Corna Piana 2302 m
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Suona la sveglia e anche oggi il tempo è bigio, previsioni temporali durante la mattinata e poi di nuovo nel pomeriggio, che palle!
Non c’è molta voglia di muoversi, di percorrere troppa strada ma anche di starsene in casa dove non tira un alito d'aria…che fare?
Ci diamo una scrollata e succeda quel che succeda al limite ci faremo una mangiata al rifugio!
Direzione Bergamo e mi viene in mente il suggerimento che avevo dato settimana scorsa a un’amica, perché non andare al Rif. Branchino che non abbiamo mai visto? Poi di possibilità di giri ce ne sono un’infinità e vedremo strada facendo.
Giunti a Valcanale si vede benissimo che ha smesso di piovere da poco anzi qualche goccia l’abbiamo presa anche in viaggio.
Troviamo posteggio lungo la strada e ci avviamo lungo la mulattiera per il Rif. Alpe Corte, poco prima di raggiungerla deviamo a sx per il Rif. Branchino. Come mi avevano detto c’è una fioritura di maggiociondoli spettacolare penso di non averne mai visti così tanti, macchie gialle ovunque!
Raggiungiamo la malga Neel e siamo a vista del piccolo rifugio Branchino. Facciamo sosta al rifugio dove già fervono i preparativi per il pranzo. Il tempo è in continua evoluzione per cui proseguiamo fino al vicinissimo P.so del Branchino.
E' prestissimo, adocchiamo la Bocchetta di Corna Piana con accanto un panettozzo con croce, proseguiamo fino a lì e vediamo come si mette.
Altri 45 minuti di cammino e siamo al panettozzo dove troviamo tre giovanotti alle prese con una nuova macchina fotografica. Ci chiedono se siamo diretti all’Arera, la cosa ci piacerebbe, sono passati anni dall’ultima volta ma non pensiamo di averne il tempo per cui diamo un’altra occhiata alla cartina e troviamo un fantomatico sentiero 218 che fa il giro della Corna Piana, noi non ricordiamo deviazioni proseguendo per la Capanna 2000, ma in effetti sono passati anni, ma neanche i ragazzi che arrivano da là ricordano deviazioni.
Il tempo molto variabile e l’incertezza dei sentieri mi fanno un po’ tentennare ma alla fine mi lascio convincere e proseguiamo ancora. Scendiamo sul versante opposto della Bocchetta e proseguiamo verso il Rif. Capanna 2000. Cerchiamo questo fantomatico sentiero ma dove dovrebbe essere non c’è nessun segno confortante, c’è però una traccia piuttosto evidente sulle ghiaie. Da qui al successivo colletto non c’è molto e anche se la traccia dovesse sparire ora abbiamo visibilità per cui non dovrebbero esserci problemi, quindi avanti!
Al colletto ovvero Colle Est di Corna Piana, vediamo che sul versante opposto c’è un evidente sentiero prima su ghiaie e poi su prati, probabilmente abbiamo girato a sx un po’ prima e forse avremmo dovuto proseguire sulla salita per l’Arera, quella bollata di giallo, più alpinistica e forse avremmo trovato lì la deviazione. In ogni caso sul versante opposto si scende bene. E ora è uscito anche il sole! Mi guardo attorno e vedo che siamo a qualche centinaio di metri dalle cime della Corna Piana, ci guardiamo e… dai che ci scappa anche la cima! Quella più a sx è più tecnica. Arrivati sulla cresta seguendo una traccia in erba svoltiamo a sx e raggiungiamo le prime roccette e in seguito un breve canaletto erboso, tracce di passaggio e qualche segno rosso. Lasciamo gli zaini perché quest’erba non ci dà molta fiducia, e l’esposizione non è cosa da poco per noi. In breve siamo sulla cresta rocciosa, io esco proprio in cresta, un passo più lungo e mi ritrovavo di sotto, più sicuro il canaletto a sx da dove poi siamo scesi. Breve tratto aereo di cresta poi si scende sempre su tracce a sx per affrontare l’ultima risalita e arrivare in cima. Sosta brevissima e di nuovo agli zaini, potremmo essere soddisfatti ma l’altra croce sembra raggiungibile velocemente e facilmente per cui andiamo anche là. Tutta questa fretta è data da queste nebbie alternate a sole che mi danno poca sicurezza, il pensiero di prendere un temporale mi mette le ali ai piedi e su questo gli amici ci scherzano sempre ma è più forte di me!
Scendiamo lo splendido e solitario vallone sempre in alternanza tra sole e nebbia. Finalmente più rilassata perché in ambiente relativamente più protetto ce la possiamo prendere con più comodo. Raggiungiamo i resti degli impianti sciistici di Valcanale dove facciamo sosta. Imbocchiamo ora il sentiero 266 e rientriamo al Rif. Alpe Corte. Brutta idea la sosta pranzo qui, a fatica troviamo un paio di sassi nel torrente dove poter mangiare i panini senza sentire schiamazzi, urla e odore di crema solare. Nonostante il casino che fanno è bello vedere tante famigliole all’aperto e non nei centri commerciali!
Il tempo di finire il panino e cominciano e scendere le prime gocce e nel giro di pochi minuti si trasformano in pioggia. Partiamo velocemente in modo da anticipare il fuggi fuggi generale e velocemente siamo alla macchina.
Siamo soddisfattissimi, anche se sono solo le 14.30 e la giornata sarebbe ancora lunga ma poiché abbiamo scampato la pioggia e abbiamo fatto un giro nuovo e appagante non possiamo che essere felici
DATI GPS
Dislivello 1426 m
Km 15,30
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