Pizzo Castello (2808 m)


Publiziert von tapio , 1. Oktober 2013 um 21:09.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:28 September 2013
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Castello 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1700 m
Abstieg: 1700 m
Strecke:Ponte sul Fiume Peccia (1120 m) – Cava di marmo (1230 m) – bivio di Erta (1400 m) – Grassa del Piatto (1990 m) – Alpe Sròdan, direzione SW – Bocchetta di Sròdan (2423 m) – Pizzo Castello, cresta NW – cengia erbosa – parete W – canali – Pizzo Castello (2808 m) – ritorno per la stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Ascona – Ponte Brolla – Valle Maggia – Valle Lavizzara – Peccia – Piano di Peccia
Kartennummer:map.geo.admin.ch

Visto dalla Valle di Peccia, il Pizzo Castello – unitamente al più basso e contiguo Pizzo della Rossa – forma uno dei quadri alpini più spettacolari che si possano ammirare in Ticino.

Non è quindi strano che ci siano molte persone che desiderano andare a conoscere questa magnificenza più da vicino. Per poterlo fare, per poter arrivare sulla sua cima, occorre però già una formazione da alpinisti. Per taluni, pertanto, resta purtroppo solo un sogno. Ma talvolta, se ci si prepara con passione e ci si fa condurre da una guida capace, anche i sogni si realizzano. (Giuseppe Brenna, Grandi cime per i nostri giorni).

Frasi di questo tipo, di cui i volumi del Brenna abbondano (altrove, Guida CAS: “L’arrampicata per la parete occidentale non è facile e richiede grande precauzione per l’eccezionale friabilità della roccia”. Senza essere drammatica, l’ascensione – interessante – obbliga infatti a una particolare prudenza in qualche tratto), mi hanno sempre tenuto lontano dal Castello. In realtà avevo provato ad andarci l’anno scorso, ma le condizioni della parte iniziale della cresta Nord Ovest (una bella patina di ghiaccio, “verglas”) mi avevano indotto a ripiegare sul Pulpito, dall’esposizione molto più favorevole.

Dopo l’ascensione odierna posso dire di trovare tutto ciò un tantino esagerato. Sia chiaro, allontanandosi seppur di poco dalla via normale (come parzialmente mi è capitato al ritorno) può accadere di ritrovarsi in complicati rebus, irrisolvibili senza adeguata attrezzatura alpinistica.

Ma la via normale – sufficiente per raggiungere la cima – non va oltre il primo gradino della scala dell’alpinismo, la F (secondo il Brenna, però, “PD”). Diversamente, cosa si dovrebbe indicare (tanto per fare due esempi abbastanza recenti) per la cresta WNW del Pizzo Fiorasca, oppure anche soltanto per la SSW del Torrone di Garzora?

Spero di non essere smentito da chi andrà al Castello dopo di me. La mia opinione è che sia sufficiente fare i diligenti scolaretti, non allontanarsi dalla normale e seguire i bolli blu dove presenti (dalla cresta NW fino all’attacco del canale finale) e ci si troverà in vetta senza fatica. L’unico punto in cui forse si può parlare di II° è il macigno sommitale, ma penso che con una buona manovra di aggiramento l’ostacolo possa essere superato senza problemi.

Detto questo, due parole sulla via da seguire. Dal ponte sul Fiume Peccia (dove finisce la strada asfaltata, e cioè un po’ prima di Ghiéiba e della cava di marmo, l’unica di tutto il Ticino) seguo il sentiero per la Capanna Poncione di Braga. Alcuni minuti prima di arrivarci, in località Grassa del Piatto, abbandono il sentiero e salgo a sinistra in direzione SW sugli ampi pascoli dell’Alpe Sròdan, oltrepassando alcuni ruscelli. Conviene restare sempre abbastanza vicini alla parete Nord del Pizzo Castello (ma non troppo). In prossimità di alcune placche passo a destra, e sul pendio ormai sassoso raggiungo la cresta NW del Castello in prossimità della Bocchetta di Sròdan.

Proseguo sempre sul filo di cresta, oppure talvolta di qua e talaltra di là (lato Bavona). Proprio dove la cresta si impenna, un bollo blu suggerisce di scavalcarla e passare sul lato della Bavona, dove c’è da affrontare una breve cengia erbosa esposta (da superare con attenzione). Proseguo qui seguendo gli ormai sbiaditi segnali blu e dopo aver superato alcuni canali (legittima la domanda “si può salire anche di qua?”: sembrerebbe di sì, ma poi l’accesso alla zona sommitale potrebbe essere sbarrato da torri e pinnacoli,  come si confà ad ogni buon castello che si rispetti…)  (e questo non fa eccezione), i segni blu spariscono, segno che si deve salire diretti nel canale - il terzo - della parete W.

Arrivo in cima dalla parte del Pizzo dei Foiòi (per così dire), quindi sulla vetta S. Per raggiungere la principale devo arrampicare alcuni macigni (ma, come detto, seguendo una via meno diretta, penso lo si possa evitare), passare un’elevazione minore, e raggiungere poi la cima vera e propria del Pizzo Castello. Più a nord di  qualche metro c’è l’ultima cima - la Nord appunto - l’unica che permetta una visuale (quando non c’è la nebbia, come in questa occasione) sulla via di salita e sull’Alpe Sròdan.

Visto che la meteo è sorprendentemente buona mi concedo una lunga pausa, con visuale dal Weisshorn all’Adula, nonostante i banchi di nebbia bassa verso i tre punti cardinali (il Nord sembrerebbe risparmiato, e il Rotondo lo conferma…).

L’euforia di aver raggiunto il Castello con facilità mi fa spostare un po’ troppo a Sud nella via di discesa: scendo infatti da un bel canale molto simile a quello di salita; quando poi piego a destra per ripetere i traversi dell’andata, mi ritrovo su di un salto di roccia che prima non avevo visto (…). Dopo aver attraversato il canale risalgo allora nel successivo canale fino alla “grande spalla che sembra una torre” e da lì mi re-immetto sulla via normale che seguo fino al rientro nella Valle di Peccia. Dal punto di cresta, con poche varianti, ripeto il tragitto dell’andata e ben presto mi ritrovo nei pressi dell’auto con i piedi (e una gradevole Oktoberfestbier…) a mollo nel fiume Peccia per festeggiare la salita odierna.

Questa montagna l’ho sempre amata e desiderata ardentemente: oggi è arrivato il momento di raggiungerla - come sempre, ogni cosa a suo tempo - e, a parte la relativa facilità di salita, l’emozione è stata forte. Come dice il Brenna, “qualcuno vi vede un mastodontico castello in rovina; ma è certamente qualcosa di più magico e seducente per alpinisti e geologi”. Così è anche per me, che non sono né l’uno né l’altro, ma solo uno che ama la montagna. Incondizionatamente.

 

Tempi:

Piano di Peccia (Ponte sul Fiume Peccia) – Pizzo Castello:

andata 4 ore; ritorno 3 ore e 30’
 

 


Tourengänger: tapio


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Kommentare (10)


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bigblue hat gesagt:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 21:41
....un vero Castello incantato.....come nelle favole.....mancava solo Cenerentola, che posto!!!
Super....bellissimo.......tutti quei canali, grotte....pertugi.....giochi di nebbie.....
Complimenti Fabio!
Ciao
Pia

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:34
Eh sì, via un canale, qua l'altro... Un posto senza dubbio fatto su misura per te...! Le nebbie non si possono ricreare, ma i canali, quelli non scappano!

Grazie mille Pia, un caro saluto,

Fabio

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:49
Veramente Magico!
E un altro bel sogno realizzato!
Cosa vuoi di più?

Ciao

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 23:09
No, infatti: è stata davvero una bella meta, e sono davvero felice di non essermi fatto incastrare da una stagione troppo avanzata, com'era stato il caso l'anno scorso di questi tempi. Grazie mille e un in bocca al lupo anche a te per i sogni nel cassetto che senza dubbio avrai... numerosi!

Ciao, Fabio

Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 2. Oktober 2013 um 17:29
Gande Fabio! Dal Basòdino il Castello appare proprio.. inespugnabile, aguzzo ed inaccessibile. Difatti, incuriosito, ho letto le relazioni del Brenna e pareva essere una bestia dura da domare (PD.. gli accenni sulle parti rocciose friabili ecc..). Ed in effetti non è da sottovalutare, soprattutto il traverso che hai fatto... Però decisamente "umano".
Complimenti ancora per aver relazionato l'ennesima splendida vetta!

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Oktober 2013 um 19:33
Grazie mille Simone! Sì, anch'io ero rimasto impressionato dalle parole del Brenna, ma alla prova sul campo, almeno per una volta, l'ostacolo si è dimostrato meno ostico del previsto.
Comunque hai ragione: sia dal Basòdino che anche da altri punti di vista, il Castello sembra davvero inaccessibile; questa è l'unica via "umana"!

Grazie ancora, un saluto, Fabio


veget hat gesagt:
Gesendet am 5. Oktober 2013 um 09:32
Ciao Fabio

prendo atto del grande studio che applichi per la scelta delle Tue ascensioni. Per cui oltre al merito sportivo va aggiunto anche questo....
Scrivo spesso dell'invidia che provo, sopratutto per l'autonomia con la quale ti muovi in questi territori( tutto questo in senso buono).. E delle foto cosa dire??? la sensibilità con le quali scovi alcuni particolari e li arricchisci con i commenti dotti e ........ Complimenti!!!! e vista la Tua giovane età quanti sogni si avvereranno.... Auguri!!!

A Presto
Eugenio


tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2013 um 16:43
Ciao Eugenio,

un grande grazie per i complimenti che elargisci con estrema generosità. Mi fa piacere che quanto scritto e fotografato abbia incontrato il Tuo gusto. Grazie mille ancora e a presto,

Fabio

barbara2 hat gesagt:
Gesendet am 7. Mai 2014 um 20:12
Buonasera Fabio.
Ancora complimenti per la tua attività e per le tue relazioni (ho letto anche della tua recente impresa al Campo Tencia).
Con un po’ di ritardo vedo la tua relazione del 1.10.2013 sul Pizzo Castello, con foto molto belle e un ricordo del grande Kafka.
Ti rinvio anche alla relazione in tedesco del 22.6.2008

http://www.hikr.org/tour/post7100.html

con difficoltà PD- e II e alla relativa foto

http://www.hikr.org/gallery/photo55260.html?post_id=7100#1

della traversata esposta.
Non credi che la recente marcatura (che bisogno c’era di pitturare anche questa magnifica montagna?) abbia svalutato la via di un buon grado?
E non credi che, tutto sommato, il PD ci stia per l’ambiente del Castello (siamo pur sempre vicino ai 3000 metri di quota) e per il tipo di via, non così evidente (lo confermi anche tu, parlando pure di diversi canali), anche se la difficoltà tecnica non è sempre di II? Le tue foto

http://www.hikr.org/gallery/photo1256263.html?post_id=71471#1

http://www.hikr.org/gallery/photo1256264.html?post_id=71471#1

http://www.hikr.org/gallery/photo1256266.html?post_id=71471#1

sono d’altra parte piuttosto esplicite.
Del resto, se un tempo si parlava di “arrampicata non facile” e di “grande precauzione per l’eccezionale friabilità della roccia” non pensi che un PD sia tutto sommato adeguato alla via che hai percorso?
Grazie per l'ascolto e cordiali saluti.
Barbara

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Mai 2014 um 21:07
Buonasera Barbara, e grazie a te per il tuo intervento, come sempre stimolante, competente ed utile alla conoscenza della montagna.
Dunque, in generale, il PD, per il tipo di ambiente potrebbe starci, sono d'accordo. Quello che mi ha trattenuto dal valutarlo in questo modo è stato, come del resto anticipi già anche tu, la marcatura e il fatto che non ho mai dovuto ricorrere alla forza per issarmi. Se vogliamo, poi, anche il confronto con altre vie che richiedono la valutazione PD (per esempio Strahlbann 2781, Passo del Basodino dal versante italiano, Pizzo Fiorasca cresta WNW e via di seguito) mi ha fatto optare per la valutazione F. Certamente, se si abbandona la via segnata, la F non è più adeguata.
Per dirla tutta, è molto probabile che senza marcatura, se cioè avessi dovuto trovarmi la via senza "aiuti esterni", avrei valutato PD tout court. E così ritorniamo esattamente al punto di domanda che correttamente hai posto tu.
Grazie ancora, è sempre un piacere leggere quello che scrivi.
Fabio


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