Cima della Freghera (2726 m)


Publiziert von Daniele , 2. September 2013 um 23:07.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 1 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1350 m
Abstieg: 1350 m

Voglia di Val Formazza! E' un po' di anni che non riesco a tornare in questa splendida valle che considero quasi una seconda casa...
Con Andrea è un po' che non andiamo in montagna insieme, e, valutate varie proposte, decidiamo per questa cima. Sul web si trovano poche informazioni... e probabilmente non è nemmeno molto frequentata.
Lasciata l'auto nel piccolo parcheggino all'ingresso di Canza, scendiamo al ponte che attraversa il Toce. Subito dopo prendiamo, a destra, un largo sentiero che sale verso la cascata (sulla cartina esplicitamente indicata come "la più bella d'Europa", io sono d'accordo, ma forse il mio giudizio è un po' di parte). Il sentiero resta sempre sulla sinistra (salendo) del Toce.
Arrivati all'altezza di Sottofrua (sull'altro lato del fiume è ben visibile la casa-vacanze ed ex centrale Enel) su una baita c'è una chiara indicazione Gallo/Vannino verso sinistra.
Si comincia a salire dritti sul ripido pascolo, poi si entra nel bosco. Con un po' di attenzione i segni sugli alberi sono sempre abbastanza visibili; in caso di dubbio, se trovate dei tratti poco-meno-che-ripidi lunghi più di 10 metri, avete sbagliato qualcosa.
Il sentiero comincia ad addolcirsi un poco solo all'Alpe Freghera di mezzo, dove tra l'altro giunge il sentiero proveniente dalla cascata. Ma la cosa dura poco, perchè dopo un breve tratto più bucolico, il sentiero torna a farsi disagevole: infatti dopo i pascoli dell'alpe si sale su pietraia e sfasciume, fino ad arrivare alla Bocchetta del Gallo col suo caratteristico... gallo di pietra.
Poco prima di arrivare al passo mi trovo nel bel mezzo di un girotondo di due ermellini che tranquillamente giocano a rincorrersi noncuranti della mia presenza... tutto quello che riesco ad immortalare di questo piacevole incontro è il retrotreno di uno dei due mentre sparisce dietro ad un sasso.
Breve sosta alla Bocchetta e valutazione sul da farsi... decidiamo per l'evidente canalino che parte proprio a sinistra del passo... sfasciumoso, ma fattibile, basta avere l'accortezza di stare molto vicini per evitare sassate troppo violente.
Sbucati ad un intaglio, un breve ma delicato traverso ci porta ad un secondo canalino (messo solo un po' meglio del primo): io decido di restare nel canalino, Andrea si sposta un po' sul lato destro... la mia scelta si rivela essere forse un po' più agevole. In breve siamo comunque tutti e due sulla cresta ad ammirare il vallone da cui siamo saliti.
Da qui verso destra seguiamo quasi integralmente la cresta nord-ovest, spostandoci sul versante Vannino (destra salendo) nei tratti meno invitanti, e finalmente siamo in cima.
L'arrampicata è semplice ma divertente, su roccia abbastanza solida. Non so se nelle mie valutazioni delle difficoltà sono stato troppo severo, ma è richiesta comunque una buona capacità di valutazione dei singoli passaggi (ogni tanto c'è qualche blocco più o meno grande che si muove) ed in alcuni punti è richiesta la capacità di arrampicare per brevi tratti in discesa o "disarrampicare". Infine l'esposizione, che in alcuni punti è parecchia; soprattutto sul versante di sinistra, se si cerca di seguire il più fedelmente possibile il filo di cresta.
In generale la massima (credo di Cesare Maestri, spero di non sbagliare citazione) "Non arrampicarti in posti da cui non sei sicuro di poter tornare indietro coi tuoi mezzi" è sempre da tenere presente.
Breve valutazione di quale sia la roccia più alta per la foto di vetta, click, foto al panorama, quattro chiacchiere e siamo pronti per scendere.
Inizialmente ci abbassiamo lungo quella che sembrerebbe una "cresta est" per poi portarci verso destra traversando e scendendo gradualmente. Non c'è sentiero, bisogna scegliere il canalino più consono ai propri gusti/capacità, e per ripidi prati e sfasciumi ci si porta alla base del tratto più ostico. Traversando, a questo punto più agevolmente, sempre verso destra ci si riporta nel valloncello che scende dalla Bocchetta del Gallo verso il Vannino, andando a recuperare il sentiero bollato.
Velocemente, per pascoli ed acquitrini, veniamo depositati sulla sterrata che sale alla diga ed al rif. Margaroli.
Invece di salire al lago, scegliamo di fare la pausa pranzo al rif. Miryam. Prendiamo dunque verso sinistra e seguiamo la strada fino ad un sentierino (cartello) che scende ad attraversare il torrente, risale leggermente e con dolce andatura porta alla diga ai piedi del rifugio... non siamo molto ligi alle regole, quindi, invece di passare ai piedi dello sbarramento, lo percorriamo per intero e velocemente siamo al rifugio.
Dopo il caffè riprendiamo la discesa sulla strada martoriata (... non me la ricordavo così brutta) fino alla stazione a monte della seggiovia. Passati sotto le reti protettive, seguiamo la strada, inizialmente in leggera salita, che velocemente ci riporta a Canza.

Bella gita, di soddisfazione, a tratti avventurosa, su una cima forse "secondaria" ma comunque non banale... oserei dire "da intenditori". Panorami insoliti su località stra-conosciute arricchiscono il gusto del piatto che ci siamo serviti.

Tourengänger: Daniele, Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2013 um 18:44
Bravi! Bella salita, bel resoconto, belle foto.
Ciao

Daniele hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. September 2013 um 07:55
Grazie, troppo gentile.
Ciao


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