Sassariente 1768-Muro dei Polacchi-Cima di Sassello 1891 m
Questo week-end sembra buono, anche se ancora i giorni buoni saranno dei brevi intermezzi tra una perturbazione e l’altra, per cui è proprio il caso di approfittare di queste giornate.
La Svizzera questa misteriosa, per noi…
Ricordo, quando ancora si compravano i libri per le escursioni, che ne avevamo preso uno del CAI sui trekking svizzeri. Sfogliandolo salta fuori una foto intrigante, il “Muro dei Polacchi”, la cosa mi incuriosisce. Cerco qualcosa anche in rete e come sempre hikr è fonte di numerose informazioni e idee.
Il Muro dei Polacchi, largo in media poco meno di 1 m, in alcuni punti alto circa il doppio è lungo oltre 1 km. Fu edificato con lastre di pietra dagli internati polacchi subito dopo la 2° Guerra Mondiale. Un lavoro incredibile, dato anche dal fatto che attorno non si trovano pietre e, anche il suo scopo non è chiaro. Si snoda tra il Sassariente e il Sassello, una sorta di mini muraglia cinese. Si percorre quasi interamente, passando a lato nei punti più pericolanti o dove è crollato, a guardarlo sembra proprio un lungo serpentone.
Sul Sassariente ci sono stati recentemente, prendendo spunto da quella escursione raggiungiamo la cima. Non immaginavo che delle passerelle portassero fino in cima, sicuramente è diventato tutto più comodo, forse un po’ esagerato!
Quando arriviamo in cima ci sono solo quattro persone ma in poco tempo ne arrivano altre, del resto il panorama che offre è veramente eccezionale. La folla aumenta, meglio levare le tende prima di dover tribolare troppo su quelle passerelle. Torniamo nel punto dove inizia il Muro dei Polacchi passato poco prima salendo. A vederlo non sembra molto stabile ma sembra si possa percorrere per cui…
Dopo il primo breve tratto in salita troviamo dei passaggi su roccette da superare, poi riprende il muro, poi ancora roccette, Ci raggiungono e ci superano due sky runner che, come in cima, sembrano non vedere gli escursionisti, passano senza un cenno di saluto, simpaticoni!
Il muro comincia a scendere, alcuni tratti si percorrono bene, altri bisogna fare attenzione per via delle pietre non proprio ferme, in altri è più sicuro percorrerlo a lato. Il tratto successivo in salita sembra meglio conservato, anche se abbandonandolo in un punto non ben precisato abbiamo sbagliato qualcosa e per riprenderlo abbiamo dovuto fare una sorte di gimcana tra le frasche!
Sulla Cima di Sassello nessun affollamento. Facciamo una comoda sosta ma per mangiare preferiamo scendere all’Alpe Sassello che dalla cima non capiamo se sia o no un alpeggio vivo o dei ruderi. Riprendiamo la cresta ora su comodo sentiero, quasi subito si trova un primo sentiero non segnalato che noi ignoriamo andando a prenderne poco dopo un altro anch’esso non segnalato che porta direttamente all’Alpe Sassello. L’alpeggio è costituito da un’unica abitazione che potrebbe fungere da ristoro, c’è un cartello con l’insegna della birra. Sostiamo al tavolo all’esterno una buona mezz’oretta dopo di che sapendo che è ancora lunga ripartiamo. Passiamo dalla Cappella Santa Maria, altro bel punto panoramico e giungiamo ai Monti della Gana. Eravamo indecisi sul prendere la strada o il sentiero ma quando leggiamo i cartelli con i tempi la decisione viene da sé. Strada 3,35 h, sentiero 4,50 h, accidenti!
Incrociamo qualche biker in discesa, una moria di lucertole lungo la strada e arriviamo a Monti di Ditto dove imbocchiamo il sentiero non segnalato e apparentemente chiuso che torna a Gordola. Secondo noi questo è un sentiero che molto probabilmente non sarà più mantenuto e rimarrà visibile finché ci sarà passaggio dopo di che la natura farà il suo corso.
Raggiungiamo quindi le prime case di Gordola e percorrendo le vie tra ville e villette torniamo al posteggio!
Grandi panorami dalle cime, interessante e molto particolare il Muro dei Polacchi.
DATI GPS
Disliello 1838 m
Km 23,30
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