Fra stagni e vigneti lungo il confine
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Anche questa domenica ho solo un paio d'ore al pomeriggio a disposizione per cui decido di andare con Anna a fare due passi in una zona vicina ma, per noi, sconosciuta: quella del torrente Laveggio nei dintorni di Stabio e Genestrerio.
Avevamo visto tempo fa un bel servizio alla Televisione Svizzera che ne parlava e spiegava come la popolazione stia lottando per preservare questa area verde dalla speculazione edililizia che sta snaturando il Mendrisiotto..
Parcheggiamo nei pressi di un grotto a poca distanza dalla chiesa di Santa Margherita, la linea confinaria con i resti della "ramina" corre proprio qui accanto, vi sono anche i binari del treno che collega Mendrisio a Malnate, oggi una linea turistica, ed il cancello che divide i binari in territorio svizzero da quelli in territorio italiano. Tutt'intorno maneggi con cavalli e begli scorci sulle montagne circostanti: il Generoso, il Bisbino, l'Orsa ed il Pravello.
La piccola chiesa, edificata in stile romanico prima del 1437, quando venne nominata per la prima volta in un documento, venne modificata a partire dal 1611: nel corso di un secolo fu sostituita l'abside doppia tardomedioevale con un'abside unica senza finestre. La facciata a capanna venne poi decorata con un affresco raffigurante Santa Margherita cui, più tardi, ne vennero aggiunti altri due con i Santi Marco e Gottardo. La chiesa è chiusa e quindi non possiamo vedere gli affreschi interni dedicati a Santa Margherita e Sant'Abbondio del XVIII secolo.
Decidiamo di iniziare la nostra breve escursione seguendo un largo sentiero che corre parallelo alla linea di confine, vi sono diversi cippi confinari risalenti agli anni '20 del secolo scorso ma la rete confinaria si è ormai quasi completamente dissolta, in molti punti è difficile sapere in quale nazione ci si trovi.
Il sentiero,ormai quasi una stradina, continua in saliscendi fra boschi, vigneti e campi, l'acqua è una presenza costante: vi sono numerosi stagni ed una miriade di piccoli corsi d'acqua che sembrano scorrere in ogni direzione. Incontriamo diverse cascine circondate da vigneti e, ben presto raggiungiamo il nucleo di Prella, qui, fra gli altri edifici, si trova una bella casa novecentesca che, come si deduce da una scritta, era un tempo la caserma della Guardia Confinaria Svizzera ed una cappella dedicata a Santa Maria , da Prella si può salire verso Novazzano ma noi decidiamo di scendere verso il torrente Laveggio aggirando un enorme terrapieno sopra cui vi è un grande vigneto.
Il torrente scorre alle spalle delle zone industriali di Stabio, l'acqua appare limpida ed il letto è in molti punti ricoperto da Crescione di un verde brillante.
Nonostante la vicinanza con le fabbriche la zona è decisamente piacevole, l'acqua è dappertutto, vi è anche uno stagno protetto dal WWF con una postazione per ammirare gli uccelli acquatici senza recar loro disturbo, oggi però in giro ci sono solo cornacchie, merli e pettirossi.
Raggiungiamo la strada che da Genestrerio porta al valico di Novazzano, da qui ritorniamo costeggiando il torrente sull'altro lato, quindi passiamo a fianco dei grandi depositi di carburante e da qui per una stradina torniamo a Santa Margherita, ormai immersa nell'ombra, ed alla nostra auto.
Brevissima ma piacevole passeggiata in una località appena fuori dalla porta ma ancora sconosciuta per noi.
Speriamo che possa essere preservata dalla speculazione incombente.
Avevamo visto tempo fa un bel servizio alla Televisione Svizzera che ne parlava e spiegava come la popolazione stia lottando per preservare questa area verde dalla speculazione edililizia che sta snaturando il Mendrisiotto..
Parcheggiamo nei pressi di un grotto a poca distanza dalla chiesa di Santa Margherita, la linea confinaria con i resti della "ramina" corre proprio qui accanto, vi sono anche i binari del treno che collega Mendrisio a Malnate, oggi una linea turistica, ed il cancello che divide i binari in territorio svizzero da quelli in territorio italiano. Tutt'intorno maneggi con cavalli e begli scorci sulle montagne circostanti: il Generoso, il Bisbino, l'Orsa ed il Pravello.
La piccola chiesa, edificata in stile romanico prima del 1437, quando venne nominata per la prima volta in un documento, venne modificata a partire dal 1611: nel corso di un secolo fu sostituita l'abside doppia tardomedioevale con un'abside unica senza finestre. La facciata a capanna venne poi decorata con un affresco raffigurante Santa Margherita cui, più tardi, ne vennero aggiunti altri due con i Santi Marco e Gottardo. La chiesa è chiusa e quindi non possiamo vedere gli affreschi interni dedicati a Santa Margherita e Sant'Abbondio del XVIII secolo.
Decidiamo di iniziare la nostra breve escursione seguendo un largo sentiero che corre parallelo alla linea di confine, vi sono diversi cippi confinari risalenti agli anni '20 del secolo scorso ma la rete confinaria si è ormai quasi completamente dissolta, in molti punti è difficile sapere in quale nazione ci si trovi.
Il sentiero,ormai quasi una stradina, continua in saliscendi fra boschi, vigneti e campi, l'acqua è una presenza costante: vi sono numerosi stagni ed una miriade di piccoli corsi d'acqua che sembrano scorrere in ogni direzione. Incontriamo diverse cascine circondate da vigneti e, ben presto raggiungiamo il nucleo di Prella, qui, fra gli altri edifici, si trova una bella casa novecentesca che, come si deduce da una scritta, era un tempo la caserma della Guardia Confinaria Svizzera ed una cappella dedicata a Santa Maria , da Prella si può salire verso Novazzano ma noi decidiamo di scendere verso il torrente Laveggio aggirando un enorme terrapieno sopra cui vi è un grande vigneto.
Il torrente scorre alle spalle delle zone industriali di Stabio, l'acqua appare limpida ed il letto è in molti punti ricoperto da Crescione di un verde brillante.
Nonostante la vicinanza con le fabbriche la zona è decisamente piacevole, l'acqua è dappertutto, vi è anche uno stagno protetto dal WWF con una postazione per ammirare gli uccelli acquatici senza recar loro disturbo, oggi però in giro ci sono solo cornacchie, merli e pettirossi.
Raggiungiamo la strada che da Genestrerio porta al valico di Novazzano, da qui ritorniamo costeggiando il torrente sull'altro lato, quindi passiamo a fianco dei grandi depositi di carburante e da qui per una stradina torniamo a Santa Margherita, ormai immersa nell'ombra, ed alla nostra auto.
Brevissima ma piacevole passeggiata in una località appena fuori dalla porta ma ancora sconosciuta per noi.
Speriamo che possa essere preservata dalla speculazione incombente.
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