Un magico ed impegnativo Mazzoccone - Anello da Quarna Sopra


Publiziert von peter86 , 1. Januar 2014 um 09:54.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:29 Dezember 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 600 m
Abstieg: 600 m
Strecke:Quarna Sopra - Alpe Preer - Colle della Frera - Monte Saccarello - Monte Mazzoccone - Bocchetta della Luera - Co di Stobj - Alpe Camasca - Alpe Ruschini - Alpe Barca - Alpe Preer - Quarna Sopra
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A26 uscita Gravellona Toce, raggiungere Omegna quindi svoltare a destra per Quarna. A Quarna Sotto proseguire per Quarna Sopra, dove si parcheggia nei posti a bordo strada nei pressi della farmacia o nella piazzetta con il municipio.

Viste le recenti nevicate anche a quote medio basse, decido di tornare al Monte Mazzoccone, bella cimetta su cui mancavo da qualche anno e che offre un panorama unico sul Lago d'Orta.
Su consiglio del padrone di casa Ciolly decido però di non ripetere la classica salita invernale dall'Alpe Camasca, ma di percorrere la cresta che sale dal Saccarello. Abbastanza frequentata in assenza di neve, non ne avevo invece trovate relazioni con le ciaspole e percorrendola capirò il perchè!!

Lasciata la macchina nei pressi della farmacia di Quarna Sopra, mi incammino lungo la strada asfaltata, quindi, superata la piazzetta del municipio, svolto a sinistra seguendo le indicazioni per la Parrocchia.
Raggiunta la bella chiesa trovo le paline segnavia, che saranno frequenti per tutto il percorso.
Svolto a destra su una stretta stradina asfaltata, che poco dopo diventa sterrata ed entra nel bosco.
Raggiungo un signore con due cani, che mi accompagna fino all'Alpe Preer, dove, abbandonato il largo sentiero Beltrami (che percorrerò al ritorno), mi mostra il sentierino che sale dietro alla baita, da seguire se voglio fare la cresta.
Lo ringrazio e proseguo, dapprima, sul sentierino quindi tagliando dritto per i prati, coperti da un sottilissimo strato di neve, fino a raggiungere la grossa croce del Colle della Frera (0 h 30).
Proseguo ora sul largo crinale boscoso, seguendo le indicazioni e l'evidente sentiero.
La neve aumenta sempre più di spessore, e, a causa della sua consistenza bagnata e "saponosa", mi rallenta molto il passo tra piccoli scivolamenti e sprofondamenti.
Raggiunta la cappelletta del Monte Saccarello (0 h 55), decido di inciaspolarmi. L'ambiente diventa fiabesco, gli alberi sono tutti coperti di neve e sembra di entrare in un altro mondo.

La cresta è comoda e larga nel primo tratto, fino a che, superato un piccolo panettoncino, incontro un altro escursionista che scende, e mi dice di aver deciso di tornare indietro a causa di un traverso un pò stretto ed esposto in cui stava scivolando.
Cerco di rincuorarlo un pò e di convincerlo che ha fatto bene a fermarsi se non se la sentiva, intanto dentro di me penso "cavolo se non è passato lui chissà io che sono un mega fifone!!".
In effetti faccio pochi passi e mi trovo davanti a questo passaggio, sicuramente insignificante in assenza di neve, ma abbastanza ostico con queste condizioni. In più la consistenza della neve odierna non dà nessuna sensazione di tenuta.
Decido di togliere le racchette, scomode nei traversi stretti, e di mettermi i ramponcini, seppur le tracce di ciaspola siano sempre presenti a terra.
Superato con attenzione (e un pò di strizza) questo passaggio, decido di continuare con i ramponi.
La scelta si rivela azzeccata, in quanto incontro altri passaggi abbastanza stretti ed un pò esposti, alcuni tra le rocce, in cui le racchette sarebbero d'impiccio.
Infine raggiungo l'ultima erta, circa 40 metri di dislivello ripidissimi, resi insidiosi dalla neve pesante e sfondosa. 
Sprofondando fino al ginocchio ed impiegando circa trenta secondi per ogni passo finalmente raggiungo la cima del Monte Mazzoccone (2 h 25), con oltre 45 minuti di ritardo rispetto a quanto avevo previsto ma con grandissima soddisfazione, neanche avessi raggiunto la vetta del Monte Bianco!!

Una volta in vetta posso finalmente rifiatare, mangiare qualcosa e godermi lo spettacolo che mi circonda.
Quando la cima inizia ad affollarsi (tanta gente sale dall'Alpe Camasca), decido di scendere.
Mi rimetto le ciaspole ed inizio la comoda ma divertente discesa sulla dorsale opposta a quella di salita, verso la Bocchetta della Luera. Cambiando versante, cambia anche la consistenza della neve, che si fa ora decisamente più piacevole.
Ignoro il bivio a sinistra per scendere diretti all'Alpe Camasca e proseguo sulla dorsale boscosa, in ambiente da favola.
La neve è completamente immacolata, sono il primo a passare di qui dopo la nevicata di stanotte.
Raggiunto quindi il Co di Stobj (2 h 55), ignoro l'ampia traccia che sale al Monte Croce (sarà per un'altra volta!!) e svolto a sinistra sulla stradina che conduce all'Alpe Camasca (3 h 10).

Dopo un veloce picnic di fianco alla cappelletta dell'Alpe risalgo qualche metro e svolto a destra seguendo le chiare indicazioni per Quarna Sopra (sentiero Beltrami).
Si compie ora un lungo traverso in leggera discesa, su ampio e facile sentiero fino all'Alpe Ruschini, dove la neve sparisce e sono costretto a togliere le racchette.
Quindi con una rapida discesa nel bosco raggiungo l'Alpe Barca e l'Alpe Preer, dove mi riallaccio al percorso dell'andata ed in breve torno a Quarna Sopra (4 h 15).

Fantastica escursione per panorami ed ambienti attraversati, si è rivelata però più insidiosa di quanto pensassi (ero partito pensando di fare una tranquilla passeggiatina).
Il tratto finale di cresta, in queste condizioni di neve, secondo me è di difficoltà T3+ e non va assolutamente sottovalutato.
La difficoltà indicata di WT2 si riferisce invece ai tratti in cui io ho tenuto le racchette ai piedi, se si sceglie di tenerle anche sulla cresta finale la difficoltà "racchette" sarà chiaramente più alta (WT4) e quella "escursionismo" più bassa.

Tourengänger: peter86
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 2. Januar 2014 um 14:19
Complimenti Pietro. Il mega-fifone si è rivelato tenace e combattivo e ha superato le sue paure. Proprio bravo.
Il Baby ancora non lo sa ma sarà orgoglioso del suo Daddy, un giorno.
Io ti ringrazio perchè i tuoi tempi mi confermano l'idea che mi ero fatto di aumentarli di ca. il 35% in caso di neve.
Ciao

peter86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Januar 2014 um 16:28
Grazie mille Giulio,
con calma ed attenzione sono passato laddove forse fino a qualche tempo fa sarei tornato indietro. E per fortuna ho preso l'abitudine in inverno di non togliere mai i ramponcini dallo zaino!
Riguardo al tuo calcolo in alcuni casi credo che i tempi siano dilatati anche di più: il tratto Saccarello-Mazzoccone ad esempio mi ha impegnato per 1 h 30, mentre senza neve si fa in meno di metà del tempo (il cartello indica 0 h 40).
E' un calcolo molto complesso, che varia a seconda del tipo e della quantità di neve e del percorso e credo sia impossibile trovare un valore universale!
Ciao e auguri di Buon Anno!
Pietro

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Januar 2014 um 19:14
Io applico le regoletta al tempo risultante dai calcoli fatti col sistema descritto qui: http://www.hikr.org/post30200.html quindi su una indicazione già di per se di massima però.....per quei pochi riscontri fatti sembra funzionare anche su neve.
Ciao

peter86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Januar 2014 um 20:32
Mi ricordo bene il tuo dettagliato post! Formule e formulette però non fanno proprio per me, devo ammettere che faccio fatica a star dietro ai tuoi calcoli :-))
Il problema è che in montagna ci sono sempre fattori non calcolabili come il tipo di neve (sarà diverso camminare dove si sprofonda fino al ginocchio o su neve portante dove non si affonda) o il tipo di sentiero (su un fondo regolare si cammina più veloce che su un fondo molto accidentato).
Certo si può fare una media, da prendere come massima e valutare in base ad ogni singolo percorso.
E' un argomento molto interessante su cui si potrebbe dibattere per ore!!
Ciao
Pietro


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