Monte Cucco (1624 m)
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Escursione autunnale su un monte dal nome benaugurale…
In realtà è solamente una conquista alpinistica: “cucco” deriva dal gallico “kukka” e significa cima, vetta di forma più o meno tondeggiante, mammellonare.
Inizio dell’escursione: ore 8:12
Fine dell’escursione: ore 14:05
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1007 hPa
Temperatura alla partenza: 7°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1700 m
Temperatura al Rifugio San Lucio, ore 11.00: 2°C
Temperatura al rientro: 9°C
Sorgere del sole: 7:17
Tramonto del sole: 16:55
Giornata da lupi oggi: nuvole, pioggerellina, nevischio, nebbia.
Solo dei veri appassionati della montagna si sarebbero mobilitati per un’escursione in queste condizioni; ebbene, apparteniamo a questa categoria! Forse c’è un pizzico di pazzia, ma non più di quel tanto. Abbiamo comunque percorso oltre sedici chilometri in ambienti montani molto belli: boschi di latifoglie, creste con affioramenti di dolomia associati a mughete, pascoli avvolti da una leggera bruma, il tutto sotto un piacevole nevischio.
Partiamo dal parcheggio superiore di Cimadera (1105 m) alle 8:12 in punto. Dopo pochi metri ci concediamo la prima sosta per fare qualche coccola ad Alaska, 70 kg di voluminosa dolcezza; un cane San Bernardo a pelo lungo, di sesso femminile. “Chissà quanto mangia!” proferisco al proprietario; “non più di 600 g di cibo al giorno” mi risponde; che sorpresa!
Imbocchiamo la strada forestale della Capanna Pairolo fino a quota 1320 m, quindi seguiamo le indicazioni per la Bocchetta di San Bernardo. Lasciata la Valle delle Spine ci portiamo sul versante orografico sinistro della Val di Capón, ossia la valle del farfaraccio (Petasites hybridus). Anche in questa valle il percorso si svolge su una comoda sterrata, percorribile pure con il rampichino. È la via abituale per raggiungere la Cima di Fojorina con le pelli di foca o con le racchette da neve. Incontriamo dei cacciatori di beccacce, preceduti dai loro cani da ferma, tenuti in perfetta linea con una dieta ferrea: un solo pasto al giorno. Presumo che questi cacciatori stasera non cucineranno beccacce allo spiedo; non tanto per l’indispensabile frollatura di dieci giorni, piuttosto per il fatto che il carniere resterà vuoto.
Per tutto il giorno abbiamo sentito infatti un solo sparo. Superato il Riale Capón il paesaggio diventa ancora più suggestivo: come spesso ci capita, il pensiero vola ad una possibile ciaspolata. Passiamo a pochi metri dall’Alpe di Pianca Bella e dopo un’ora e cinquanta di cammino raggiungiamo la Bocchetta di San Bernardo (1586 m). Purtroppo le condizioni meteo qui sono proibitive: nebbia, folate di vento e pioggia frammista a neve. Il panorama verso la Val Rezzo oggi è poco remunerativo. Continuiamo il percorso sul sentiero posto in territorio italiano, che segue un po’ a Sud il crinale di confine. In circa venti minuti dalla Bocchetta di San Bernardo raggiungiamo la meta principale della gita odierna: Monte Cucco (1624 m) geschafft!
Monte Cucco (1624 m)
Il cippo di confine 7 C e una croce lignea marcescente sono gli unici elementi che si differenziano dal nardeto. Le condizioni meteorologiche rendono poco accogliente la cima, motivo per il quale ci fermiamo solo per pochi istanti. Riprendiamo il sentierino fra l’erba color paglia, che in circa 20 min ci conduce al conosciutissimo Passo San Lucio (1542 m). Gradiremmo fermarci al Rifugio San Lucio (1550 m) per un piatto caldo. Purtroppo la signora ci informa che la capanna è chiusa, per degli interventi di ristrutturazione. Peccato, dobbiamo ripiegare sul solito panino con la barretta energetica, ad una temperatura di 2°C.
Affrontiamo la discesa sulla conosciuta sterrata in direzione di Certara, con un’interessante deviazione, che ci permette di ritornare direttamente a Cimadera. Poco dopo la località Nendum, dopo aver superato il Riale Capon, a quota 1050 m circa, abbandoniamo infatti la strada forestale per risalire a sinistra un poco evidente sentierino cosparso di foglie secche.
In poco più di 500 m raggiungiamo dapprima la località Paradiso e dopo ulteriori 600 m la strada in prossimità dell’acquedotto di Cimadera.
Escursione ad anello in alta Val Colla sulla cresta di confine con la Val Rezzo e la Val Cavargna. La giornata grigia e uggiosa non ci ha impedito uno sguardo sulle valli che hanno ispirato Antonio Fogazzaro; un invito alla rilettura dei suoi versi “Valsolda”, 1876.
Tempo di salita: 2 h 10 min
Tempo totale: 6 h
Tempi parziali
Cimadera (1105 m) – Bocchetta di San Bernardo (1586 m): 1 h 50 min
Bocchetta di San Bernardo (1586 m) – Monte Cucco (1624 m): 20 min
Monte Cucco (1624 m) – Passo San Lucio (1550 m): 22 min
Passo San Lucio (1550 m) – Cimadera (1105 m): 2 h 40 min
Dislivello in salita: 754 m (compresi i saliscendi)
Sviluppo complessivo: 16,3 km
Difficoltà: T2
Coordinate Monte Cucco: 726.905 / 104.039
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona.Partecipanti: Anna, Daniele e siso.
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