Sait-Cirq-Lapopie e la grotta di Pech Merle


Publiziert von paoloski , 18. April 2013 um 15:04.

Region: Welt » Frankreich » Midi-Pyrénées » Lot
Tour Datum:31 Juli 1993
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 300 m
Abstieg: 300 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Queste minuscole località si trovano ad una trentina di chilometri ad Est della città di Cahors
Unterkunftmöglichkeiten:Camping a Saint-Cirq-Lapopie ed a Vers (a metà strada fra Cahors e Saint-Cirq-Lapopie). Gite d'Etape a Cabrerets.

Lasciata Saint-Leon-sur-Vézere in mattinata ci rechiamo in auto alla grotta di  Pech Merle ma qui dobbiamo fare i conti con i gruppi ristretti autorizzati a visitare la grotta ogni giorno: per oggi non c'è nessuna possibilità, l'unico "buco" è domattina alle 7,30. Avevamo programmato di campeggiare a Saint-Cirq-Lapopie ma dovendo essere qui alle 7 diviene un po' difficile: smontare la tenda, caricare l'auto, mangiare qualcosa e farsi la ventina di chilometri di strada...non abbiamo proprio 'sta gran voglia di alzarci prima dell'alba! Troviamo due posti in una Gite d'Etape a Cabrerets, un minuscolo paese alla confluenza della Sagne e del Célé a tre chilometri da Pech Merle. Abbiamo il pomeriggio a disposizione per salire a Saint-Cirq-Lapopie, salire perchè questo villaggio di 180 abitanti è costruito su una scarpata di roccia che domina la valle del Lot. Fa un gran caldo ma confidiamo che la strada sia ombreggiata, per nostra fortuna è così e, bisogna dirlo, il posto vale la salita: il villaggio è veramente piccolo ma è anche, come direbbero i francesi,  un vrai bijoux: stradine strette in salita, affiancate da case in pietra con finestre gotiche o rinascimentali, i tetti ricoperti da tegole scure, tutte ottimamente restaurate in tempi recenti,dalla terrazza dove sorge la chiesa, risalente al XV secolo, si ha una vista impressionante sul sottostante corso del Lot e sulle falesie bianche dell'altra riva; anche il solito bric a brac di amenità turistiche che affligge normalmente questi luoghi sembra essere più discreto e di migliore qualità dell'usuale.
Saliamo al sovrastante castello de la Gardette, che di per sè non ha nulla di particolare se non il fatto di essere sede dell'ufficio del turismo ed ospitare degli arredi e delle tappezzerie di qualche pregio ma permette di godere di una vista ancora più eclatante sulla vallata e sui tetti del villaggio che si stende ai suoi piedi.
Rientriamo a Cabrerets, tutta discesa stavolta, all'ombra dei magnifici boschi di questa regione, e prendiamo possesso dei nostri posti nel dormitorio della Gite, siamo i soli ospiti per cui abbiamo un immensa mansarda a nostra disposizione. Per la cena ci rivolgiamo all'unico esercizio del villaggio (che ha 213 abitanti secondo la Guida Michelin): un bar che cucina anche delle pizze...sarà forse la fame ma qui in questo luogo nel mezzo della Francia rurale ci servono veramente un ottima pizza, degna della miglior pizzeria napoletana!
Il mattino dopo alle 6,40 siamo in pista per coprire i tre chilometri che ci separano da Pech Merle, fa decisamente freschino ma la pedalata in leggera salita ci scalda presto. Quando arriviamo sembra tutto deserto: giusto una coppia di altri visitatori ed un addetto che sta spazzando il piazzale, ammiriamo la campagna circostante, avvolta da una leggera nebbiolina e disseminata di alberi di noci.
Arriva qualche altro visitatore, l'uomo che spazzava ripone la ramazza ed alza la saracinesca della biglietteria, fa i dieci biglietti dei visitatori prenotati, quindi riabbassa la saracinesca, si toglie il camice che indossava e si presenta come nostro accompagnatore, archeologo dell'Università di Parigi!
Io ed Anna dubitiamo fortemente che un professore universitario italiano sarebbe disposto non dico a spazzare il cortile ma anche solo a vendere i biglietti in un qualsivoglia sito turistico, siamo però gli unici italiani e ci teniamo questa certezza per noi.
La grotta supera le nostre aspettative: a differenza di quelle visitate nei giorni scorsi, in questa oltre ai dipinti ed ai graffiti incredibili, ci sono anche stalattiti, stalagmiti e colonne imponenti e bellissime, ci sono impronte di uomini preistorici, perle e trottole di caverna (formazioni di roccia di origine ancora non chiara), impronte al negativo di mani, fra cui alcune di bambini e scheletri di orso delle caverne.
La cosa che più ci impressiona però è un cavallo a pois , con la testa estremamente piccola (simile a quelli di Lascaux) dipinto su una lastra di pietra che si distacca leggermente dalla parete retrostante e che ha  (o forse addirittura ha ricevuto) una forma vagamente equina, il risultato è un incredibile "scultura dipinta" di una modernità straordinaria: sembra di trovarsi di fronte ad un'opera di Pablo Picasso!
Rientriamo a Cabrerets dopo una sobria colazione al bar di Pech Merle e ci prepariamo al lungo viaggio di ritorno in Italia, prima tappa la chiesa romanica di Sainte-Foy, con il suo famoso timpano, a Conques.


Tourengänger: paoloski, annna


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