San Michele di Gornate

Dopo le usuali attività di inizio anno: pranzo in famiglia e visione del concerto di capodanno da Vienna, vista l'ora ormai tarda decido di andare con Anna a vedere la chiesa di San Michele a Gornate Superiore che, per mancanza di tempo, avevamo "saltato" il 24 novembre quando facemmo un tour nella zona per vedere altre chiese romaniche.
San Michele, a dire il vero, non è romanica ma preromanica: risale probabilmente al VII secolo ed è, presumibilmente, di origine burgunda.
L'edificio si trova su una collinetta poco fuori il paese e si raggiunge o attraverso una stradicciola chiusa da una catena o mediante un sentierino che prende avvio da una fontana e sale rapidamente in direzione della ben visibile abside.
La chiesa, grazie probabilmente ad un anonimo e benemerito volontariato, è aperta la domenica e nei giorni festivi dalle 9 alle 16, già dall'esterno ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un autentico gioiello: in circa 1400 anni chiaramente si sono susseguiti numerosi interventi: ampliamenti, spostamenti della torre campanaria, chiusure ed aperture di porte e finestre ma, ciò nonostante, l'edificio ha mantenuto un aspetto armonioso.
All'interno colpiscono immediatamente gli affreschi che coprono buona parte delle pareti, subito si nota la sovrapposizione di stili che rispecchiano la lunga vita della chiesa.
L'affresco più antico è senza dubbio il Giano bifronte, simboleggiante gennaio, in ocra monocroma che si trova nell'abside, probabilmente primo ed unico superstite di un ciclo raffigurante i mesi dell'anno. Sovrapposti vi sono diversi altri affreschi di epoca bizantina raffiguranti santi, pastori con greggi ed un notevole Cristo pantocrate.
Come detto la chiesa ha subito notevoli rimaneggiamenti: a Nord vi è una porta chiusa e in epoca successiva è stata ricavata una cappella sepolcrale poi sostituita a sua volta da un altare con un affresco, datato 1532, rappresentante la Madonna affiancata dai santi Rocco e Sebastiano.
Di fronte, al posto della porta chiusa sul lato Sud, si trova ora un altro altare dedicato a San Michele Arcangelo con un affresco settecentesco della scuola di Guido Reni.
Anche l'arco trionfale è decorato da affreschi con santi, all'interno di una piccola nicchia si trova un affresco raffigurante quello che sembra un cavallo.
Gli affreschi, più leggibili, che decoravano il precedente arco trionfale sono stati riposizionati sulla parete Nord, anche qui si vede un'Annunciazione, una santa, probabilmente santa Lucia, ed un ulteriore santo, forse un vescovo, di difficile identificazione.
All'esterno sono ben visibili i numerosi rimaneggiamenti subiti dall'edificio: vi si leggono chiaramente le chiusure degli ingressi originari e delle due finestre poste un tempo in alto sulla facciata, anche il campanile doveva trovarsi un tempo accanto all'ingresso originario mentre ora si trova fra la paretre Sud e l'abside.
La decorazione della parte superiore dell'abside è estremamente semplice ma nel contempo elegante.
Il sito infine: pur sorgendo la chiesa non in un luogo isolato si è riusciti a conservare un area verde di rispetto che non può che valorizzare questo gioiello architettonico e artistico.
Trovandosi in zona in un giorno festivo vale senza dubbio la pena dedicare una mezz'oretta alla visita di San Michele.