Schilpario - Rifugio Tagliaferri - Laghi del Venerocolo


Publiziert von ro64 , 3. November 2013 um 15:24.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 Juli 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Strecke:Ronco (Schilpario) - sentiero 413 - Rifugio Tagliaferri - sentiero Curò - laghi del Venerocolo - sentiero 414 - Ronco (Schilpario)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Arrivati in val di Scalve (dal Passo della Presolana o da Boario) seguire le indicazioni per Schilpario. Si supera la prima frazione di Schilpario (Barzesto). poco dopo si arriva a Ronco dove si può lasciare l'auto in un bel posteggio, più o meno di fronte ad una segheria.

Lunga, lunghissima, meravigliosa escursione ad anello con partenza da Ronco (frazione di Schilpario, in Val di Scalve).
Ogni tanto è bello cambiare zona. Così lascio le "solite" montagne del comasco e del lecchese e vado in trasferta in Val di Scalve. Si tratta di un'escursione piuttosto impegnativa che volevo fare da tempo. E il tempo (gioco di parole) è stato clemente: giornata più limpida è difficile da immaginare.
Parto da Ronco e guardo per un attimo il segnavia che indica il Rifugio Tagliaferri: ben 4 ore e ci vogliono tutte. Però, a parte la lunghezza, non ci sono tratti particolarmente ripidi. Si tratta di macinare chilometri.
Inizialmente il sentiero procede nel bosco poi ad un tratto si il panorama si apre ed appare il primo altopiano con la baita Venano di Sotto. Si superano quindi altri due pianori, rispettivamente con le baite Venano di Mezzo e Venano di Sopra. La zona è ricca d'acqua ed è un piacere vedere le cascatelle e cascate del torrente Vò. Ogni tanto, guardando in alto, si vede il Passo di venano e la bandierina del Rifugio Tagliaferri. Arrivato al terzo altopiano si compie un giro verso sinistra (marmotte varie) e si affrontano i tornanti del Solega. Il panorama è sempre più ampio (così ampio che c'è da chiedersi: ma come fa ad essere così ampio..). Si arriva quindi ai laghetti del Tornello. E in effetti, là sopra, ecco il Pizzo Tornello.
Ecco infine un bivio: a sinistra si va al Pizzo Tornello e al Rifugio Curò, a destra si arriva in breve tempo al Rifugio Tagliaferri. Che fare ora? Si potrebbe anche fare una sosta e poi ritornare sui propri passi. Non so se capita anche a voi ma a volte ti prende la voglia di camminare e non ti lascia più...E così decido di prendere il sentiero naturalistico Antonio Curò e arrivare ai laghi del Venerocolo: a)non ci sono mai stato, b)questo mi dà modo di tornare scendendo per la valle parallela e fare così un itinerario circolare.
Si parte. Il sentiero Curò in questa zona passa dal Riinù, il tratto più spettacolare (o almeno così dicono le guide). In effetti il panorama è splendido, da una lato le montagne scalvine, dall'altro la Valtellina (ogni tanto si vedono il lago di Belviso e il Bernina). l sentiero richiede un po' di attenzione: l'intera zona è soggetta a frane e il sentiero (a volte attrezzato con catene) corre sul filo di cresta. Si passano il passo del Vò e il Passo del Demignone, per poi scendere al Passo del Venerocolo e agli omonimi laghetti.
Da qui si prende il sentiero 414. Ormai è tutta discesa fino a Ronco, ma la lunghezza è notevole.
Alla fine, tirando le somme, almeno nove ore di cammino, una venticinquina di chilometri, più di 1500 metri di dislivello (considerati i saliscendi), una gioia incommensurabile.

Tourengänger: ro64
Communities: Hikr in italiano


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