Pointe de Vouasson (3490 m)

Voglio provare a fare il Mont des Ritses, ma non sono molto sicuro.. Come piano B ho la Pointe de Vouasson. Ci sono già stato, un anno fa. Però, ci voglio tornare. Quella volta sono stato lì all’interno di un lungo giro in cui ho toccato 3 cime (Darbonneire-Vouasson-Etoile), ora mi limiterei solo a quella. Parto tardi. La giornata non è un granché.. sono pronto a tornare indietro se il tempo peggiora troppo..

Stavolta parto da La Gouille, invece che da Satarma, e non perdo il sentiero per andare alla Caban des Aiguilles Rouges. Uno sguardo alla valle che porta al Mont des Ritses : non mi convince.. Proseguo quindi per la Pointe de Vouasson. Poco prima della capanna, prendo la traccia lungo la morena. L’ambiente qui è grigiastro, ma il premio è il ghiacciaio che, dopo il colletto non quotato a N della Pointe de Darbonneire, si apre alla vista. Ci sono un po’ di nubi in giro, le Aiguilles Rouges giocano a nascondino.. Mi rampono e mi incammino sul ghiacciaio con prudenza. In lontananza vedo delle cordate. Li raggiungo in vetta. Un’allegra combriccola di genitori e figli. Sono curioso di guardare giù.. Mi intriga il ripidissimo Glacier de Merdéré che “cola” sul versante N della Pointe de Vouasson, ma da qui non si riesce a vedere..

Auguro buona discesa ai miei compagni di cima, loro rispondono con un “faccia attenzione”. Torno indietro, stando più alto possibile.. un po’ per evitare eventuali crepacci, un po’ per passare dal Col N de Darbonneire, da dove la catena delle Aiguilles Rouges sembra una vera e propria lama. Faccio tappa alla Cabane des Aiguilles Rouges per un tè, poi, scendendo, vado in esplorazione alla valle del Mont des Ritses : trovo la valle noiosa e la salita alla cima impegnativa, quindi lascio perdere, non vale la pena..

Una meta “classica”, la Pointe de Vouasson. C’è sempre gente, lì. Cosa rara per le mete che scelgo solitamente. Ma vale il biglietto !