Val Pontirone - Capanna Cava - Alpe di Lago

La giornata si preannuncia stupenda e io ho voglia sia di pedalare che di andare in montagna. Visto lo scarso allenamento scelgo un percorso su strada in modo da evitare le fatiche dello sterrato. La val Pontirone è l'ideale, panorami grandiosi, traffico quasi nullo, salita pedalabile. L'idea è giusta, alla fine della salita mi avranno superato meno di dieci auto, in discesa ancora meno, ne raggiungo solo un paio.

La salita si sviluppa per poco più di 26 km con pendenza media del 7,7 %. C'è un tratto di sterrata di un paio di km. In teoria una sbarra dovrebbe impedire l'accesso ai veicoli non autorizzati ma in realtà non è abbassata e vedo che all'alpe Cava poco dopo di me arrivano un gruppo di escursionisti in auto diretti al rifugio. Tutta questa fatica per niente!

Arrivato al rifugio, sempre stupendo, decido di intraprendere una breve escursione: avrei in mente tre possibilità, i laghetti, troppo facile, l'alpe Lago – medio impegno, e il passo del Mauro – fuori portata per le mie gambe. Dopo pochi passi mi rendo conto che anche il rifugio alpe di Lago è fuori portata, le gambe non vanno e riesco a stento a salire rispettando i tempi indicati dai segnavia.

Proseguo ugualmente, pian piano i muscoli si sciolgono, e sono troppo curioso di vedere il laghetto ed il vicino rifugio. Mi rendo conto che ne vale la pena.

Continuo a pensare a come facciano i triatleti a fare certe imprese, io sono già cotto per così poco. Ma non importa, il panorama da queste parti è stupendo, andando piano ne approfitto scattando troppe foto, una scusa per riposare.

Purtroppo arriva il momento di tornare, inframezzo la discesa con una rapida visita ai borghi rurali di Fontana, Pontirone e Pontironetto per finire con una divertente picchiata su Malvaglia: veramente una valle da incorniciare.