Selvaggio Monte Capio da Ferrera


Publiziert von Andrea! , 13. November 2013 um 21:17. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 9 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:15
Aufstieg: 2305 m
Strecke:23 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Genova-Gravellonta Toce, uscita Romagnano Sesia. Proseguire per Varallo, poi Rimella. Prima di arrivare a Rimella si parcheggia nelle frazione Ferrera (poco prima dell'imbocco di una galleria)
Kartennummer:Kompass 97 "Omegna, Varallo, Lago d'Orta"

Cristina
Embè cos’è questa storia che l’escursione la proponi tu (Poge) ed io devo fare la relazione?!?! Mannaggia, lo so, troppo impegnato a vagare per monti…

Va beh la storia inizia come sempre, con la variante che invece dell’sms arriva l’e-mail: “Fate qualcosa sabato?”

Ho guardato qualcosa, in cerca del posto dove piovesse meno, ma in serata Andrea mi fa notare che nei luoghi scelti danno ancora piovaschi mentre andando più a ovest, dovrebbe essere meglio. Lascio a lui la scelta ponendo come limite un percorso non impegnativo perché Marco dopo la bronchite è ora reduce da un blocco alla schiena, e sì quando si comincia….

La scelta cade sulla Valsesia, che Marco ed io non conosciamo quasi per nulla. Anche Andrea sembra ne sappia poco, il giro l’ha estrapolato dalla carta Kompass (e così ho già detto tutto!)

All’arrivo a Ferrera, sono le 7,00 passate da poco, ci raggiunge un capraio che ci chiede se siamo dei cacciatori in modo da affidarci la ricerca di una capra dispersa, gli rispondiamo che siamo solo camminatori e Andrea gli illustra brevemente il giro che ha in mente, non vi dico l’espressione, ero tentata di fargli una foto! L’espressione del capraio mi lascia un po’ interdetta, dove stiamo andando a cacciarci?

L’inizio del sentiero 579 non è dei più promettenti e a mano a mano che saliamo la cosa non migliora, anzi…sta tra il ripido e il ripidissimo, tra lo scivoloso e il tanto scivoloso, naso nell’erba sia per la pendenza sia per non impigliarsi nei rami, ogni tanto un urlo per sapere da che parte andare. Il sentiero non esiste, ogni tanto una lieve traccia, per cui la ricerca dei bolli e indispensabile. Dopo un primo colletto procediamo lungo un traverso, che benché più comodo, almeno stiamo in posizione eretta, è sempre da:”occhio che se scivoli!”

Raggiungiamo dei ripidi pratoni e un secondo colletto dove prendiamo erroneamente il sentiero 578 in discesa, per nostra fortuna l’incontro con dei cacciatori ci evita di perdere troppa quota, risaliamo quindi ripidamente (è una costante) alla cresta e dopo averla seguita brevemente proseguiamo ora con un lunghissimo traverso su quella bella erba da scivolo via e manco ve ne accorgete! Dentro e fuori le innumerevoli vallette ci sembra di non arrivare mai alla croce del colle ben visibile già da un po’.

Raggiunto il colle cosa si fa? Si scende, e come? Ripidamente naturalmente e sempre su terreno scivoloso, del resto qui è anche in ombra per cui non poteva essere diverso dopo le piogge della settimana.

Raggiunta l’Alpe di Emre Marco ed io decidiamo che ne abbiamo avuto abbastanza. Sono 4 h che camminiamo, siamo ad 1/3 del giro, una volta scesi alla Borgata San Gottardo ci aspetterebbero altri 950 m di salita con l’incognita della discesa che se dovesse essere come quello fatto fino ad ora vorrebbe dire fare notte. Di fare tutto di corsa per completare il giro non ne abbiamo voglia assolutamente, non è nostra abitudine e tanto meno oggi con Marco ancora acciaccato.

All’Alpe quindi ci dividiamo dagli amici in modo da dare loro la possibilità di terminare il giro, e noi con calma scendiamo a San Gottardo dove facciamo sosta pranzo. Proseguiamo lungo il percorso Walser che attraversa le borgate di Rimella e infine torniamo al posteggio percorrendo un lungo tratto della provinciale.

Al posteggio ritroviamo il capraio che ci informa che i sentieri da noi percorsi oggi sono praticati pochissimo e per lo più da cacciatori e gente del luogo, da qui la sua perplessità della mattina.

Andrea e Vincenzo arrivano al posteggio con le ultime luci della giornata.

Avemmo voluto far loro risparmiare 2 km di asfalto ma anche qui la cartina Kompass ci ha tratto in inganno, il sentiero nella realtà arrivava a Valbella superiore, sulla carta a quella inferiore per cui per non trovarci ad aspettarli dove non sarebbero arrivati ce ne siamo stati al posteggio. Detto ciò occhio a quello che riportano le Kompass!

Poge
Dopo aver lasciato Marco e Cristina, con Vincenzo facciamo due calcoli sulle ore che abbiamo a disposizione. Se riuscissimo ad essere al massimo alle 14 in vetta, poi in tre ore dovremmo riuscire a scendere ... un'occhiata alla cartina ... cervello che calcola il dislivello e i tempi .... si, potremmo farcela.

E allora via!

Inizia così una bella "sgammellata" per mantenere il più possibile il ritmo costante e abbastanza sostenuto e, orologio alla mano, vedere se siamo nei tempi.
Da S.Gottardo il sentiero diventa normale, permettendo una salita più gradevole rispetto al sentiero 579/578. Non arriviamo proprio alla Bocchetta di Rimella ma deviamo verso destra poco prima, cercando di intercettare il sentiero per la vetta (che conoscevo avendo già fatto il Monte Capio dalla Valle Strona).

Scendiamo brevemente nel vallone che precede l'ultimo tratto di salita e incontriamo un simpatico gruppetto di persone appena scesi dalla vetta. Scambiamo due chiacchere con loro e una signora ci offre un goccetto alcolico, io ringrazio ma rifiuto mentre Vincenzo non si fa perdere l'occasione. In compenso mangio molto volentieri un pezzetto di torta offerto da un'altra signora (anche perché avevo dimenticato a casa tutto il sacchetto con il cibo, per fortuna avevo nello zaino un Mars ed un Enervitene).

Saliamo rapidamente e ripidamente l'ultimo canale per arrivare in vetta (alcuni tratti hanno delle facili catene). Sono le 13:40, in anticipo sulla tabella di marcia (ma poi questi minuti guadagnati ci serviranno tutti per la discesa).

Inizia così il ritorno a valle, per la prima parte sul sentiero che porta a Sabbia, poi a quota 1515 imbocchiamo il 580 che ci conduce in bel vallone selvaggio, decisamente poco frequentato (se non per niente).
In alcuni punti non è semplice trovare la traccia o i radi e sbiaditi bolli, soprattutto nei pressi degli alpeggi, ma cercando un po' alla fine si trova il percorso giusto (incontriamo anche 3 caprioli a cui però non facciamo in tempo a chiedere indicazioni).

La strada è ancora lunga e inoltre qualche salitina si fa sentire sul fiato e sulle gambe. Il sentiero non è disagevole come quello della prima parte di giornata ma alterna tratti semi pianeggianti ad altri con discese più decise e qualche risalita, appunto.

Alle 17:00 vediamo le case di Valbella Superiore, tiriamo un bel respiro ... ce l'abbiamo fatta ... ormai siamo arrivati .. appena in tempo.
Percorriamo gli ultimi 2km di asfalto e torniamo alla macchina, dove ritroviamo gli amici che ringraziamo nuovamente per la pazienza e per "averci dato" l'opportunità di completare il giro.


 


Tourengänger: cristina, Marco27, Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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bigblue hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2013 um 15:29
Ciao Cristina......caspita che giro!
Sono appena stata anch' io in Valsesia......ci sono tanti percorsi interessanti ma la strada che mi separa (La Colma), tante volte mi fa rinunciare....pratoni ripidi e con neve sotto....in discesa abbiamo messo anche i ramponi.....l' erba è un terreno molto delicato e buon conduttore di scivolamento.
Cosa dire....complimenti è riduttivo.......
Un saluto a tutti
Pia

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. November 2013 um 14:42
Sono zone che conosciamo e frequentiamo pochissimo, come anche tutta l'Ossola generalmente. Saranno anche bei posti, ma mi danno l'impressione di essere abbandonati, e mi mettono sempre un po' di tristezza, mi spiace dirlo ma mi attirano poco. Ogni tanto capita di andarci, forse dovremmo girarle di più, non so, beh in fondo ognuno ha le sue zone preferite!

E' difficile spiegare perchè si preferiscono alcuni posti ad altri, è questione di pelle, un po' come certe amicizie.

Ciao. Cri

gbal hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2013 um 18:45
Vi siete separati....allora separiamo: Cristina e Marco, pur nelle loro abituali prodezze sono ancora "umani", "terreni".
Andrea e Vincenzo con un Mars e un Enervitene si sparano 2300 e oltre metri a passo di corsa. Chissà cosa avrebbero fatto con un panino al prosciutto e una birretta!
Complimenti a tutti e auguri a Marco che sento mooolto vicino in questi acciacchi stagionali.
Ciao

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. November 2013 um 19:31
E che quando mi parte "la scimmia" della cima ...

Andrea


cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. November 2013 um 14:47
Vincenzo lo conosco da poco ma è un gran bel personaggio, per quanto riguarda Andrea posso dire che non ha limiti, panino o non panino, in forma o non in forma, quello va e finchè c'è una punta da salire non si ferma.
Birra? Per quel che so beve solo Coca Cola al massimo! Del resto nella Coca Cola non si sa cosa ci mettono per cui!

Ne vedrete delle belle se avrà la costanza di continuare a scrivere!

Ciao, ciao. Cri


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