Pizzo San Martino, 2733


Publiziert von Nevi Kibo , 30. September 2013 um 22:01.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:21 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 2070 m
Abstieg: 2070 m
Strecke:Vanzone, Pianezzo di Dentro, Briga, Alpe Motto, Asinello, Pizzo San Martino

 

Devo, prima di tutto, un grazie a gebre ed alla sua Musa Ispiratrice, bigblue,  per la “preview” della settimana precedente e un altro a Meteos, che, questa volta, ha arricchito di una gran giornata, senza “Se” e senza “Ma” un settembre già, di per sé più che soddisfacente.

Da tempo mi proponevo di provare una montagna nelle valli ossolane, senza finire, come al solito, al Devero.

Così, imbattutomi nella relazione di Alberto, con ottime referenze per un sentiero senza mai problemi, arricchita dai confortevoli commenti di  BB (buona esposizione, gradevole sensazione, splendida visione), mi son detto: buona questa! E il dislivello, poi, lo digeriamo.

... lo digerisco: sono ancora solo.

Mi presento al “comodo parcheggio” di Vanzone verso le nove e quarantacinque e, cinque minuti prima delle dieci, sono partito.

Il sentiero, mantiene le promesse: bello, ben disegnato, ben tenuto, ti spara su verso Pianezzo di Dentro con remunerativa pendenza; appena più morbido, ma con qualche soprassalto e bei panorami, ti accompagna, attraverso l’ Alpe Briga e l’Alpe Motto, verso il Rio Lasino dalle cristalline, invitanti pozze; lo segue brevemente, per poi lasciarlo, aggiungere l’apostrofo e sbarcarti all’Asinello, 1831 metri di quota, 1156 di dislivello fatti, 900 grassi da fare.

L’Asinello, è un’amena località che già da sola vale l’uscita; ci trovo i primi incontri di giornata, che, sull’uscio di una baita, sgranano un panino; forse già di ritorno, forse contenti così: non li vedrò più.

Supero l’ alpe e, riattraversando il torrente, bevo e mi rifornisco d’acqua; la fatica comincia a mandare qualche segnale e, da qui, il percorso fa veramente sul serio: per coprire i detti novecento metri, gli bastano tre, duri chilometri.

Al riapparire del Monte Rosa, nascostosi subito dopo l’Alpe di Briga, entra in scena anche la grande croce di vetta. 

Il ritmo è calato un po’, ma l’andatura è sempre buona, il tempo è splendido e le foto aiutano a rifiatare.

Il Rosa, lentamente si innalza sempre più sopra le creste e la croce si fa sempre più grande. Guadagna in bruttezza, man mano che mi avvicino, ma è un bel ristoro alla fatica.

Raggiungo la bocchetta 2560 e vedo in lontananza il Monte Leone www.hikr.org/tour/post48410.html; le cime che frastagliano la cresta di fronte a me, non so cosa siano, ma sono di selvaggia bellezza.

Come bello da premio è l’ultimo tratto di sentiero, incanalato nella cresta, quasi lastricato, corredato, in alcuni punti, da autentiche scale di pietra. In prossimità della vetta, lo abbandono per un tratto: risalgo un breve canale di sfasciumi; la via corretta, occupata da un escursionista in discesa, scorre a fianco, protetta da una non indispensabile corda fissa. La riprendo, supero un raro, forse l’unico, passaggio dove tocca usare le mani, poi pochi metri ancora di cresta e sono su.

Promesse mantenute dal sentiero, promesse mantenute dalla cima: il Rosa e i Mischabel sono lì, da accarezzare con il tele.




Altri due escursionisti, comodamente sdraiati al sole, discorrono di un tizio che “ha messo su internet delle tabelle pazzesche con tempi, dislivelli e pendenze, per spiegare come varia la velocità di salita a seconda di quanto è ripida” ...

Meteos sorride: mi asciugo al sole, accumulando megabite di fotografie, con l’ultracentenaria croce del 1901 a scrutare severa la mia semiadamitica tenuta di vetta. 

Se ne va quasi mezz’ora: passa la una ed è ora di scendere. Non ho fretta, ma sarà lunga.

Supero quasi subito i due di vetta, partiti pochi minuti prima; mi attardo con un branco di capre, poco sotto la bocchetta e, più avanti raggiungo anche il primo escursionista incontrato sotto la cima. Scendiamo insieme, chiacchierando un po’: mi complimento per la giovanile baldanza che a sessantasette anni lo ha messo in pista, da solo, per oltre duemila metri di dislivello. “Sono solo millenovecentocinquanta, son partito dalla strada che porta su a quel paese, come si chiama ...”  Ronchi di Dentro, risponderà, poi, la carta.

All’ Asinello, (già un viaggio arrivarci), decide di fermarsi per mangiare qualcosa. Lo saluto e proseguo per la seconda metà della discesa: un altro viaggio anche più lungo del primo. Il terreno è un po’ meno ripido, ma, da piedi e giunture, cominciano ad arrivare borbottii di malumore. Al guado del Rio Lasino, la pozza è troppo invitante. Vien giù un’arietta ... ma il sole, anche se sfiora la cima dei pini di cresta,  scalda ancora: bagno! Solo più tardi, scoprirò di aver profanato acque care alla Musa Ispiratrice, ma ... panta rei; l’acqua in particolar modo.

Un po’ meno, scorre il rimanente sentiero, (dall’alpe Briga, sembra davvero non finire mai), che, lentamente, mi porta giù, a caricare in macchina piccoli acciacchi e tanta soddisfazione.

Grazie ragazzi! Alla prossima dritta.

P.S.: Geo Patacca ha registrato tempi e distanze regolarmente, ma non ne vuol sapere di mollare la traccia. Misteri della scienza.


Tourengänger: Nevi Kibo


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Kommentare (10)


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ivanbutti hat gesagt:
Gesendet am 30. September 2013 um 22:56
Bravo, ottima escursione con foto belle e dettagliate.

Nevi Kibo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:49
Grazie Ivan.
La gita è invero molto bella e semplice.
Il merito dlle foto va esclusivamente alla giornata ed ai panorami: non sono un gran tecnico.
Buona montagna
Paolo

bigblue hat gesagt:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 07:58
.....hai trovato un S. Martino tirato a lustro......di blu, ottimo...............troppo divertente il racconto, ......"e le foto servono a rifiatare"....quando è bello, qui non se ne può fare a meno:-) ....sono molto belle.
Ciao
Pia

Nevi Kibo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:50
Grazie Pia.
Il merito è tuo e di Gebre, che mi avete accompagnato verso questa bella montagna.
Ciao
Paolo

bigblue hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Oktober 2013 um 08:30
....un buon allenamento per la salita, questo è sicuro....terreno dei runner locali, dalla vetta un panorama non indifferente, hai scelto la giornata ideale per goderlo......in quel punto della discesa, le pozze di acqua trasparente, sono troppo ispiratrici, almeno di un pediluvio:-)
Ciao Paolo....grazie a te, il S. Martino lo rivedo sempre volentieri, anche in foto.
Pia

gebre hat gesagt: bello
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 20:01
Complimenti per la cima, hai scelto la giornata giusta con foto molto belle.
Ciao
Alberto

p.s.
hai visto Adriano all'Alpe Motto?

Nevi Kibo hat gesagt: RE:bello
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:53
Come sopra.
Sono stato più fortunato di Voi con il meteo e le foto ne hanno guadagnato.
No. In realtà, al di sotto dell'Asinello non ho visto nessuno ne in salita, ne in discesa.

Grazie ancora per lo "spunto"

Ciao e buone corse.

Paolo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:25
Caro NB, qui è successo qualcosa....o hai celato i tuoi motori di escursionista sotto le pelli dei tuoi skialp invernali o io strabilio solo ora vedendoti marciare a 500m/ora per 4 ore filate! Un grosso bravo a te, beato, che ti concedi anche di arrivare allo start ad un'ora "comoda".
A me resta un fischio nell'orecchio.....che sia per via dei due escursionisti che parlavano di un pazzo che fa tabelle ecc.ecc. e le mette sul web? Mah! Misteri delle altitudini.

Nevi Kibo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Oktober 2013 um 22:57
In realtà, loro parlavano di tabelle "pazzesche", non di un "pazzo".
Giuro che l'episodio non è inventato.

Buone montagne

Paolo

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Oktober 2013 um 18:14
Scusa, ho riscritto male le tue parole.
In realtà devo dire che quanto hai riportato non può che farmi piacere.
Ciao Paolo


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