Rif. S. Rita m.1998 - rif. Falk m.2120: lunga escursione dall'Alpe Paglio


Publiziert von Alberto , 1. Oktober 2013 um 16:27.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 1220 m
Strecke:Alpe Paglio m.1360 (poco dopo sulla strada agro pastorale: divieto di accesso se non si è autorizzati vi è la segnaletica che da ore 3,30 al rifugio S. Rita) - segnaletica che da ore 0,15 al Pian delle Betulle e ore 3 al S. Rita - Pian delle Betulle m.1485 - bivio per alpe Ortighera - Larice Bruciato m.1708 [+ ore 1,10] - Bocchetta D'Olino m.1640 [+ ore 0,20 tot. 1,30] - Bocchetta d'Olino m.1639/bivio per il rifugio Ombrega m.1579 [+ ore 0,8 tot. 1,37] - acquedotto con fontana (ultima possibilità di rifornimento) [+ ore 0,13 tot. 1,50] - Bocchetta Agoredo m.1825 [+ ore 0,15 tot. 2,05 da qui il cartello da ore 1,40 al S. Rita e 3,40 al pizzo tre Signori] da qui parte il lungo e facile traverso in falsopiano - Bocchetta d'Ombrega m.1818 (bivio per Bocca di Biandino/Introbio/rif. Ombrega) [+ ore 0,3] - bivio per Bocca di Biandino - Laghitt m.1930 [+ 0,35 tot. 2,40 11 km. Disl. + 587 -60] termine del lungo e facile traverso in falsopiano - Bocc di Ratt m.1815 [+ ore 0,17 tot. 2,57] - bivio a quota 1921 m. con il sentiero facile e difficile di cresta [+ ore 0,15 tot. 3,12] - sentiero facile - Bocchetta della Cazza m.1988 [+ ore 0,20 tot. 3,32] - rifugio S. Rita m.1988 [+ ore 3,45 totali compreso le soste e 14 km. Disl. + 786 -184 fino ad ora] - bivio per rif. Casera Varrone [+ ore 0,16] - bivio di quota 1998 m. per Bocchetta di Trona/alpe Paglio ore 4,40/rif. Falk ore 0,20 [+ ore 0,25 tot. 4,25] - rifugio Falc m.2120 [+ ore 0,12 tot. 4,45 e 16,9 km. Disl. + 973 -247 fino ad ora]
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - Lecco - seguire per Valsassina - Introbio - Primaluna - Cortenova - Taceno - Margno - Casargo - alpe Paglio [p ]
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio S. Rita - rifugio Falc
Kartennummer:Rivera / kompass Lago di Como - Lago di Lugano / Parco Orobie Valtellinesi / cns n° 287 Menaggio

Mauro (il Selvatico delle Alpi) in settimana mi comunica che causa della meteo non buona,la traversata nord - sud del monte Legnone non è possibile effettuarla: in effetti ci volevano le due belle giornate del precedente fine settimana,quindi mi dice ancora una volta della Gianetti (ma il rifugio è chiuso,nel caso vi è il bivacco) ma anche,nell'eventualità che la meteo non è proprio per la quale,il rifugio Falc,al quale ci terrebbe Mimmo (di cui ne parlavamo la volta che siamo andati in val Varrone).

Vista la meteo che bisogna prendere con la dovuta cautela,faccio la contro proposta: secondo le previsioni è molto meglio andare verso le Alpi ma a est,quindi verso Sondrio pare che la situazione è migliore.....poi bisogna sempre sperare,ma quel che conta è trovare un percorso il più possibile meno ostico e magari con una struttura in caso di peggioramento.

Dato che non vado spesso su internet (quindi le mail le vedo all'ultimo momento e prima di ciò posso aver preso impegni con altri amici) Max,l'Elefantone mi chiama dicendomi che gli amici gli hanno dato carta bianca per scegliere un itinerario fattibile da tutti (anche agli invalidanti a quanto pare he he he) proponendomi la val Febbraro: passo di Baldiscio che avevo fatto anni fa e vi era ancora un poco di neve. Mi spiega a grandi linee il giro ad anello che vuole fare,poi io verifico con la cartina e calcolo il giro che vuole fare e mi risulano un bel 18 km.....mica poco se poi vi aggiungiamo anche il dislivello (che secondo il GPS sparerà a go go all'insù he he he): leggendo la mail,a parte l'orario di ritrovo a cui non ho problemi,vedo l'orario specifico di rientro (alcuni devono essere a casa per le 18,30) e così come l'ho interpretato non mi rende la giornata "facile",quindi deciderò alla sera dopo aver sentito Mauro.

Alla sera la meteo conferma che vi possono essere sporadici piovaschi ed eventuali schiarite,quindi è meglio cercare in primis un eventuale punto di appoggio,il resto viene dopo.

Mauro mi dice che Mimmo avrebbe piacere di andare al rifugio Falc,poi eventualmente gli va bene dell'altro (a me piace l'idea di agevolare gli amici): quindi si scarta l'ipotesi della Valtellina,ovviamente Mauro scarta anche quella del passo di Baldiscio (causa orario oltre ad aver visto su internet che la zona non gli aggrada: mica per forza deve piacere!) e mi dice a questo punto se risaliamo la val Varrone,passando per il rifugio Casera di Varrone,ordinando la panna cotta con mirtilli,assicurandocela al rientro e proseguire per il Falc dove pranzare.

L'idea è ottima: 1350 m. di dislivello,una dozzina di km. e al massimo 3 ore e 30/4 di marcia,inoltre la buona parte su stradetta che in caso di pioggia rende meno problematica la discesa.....solamente che il Bradipone delle Alpi propone l'arrivo allo stesso rifugio ma da altra partenza che gli amici non la conoscono,dall'Alpe Paglio!

Gli spiego a Mauro che partiamo in quota raggiungendo il rifugio S. Rita (che ho fatto nel 2007) e poi il Falc,a cavallo tra la Val Varrone e la Val Biandino: giustamente mi chiede quanto dislivello ed è veramente poco,tra andata e ritorno fino al S. Rita sono meno di 1000 metri e la mia agenda riporta ben 3 ore e 20 minuti (partendo oltre l'Alpe Paglio) e quindi accetta. Ora resta da definire l'orario: è il solito punto dolente,dove Mauro propone un orario elastico con la scusa che io ho fatto il primo turno,mentre dico che è meglio partire presto vista la meteo incerta.

A Max dico che non ci sarò e mi risponde che ci avrebbe scommesso: dato che vi erano alcuni amici che dovevano rientrare presto,per evitare problemi a me e agli altri,preferisco non essere di peso.

Quindi con Mauro e Mimmo ci troviamo a Bione alle ore 6,50 e alle ore 8,09 siamo in partenza dall'Alpe Paglio tramite la stradetta e un buon 20 minuti di passo celere raggiungiamo la chiesetta del Pian delle Betulle,dove sempre per stradetta in parte bitumata incontriamo due ragazze con tanto di cani al guinzaglio (come da cartello indicatore) che vanno veramente spedite,mentre noi con passo "normale" si prosegue fino al Larice Bruciato dal quale per un tratto la strada spiana e poi segue la lunga discesa (che si dovrà fare al rientro ma,in salita),poco più di 60 m. di dislivello (ovviamente ve ne saranno altre). La meteo non è di certo delle migliori ma so che la maggior parte del tracciato se dovesse piovere non dovrebbe creare grosse difficoltà,mal che vada scendiamo al rifugio Ombrega o al S. Rita. Giunti al bivio per il rifugio Ombrega,dove sta per finire la strada,la segnaletica non mostra dove si deve andare per il S. Rita e se uno non ha la cartina.....lungo il percorso vi sono altri punti dove gli incroci non hanno segnaletiche complete,una mancanza abbastanza grave,se poi vi aggiungiamo che vi è il classico pirla che gira il segnale per la facile rotazione del palo....(questo è ciò che abbiamo appurato trovando una coppia salita da Bocca di Biandino,seguendo tale indicazione e non attrezzati di cartina,stavano andando verso l'alpe Paglio,poi grazie al nostro incontro son potuti arrivare al S. Rita).

Proseguiamo la stradetta che termina all'acquedotto (fontana) da qui si prende a salire decisamente fino alla Bocchetta Agoredo dalla quale parte il lungo traverso in falsopiano dove alle 10,54 ci fa giungere al punto panoramico Laghitt (ricovero nei pressi) in ore tot. 2,40 11 km. Disl. + 587 -60: bella cavalvata su questa lunga dorsale che permette di vedere alla nostra destra la val Biandino e a sinistra la val Varrone: lungo il percorso si trovano vari bivi con le relative tempistiche e possibilità di scegliere eventuali varianti,nel mentre vediamo che la meteo sta migliorando....forse anche oggi saremo fortunati e potremo vedere qualcosa.

Proseguiamo e giungiamo alla Bocca di Ratt dove superatala si giunge al bivio con la segnalazione dei due percorsi per raggiungere il rifugio S. Rita: sentiero di cresta (DIFFICILE) e quello con traverso a sinistra (FACILE ovviamente se non vi è ghiaccio presente). Prendiamo a sinistra evitando i saliscendi nonostante le tempistiche sono uguali,il percorso facile è un poco più lungo come sviluppo e perveniamo alla Bocchetta di Cazza e pochi metri avanti al rifugio S. Rita che raggiungiamo alle ore 11,55 in ore 3,45 totali compreso le soste e 14 km. Disl. + 786 -184 fino ad ora dove alla vista della segnaletica che dava ancora ore 1 (e ci vuole tutta) fa si che Mimmo ci sproni per accellerare il passo. Poco dopo sul sentiero incontriamo uno che era stato sul Pizzo Tre Signori e ci ha detto che lassù il panorama era estremamente superbo,solo le cime oltre i 2400 riuscivano a "bucare" l'insistente nuvolaglia,dando uno spettacolo dal ricordo indelebile,cosa che ho già provato.

Veramente,Mimmo vi riesce senza fatica,infatti ha una ripresa da paura,poi anche Mauro comincia a tarellare e il Bradipo per riuscire a vederli dovrebbe usare il binocolo he he he,però,si fermano spesso ad aspettarmi ma mai con distanze da 15 minuti,robetta da 2 o 3 minuti a dir tanto e in particolare ai bivi,sia con indicazioni che senza. Dopo aver aggirato la testata con pareti maestose e un tratto con catene eccoci al bivio che va ad incrociare il sentiero che sale dalla val Varrone e quello che arriva dalla Bocchetta di Trona (molto vicina),da qui su buon sentiero si prende a salire fino ad arrivare al tanto sospirato rifugio Falc alle ore 12,52 per un totale di ore 4,45 e 16,9 km. Disl. + 973 -247 fino ad ora che l'ultima volta vi sono giunto per fare il pizzo Tre Signori da Laveggiolo (è il percorso più breve).

Mauro cominciava a pensare di tornare il giorno dopo,oppure,scendere tramite la val Varrone mentre Mimmo andava a recuperare l'auto e il Bradipo?.....se la rideva he he he!....Mimmo?: tranquillo,nessun problema,anzi,per lui tornare indietro ripercorrendo tutto il tragitto,sarebbe stata solo una grande soddiafazione personale. Tra noi 3,il più sofferente (perché ha tirato troppo tra il S. Rita e il Falc) è stato Mauro,io per la velocità che andava a rallentare (a parte la tisana con qualche biscotto,nulla più fino al rifugio) e Mimmo invece,era il più pimpante e comunque lungo il percorso non vi sono state lunghe soste.

Stando ai cartelli ci vogliono ben 5 ore dall'Alpe Paglio al Falc,sommando il dislivello di salita più il dislivello di discesa che bisogna fare al ritorno,avremmo un totale di dislivello in salita di ben 1220 m. secondo i dati rilevati dal mio orologio (modesti a quanto pare) mentre il GPS (come da foto) ne segna ben +1066 -356 quindi,se la matematica non è un opinione,sommando il silivello di discesa che poi risulta essere di salita al ritorno,sarebbero ben 1422 a fine giornata.

Ad ogni modo,credo che queste differenze se le calcoliamo tramite la carta,(in alcuni casi difficili da scoprire ugualmente) si noterà che qualcosa non funziona e come si può appurare,200 metri di differenza non sono noccioline,DOMANDA: quale dei due oggetti ha rilevato il giustificato dislivello? In ogni caso i 33,8 km. totali li abbiamo sentiti nelle gambe,fortuna vuole,con quelli che abbiamo fatto fino ad ora,siamo ben allenati per sopportare questo e altro ancora!!!!!!!

Entriamo nel rifugio,bello e accogliente con la stufa che lo riscaldava e sopra di essa il parioo con la pulenta: rifugio molto accogliente di cui gli amici ne rimangono soddisfatti,ma ora dobbiamo pensare a cosa mangiare senza esagerare,visto che il rientro sarà lungo e faticoso a causa delle salite che dovremo affrontare. Vediamo passare un abbondante piatto di spezzatino con polenta,una cosa esagerata (infatti i motociclisti di polenta ne avanzarono tanta),noi si va sul tranquillo: pasta alla boscaiola....piatto voluminoso spazzolato in breve.....tranne dal Bradipo che anche in questo campo è lento. I secondi.....ordiniamo un tagliere misto con polenta ed è andato più che bene,dolce e caffè con grappa che Mauro e Mimmo per giusta causa,non hanno esagerato nelle dosi: il ritorno non è come la strada della val Varrone!!!! Forse l'Elefantone avrebbe azzardato,oppure con grande sofferenza.....molta sofferenza,doveva rinunciarvi alla grande sbevazzata.....a meno che osava chiedere se qualcuno scendeva con lui tramite la strada della val Varrone.....chissà,se prevaleva l'orgoglio di poter riuscire a percorrere a ritroso lo stesso percorso o lo sbarellamento a causa delle numerose grappe da assaggiare.....Si sa che la coscienza o incoscienza in ogni persona può risultare diversa,dipende qual'è la più forte che prevalica!

Nonostante è sabato,il rifugio dopo di noi si è riempito (anche a sorpresa di chi lo gestisce come ci ha confermato),gente che entrava alle 14,00 per mangiare (anche questo è un motivo in più per partire presto,evitando di aspettare per poter maangiare) ebbene,giunge anche per noi di fare rientro,il cammino è lungo e preventivo che per le 19,00 iamo all'auto,mentre Mimmo ottimisticamente dice alle 18,30: gli spiego che è sempre meglio stare abbondanti anche per il rientro,se poi si arriva prima,meglio,ma risicare i tempi non è mai una cosa giusta. E' vero che il ritorno,TEORICAMENTE è o dovrebbe essere più breve (se è tutto in discesa) ma,quando vi sono percorsi lunghi con saliscendi dove non si procede per "inerzia" e "forza di gravità" le cose cambiano e parecchio e la riduzione nelle tempistiche e minore rispetto ad una discesa senza salite.....aggiungendo anche,l'evitarsi di farsi male.....cosa che può capitare.

Ovviamente,quando si mettono in programma le escursioni (questo vale in generale) e in particolare con abbondanti chilometri è sempre bene (come nel nostro caso) non avere obbligo di orario anche nel caso fossimo partiti 1 ora prima.

Ebbene,alle ore 14,25 ci rimettiamo in cammino,giungiamo al rifugio S. Rita alle ore 15,23 -- alle ore 15,57 siamo al Buco di Ratt -- a Laghitt vi giungiamo alle ore 16,19 -- alla Bocchetta di Agoredo vi giungiamo alle ore 16,56 dove incrociamo un biker -- alle ore 17,18 siamo sulla strada,al bivio per il rifugio Ombrega -- alle ore 16,43 al Larice Bruciato -- alle ore 18,19 ai Pian delle Betulle -- e alle ore 18,40 all'Alpe Paglio per un totale di ben 4 ore e 15 minuti e un totale di 9 ore di marcia: Mauro durante il tragitto di ritorno,mi conferma che mai così tante risate ci siamo fatti e devo ammettere che per tutta la giornata ci siamo divertiti,ma in particolare,la conferma ancora una volta da parte di Mimmo e Mauro che l'escursione di oggi nonostante la non eccellente giornata ha meritato e io,Bradipo delle Alpi non posso che prenderne atto e invitarli alla: Bellagio - Brunate visto che hanno ben sopportato questi km: certo,vi sono parecchie centinai di metri in salita in più,ma.....si può fare!


 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto


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Kommentare (3)


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lalo hat gesagt: falc
Gesendet am 3. Oktober 2013 um 14:37
bella scarpinata la vostra. non molto dislivello ma + di 30 km. ! la falc con la nuova gestione merita davvero di fermarsi. simpatica e cordiale la rifugista elisa ed ottimi i piatti che prepara !

Alberto hat gesagt: RE:falc
Gesendet am 14. Oktober 2013 um 18:08
Ciao,abbiamo appurato e raccomando la cucina di Elisa,molto premurosa a sapere se tutto è di buon gusto: da ripetere...vista la neve...il prossimo anno,ciao!

lalo hat gesagt: RE:falc
Gesendet am 14. Oktober 2013 um 19:15
ciao Alberto. io volevo tornarci sabato ma le condizioni meto mi hanno fatto cambiare idea (già alla bocca di biandino c'erano quasi 50 cm. di neve). però voglio tornarci prima che arrivi la vera neve e se nei prox giorni fa bello (come previsto) provo a sentire se aprono il rifugio. davvero 1 ragazza in gamba l'Elisa !


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