Canyon torrente Barbaira


Publiziert von cristina , 14. Januar 2014 um 09:28. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum:30 Dezember 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1800 m
Strecke:Rocchetta Nervina-bivio Gouta-Alta Via-Rif. Pau-Ponte Pau-Rocchetta Nervina
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bordighera seguire indicazioni per Dolceacqua. Passato Dolceacqua svoltare a sx al bivio Rocchetta Nervina-Isolabona. Ampio posteggio all'entrata del paese chiuso al traffico.
Kartennummer:Kompass 640 Nizza-Monaco-San Remo

Disgraziatissima escursione a causa soprattutto della carta Kompass errata.

Partiamo da Rocchetta Nervina con un vago programma. Al bivio per Ponte Pau proseguiamo in direzione Gouta, e il sentiero comincia a farsi vago ma il peggio deve ancora venire. A un successivo bivio che vediamo per caso perché ci sono solo dei micro cartelli attaccati a un albero, troviamo le indicazioni per Gouta e monte Terca, confrontando la carta vediamo che non è il sentiero che vorremmo fare noi. Proseguiamo quindi diritto, il successivo bollo lo vediamo quando ormai stavamo perdendo le speranze e forse, anzi sicuramente, sarebbe stato meglio.

La traccia perché di sentiero non si può più parlare prosegue alta sul torrente tanto che e meglio non distogliere gli occhi da dove si mettono i piedi. Scendiamo quindi una prima volta al torrente. Causa le recenti piogge attraversarlo non è semplice ma in qualche modo ce la facciamo, anche qui, non ci fossimo riusciti sarebbe stato meglio. Proseguiamo, altro guado, più semplice, ricontrolliamo la cartina e vediamo che sembra che i guadi dovessero essere solo due, uno all’inizio e uno al termine del sentiero, in una valletta laterale.

Continuiamo, non ricordo quanti sali scendi e guadi abbiamo fatto, ogni tanto un cartellino su un albero ci informava sulla località dove ci trovavamo, totalmente inutile perché sulla Kompass non c’è segnalato nulla.

Dopo l’ennesima risalita dove abbiamo dovuto utilizzare anche i ramponcini a 4 punte altrimenti con il fango non ci saremmo riusciti, la traccia comincia a lasciare la valle principale, in alto, circa 200-250 m sopra di noi vediamo la strada dell’Alta Via, ormai nostra unica meta, ci basta uscire da questo inferno. È qualcosa come 5 ore che facciamo su e giù, destra-sinistra del torrente senza vederne la fine.

Anche questa purtroppo non è la fine, la traccia ci riporta nella valle principale, ora non abbiamo più nessuna idea di quando e se usciremo da questo canyon. Proseguiamo ancora un poco e il sentiero torna sul fondo e riguada il torrente…no non possiamo continuare è tardi, dobbiamo fare dietro front. Siamo ancora a stomaco vuoto, niente acqua, niente pipì, foto neanche a parlarne.

Marco sta inveendo a più non posso per la situazione e solo al pensiero di tornare sui nostri passi ci fa venire i vermi. Osiamo e speriamo vivamente di farcela, salire la ripida china erbosa in direzione dell’Alta Via. Siamo sempre sotto di circa 250 m, da qui non la vediamo ma per un buon tratto è tutto prato, e solo più in alto vediamo alberi. Il guaio potrebbero essere le piante e i rovi oppure, ed è la cosa che più mi preoccupa, il fatto che l’Alta Via è una strada sterrata e in molti punti il lato a valle è costituito dai muri, impossibili da risalire. Marco mi convince a provare. Saliamo, a tratti a quattro zampe, raggiungiamo i primi alberi ma passiamo agevolmente, quando siamo a vista della strada arrivano i rovi, ma spostandoci più volte riusciamo a passarli, davanti a noi il famigerato muro, e mo’?

Ci sono delle roccette e mi sembra che con po’ di fortuna potremmo risalirle ma, si vede che qualcuno sta proprio pensando a noi, perché Marco, spostandosi dalla parte opposta alla mia, trova uno dei pochi punti dove la strada arriva a filo della china erbosa. Tutti scarmigliati raggiungiamo la strada, un abbraccio e un sospiro di sollievo, un grosso sospiro!

Ci sediamo a bordo strada per riposarci, stemperare la tensione, mangiucchiare qualcosa e riprenderci i liquidi persi e riperderli nuovamente facendo finalmente anche la pipì!

Seguiamo ora la lunga strada in molti punti molto sconnessa, raggiungiamo il disastrato rifugio Pau da dove scendiamo all’omonimo ponte e quindi riprendiamo la bella mulattiera che ci riporta a Rocchetta Nervina.

Che avventura!

Purtroppo in queste zone l’escursionismo è poco considerato, a parte i percorsi più pubblicizzati. Più volte ci siamo detti che in assenza di una relazione o di una buona carta osare su percorsi sconosciuti può portare a rovinarsi la giornata.

E’ andata così, abbiamo camminato tanto, visto quasi nulla perché sempre infognati in un fondo valle ma è andata bene, in considerazione anche che non abbiamo dovuto rifare il percorso a ritroso!

 DATI GPS
Dislivello 1800 m – 22,70 km


Tourengänger: cristina, Marco27


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Kommentare (6)


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grandemago hat gesagt:
Gesendet am 14. Januar 2014 um 10:45
Questi luoghi potrebbero essere un paradiso per gli escursionisti......se fossero in qualsiasi altro paese d'Europa.....
La segnaletica è buona solo per l'Alta Via, il resto è un'avventura!
Noi abbiamo fatto Rocchetta Nervina - Saorge portandoci tenda e viveri, una traversata molto bella.

Ciao.....ogni tanto ci stanno anche queste avventure.
Aldo

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Januar 2014 um 13:46
Hai perfettamente ragione, la cosa peggiore è che i sentieri vengono letteralmente inghiottiti dalla vegetazione.

La prova è stata anche la salita al Grammondo, se non fosse che da Olivetta è per buona parte mulattiera...ma i sentieri che ci sono sulla carta esistono solo nella fantasia di chi l'ha fatta o forse c'erano una volta, boh!
Invece, mi spiace doverlo ammettere, la discesa e il rientro dalla Francia sono impeccabili come segnalazioni e si sa che quando si entra nei paesi è molto facile perdersi tra vie e viuzze!

Ciao Cri

Gesendet am 14. Januar 2014 um 11:35
Ragazzi che avventura !
bello raccontarla ... e leggerla :)

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Januar 2014 um 13:47
Un poco meno viverla!

Che vuoi ogni tanto capita e in Liguria quando lasci i percorsi classici è facile incappare in cose simili!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 16. Januar 2014 um 18:51
Stavo per dirti che un GPS (che peraltro hai) aiuta in questi casi ma: sulla mappa Trek Map Italia V2 NON c'è assolutamente traccia di sentieri attorno a Rocchetta Nervina, quindi è peggio della carta Kompass (o forse meglio, seguendo il filo delle tue riflessioni, così non ci si va nemmeno). Inoltre, se i sentieri fossero indicati, ho già sperimentato in varie occasioni che se vetusti sono ormai invasi dalla vegetazione e non li trovo manco con 10 GPS o se li trovi c'è da ridursi come un porcospino.
Unica nota positiva.....un dislivello reale di 1800m dove l'assoluto è di ca. 800 m, non è male. [Sento già le tue maledizioni!]
Siete stati in gamba, molti avrebbero chiamato il 118.
Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Januar 2014 um 09:31
Infatti il GPS è stato utile solo nel segnalarci che avevamo l'alta via sopra le nostre teste e se fossimo dovuti tornare indietro al buio. Tra l'altro a proposito di beccare i sentieri con il GPS lo scorso anno sul Beigua in una situazione simile il GPS ci segnalava che eravamo su un sentiero invece eravamo nella m...a più totale, quella volta per colpa di un gruppo di cani troppo ligi al loro dovere!

Arrivati sull'AV un po' sgarbellati eravamo, spine nelle mani e qualche buchetto nei vestiti ma niente di più, ma il sollievo di averla raggiunto era tale per cui niente avrebbe potuto rovinarlo.

Capirai che soddisfazione 1800 m per non arrivare a nulla e di lotta con la natura :-( in una giornata per altro splendida! Cose che capitano!

Ciao Cri


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