Rifugio Passo d'Agario
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Seconda gita degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna 2013 del CAI Varese. Le previsioni svizzere danno pioggie ma con possibilità di schiarite nel primo pomeriggio, in realtà pioverà praticamente tutto il tempo, giusto un paio di interruzioni di una decina di minuti l'una. Ma gli allievi sembrano motivati per cui partiamo, siamo cinque accompagnatori con otto allievi.
Parcheggiamo nei pressi del ponte Busgnone, Roberto da le prime spiegazioni quindi attraversiamo il ponte sulla Magliasina e risaliamo una stradina che passa vicino ad una fattoria e quindi attraversa il torrente che scende dalla Val Firinescio.
Seguiamo la stradina fino al tornante di quota 920 metri, qui prendiamo il sentiero che parte alle spalle della bella fontana in pietra. Saliamo attraverso ginestre e felci, le prime sono già in piena vegetazione, le seconde invece stanno solo ora spuntando dai resti di quelle dell'anno scorso.
Il sentiero più in alto rientra nel bosco e qui si perde, risaliamo comunque il pendio e poco sopra eccoci sul tracciato segnalato che proviene dall'Alpe Firinescio.
Ora contorniamo in falsopiano la cima detta Sasso e quotata 1201 metri, il sentiero punta ora verso Nord, vediamo la stradina che avevamo lasciato alla fontana sotto di noi, ben presto eccoci all'Alpe di Coransù, ci ripariamo nella grande stalla e Roberto prosegue le sue spiegazioni sull'uso della bussola e della carta.
Dall'alpe invece di seguire la stradina attraversiamo il torrente per andare a prendere il costone che risaliamo in direzione Nord Ovest fino a raggiungere l'Alpe Agario, da qui con una breve salita eccoci al Passo dove possiamo ripararci dalla pioggia dentro al rifugio.
Passiamo un'oretta mangiando, poi, dopo che Gianni ha preparato il suo mitico vin Brulè, ci prepariamo per la discesa, il tempo ci concede una breve schiarita tale da permetterci di intravedere i paesi della Val Veddasca sul versante italiano.
Per la discesa optiamo per la stradina che ci porta facilmente e senza pericolo di scivoloni sul terreno fradicio all'Alpe di Coransù, continuiamo a seguirla anche dall'alpe ma poco prima del torrente della Val Firinescio deviamo a sinistra per scendere ad un ponticello sulla Magliasina posto nei pressi di un piccolo bacino antincendio.
Passiamo nei pressi della località Molino ed in breve eccoci alle auto.
Previsioni meteo completamente errate ma gita comunque riuscita, peccato il panorama non fosse un gran chè ma lo scopo era comunque imparare l'uso di carta, bussola ed altrimetro ed è stato raggiunto.
Speriamo che per le prossime uscite Giove Pluvio si riposi.
Parcheggiamo nei pressi del ponte Busgnone, Roberto da le prime spiegazioni quindi attraversiamo il ponte sulla Magliasina e risaliamo una stradina che passa vicino ad una fattoria e quindi attraversa il torrente che scende dalla Val Firinescio.
Seguiamo la stradina fino al tornante di quota 920 metri, qui prendiamo il sentiero che parte alle spalle della bella fontana in pietra. Saliamo attraverso ginestre e felci, le prime sono già in piena vegetazione, le seconde invece stanno solo ora spuntando dai resti di quelle dell'anno scorso.
Il sentiero più in alto rientra nel bosco e qui si perde, risaliamo comunque il pendio e poco sopra eccoci sul tracciato segnalato che proviene dall'Alpe Firinescio.
Ora contorniamo in falsopiano la cima detta Sasso e quotata 1201 metri, il sentiero punta ora verso Nord, vediamo la stradina che avevamo lasciato alla fontana sotto di noi, ben presto eccoci all'Alpe di Coransù, ci ripariamo nella grande stalla e Roberto prosegue le sue spiegazioni sull'uso della bussola e della carta.
Dall'alpe invece di seguire la stradina attraversiamo il torrente per andare a prendere il costone che risaliamo in direzione Nord Ovest fino a raggiungere l'Alpe Agario, da qui con una breve salita eccoci al Passo dove possiamo ripararci dalla pioggia dentro al rifugio.
Passiamo un'oretta mangiando, poi, dopo che Gianni ha preparato il suo mitico vin Brulè, ci prepariamo per la discesa, il tempo ci concede una breve schiarita tale da permetterci di intravedere i paesi della Val Veddasca sul versante italiano.
Per la discesa optiamo per la stradina che ci porta facilmente e senza pericolo di scivoloni sul terreno fradicio all'Alpe di Coransù, continuiamo a seguirla anche dall'alpe ma poco prima del torrente della Val Firinescio deviamo a sinistra per scendere ad un ponticello sulla Magliasina posto nei pressi di un piccolo bacino antincendio.
Passiamo nei pressi della località Molino ed in breve eccoci alle auto.
Previsioni meteo completamente errate ma gita comunque riuscita, peccato il panorama non fosse un gran chè ma lo scopo era comunque imparare l'uso di carta, bussola ed altrimetro ed è stato raggiunto.
Speriamo che per le prossime uscite Giove Pluvio si riposi.
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