può pretendere di trovare ancora neve in aprile (poi con il caldo di questi giorni...), ci si inoltra nella valle tramite una strada/sentiero che guadagna quota "con comodo", per poi impennarsi e regalare ottimi pendii.
L'ambiente è qualcosa di speciale, solo la vista delle famose pareti del Badile vale tutta la gita. Penso a Cassin e a come potevano solo immaginare di fare quelle cose a quei tempi ... tutt'altra stoffa.
La salita procede bene e si guadagna quota rapidamente. Arriviamo poco sotto la vetta con gli sci. E' incredibile come la gran quantità di neve stia "declassando" molti itinerari. Affrontiamo l'ultimo tratto a piedi senza picca né ramponi e, superato un breve passaggio su roccia, arriviamo in vetta.
Bondasca, ci hai chiamato e noi siamo arrivati fino a qua! Grandioso itinerario, in ottime condizioni!
Grande soddisfazione per tutti, per essere riusciti in questa nostra piccola-grande impresa.
Tourengänger:
Andrea!
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Kommentare (16)