Pass di Passit (2082 m) via Motton (2155 m)


Publiziert von siso , 15. April 2013 um 22:20.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:14 April 2013
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   Gruppo Zapporthorn   Gruppo Arbeola-Molera 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 697 m
Strecke:Alpe Fracch (1640 m) – Ristorante Confin 2000 (1961 m) – Motton (2155 m) – Alp de Confin (2146 m) – Bocchetta a quota 2205 m – Pass di Passit (2082 m) – Rifugio Pass di Passit (2080 m) – Alpe Fracch (1640 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Semiautostrada A13, uscita San Bernardino.
Unterkunftmöglichkeiten:San Bernardino.
Kartennummer:C.N.S. No. 1254 – Hinterrhein - 1:25000; C.N.S. No. 267 S – San Bernardino - 1:50000.

Ciaspolata ad anello in un paesaggio spettacolare: neve abbondante, cielo blu, sole splendente, temperature da primavera inoltrata.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:40

Fine dell’escursione: ore 14:40

Temperatura alla partenza: 3°C

Temperatura al Motton, ore 11.25: 9°C

Zero termico a 2700 m

 

Giornata radiosa per questa ciaspolata che ci ha regalato degli scenari incredibili.

Partiamo dall’Alpe Fracch ad un orario da dormiglioni. In effetti non è proprio così: per raggiungere le località provviste ancora di neve, in questa stagione dobbiamo sobbarcarci almeno un centinaio di chilometri di strada.

Seguiamo la pista di sci, che quest’anno, come noto, non è stata battuta a causa della chiusura degli impianti.

Ironia della sorte: l’innevamento attualmente è ottimo fino al parcheggio di Fracch, senza bisogno né di cannoni da neve né di battipista; che peccato!

Dopo poche decine di metri ci alleggeriamo alla grande; al sole la temperatura è elevatissima.

Daniele sfrutta la sua nuova fotocamera, Anna si abbronza le braccia.

Poco prima di arrivare a Confin Basso riappare il Motton, un cupolone oggi perfettamente innevato. A dispetto del nome, con significato di “promontorio tondeggiante”, per raggiungerlo occorre sfoderare non poche energie.

La neve è ancora portante, per cui la fatica è dovuta esclusivamente alla pendenza, piuttosto elevata.

In circa un’ora raggiungiamo il Ristorante Confin 2000 (1961 m): un quarto d’ora in meno rispetto all’indicazione del segnavia estivo. Facciamo una sosta sulla scaletta metallica, quindi riprendiamo il cammino in direzione Sud-Est, sul falsopiano lungo circa 400 m, che precede la ripida salita finale.

Ora comincia il tratto più faticoso: decidiamo di seguire la pista di sci, che presenta un percorso meno ripido rispetto al canalone. Scelta azzeccata; salvaguardiamo i garretti e ci godiamo delle vedute veramente favolose. Dopo 1:50 h di dura salita raggiungiamo il culmine del Motton (2155 m), caratterizzato da sette omini di pietra di ottima fattura.
 

                                                       Motton (2155 m)

Inevitabili foto ricordo, panoramiche in tutte le direzioni e indispensabile reidratazione.

Dopo il primo obiettivo dell’escursione, studiamo sul posto il percorso per raggiungere la seconda meta: il Pass di Passit. Ebbene, non si tratta di una passeggiatina! L’imponente paesaggio alpino incute un doveroso rispetto; l’abbondante copertura nevosa e la temperatura sempre più elevata ci inducono alla massima prudenza. Oltre a questi aspetti, c’è pure il vallone del Ri de Confin da superare, che non è assolutamente da sottovalutare. Inaspettatamente, la neve tiene benissimo ancora, anche nei punti più ostici, in particolare sulla ripida traversa verso la bocchetta a quota 2205 m, massima elevazione di giornata.

Anna, allenatissima dopo la settimana di trekking in Corsica, ci precede con l’abituale disinvoltura, raggiungendo per prima la sella. Anche su questa altura il paesaggio ci regala degli scenari assolutamente fantastici, arricchiti da pernici bianche e branchi di camosci.

 

La manna non poteva durare ulteriormente. A cominciare dalla discesa sul Pass di Passit (2082 m), la neve, resa ormai fradicia dall’elevata temperatura, diventa cedevole. Spesso sprofondiamo all’improvviso, con un notevole dispendio d’energia. Desidereremmo visitare il rifugio posto in prossimità del passo; purtroppo, il ghiaccio che si è formato all’interno ci impedisce di aprire la porta. La discesa verso l’Alp d’Ocola (1847 m) ci costa molta fatica, a causa di improvvisi sprofondamenti nella neve fino all’inguine. Non c’è traccia né in questo tratto, né in quello del Bosch d’Isola. È la conferma che si tratta di un’escursione per ciaspolatori esperti. Dopo 6 h, l’impegnativa racchettata domenicale si conclude all’Alpe Fracch.
 

Meravigliosa racchettata ad anello, caratterizzata da neve abbondante e condizioni meteo ottimali.

Dal Motton via, l’escursione non è adatta a ciaspolatori inesperti. 

 

Tempo totale: 6:00 h

Salita fino al Motton: 1:50 h

Salita fino al Pass di Passit: 2:50 h

Dislivello in salita: 697 m

Sviluppo complessivo: 9,3 km

Difficoltà: WT3

SLF: 2 (mattino), 3 (pomeriggio)

Copertura della rete cellulare: buona.

Libro di vetta: no

Partecipanti: Anna, Daniele e siso

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

gbal hat gesagt:
Gesendet am 17. April 2013 um 22:31
Non lamentiamoci! Direi che per lo più la neve ha sempre tenuto e i deprimenti sprofondamenti vi hanno angustiato poco.
Bellissimo, concordo!

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. April 2013 um 22:38
La seconda parte della ciaspolata richiede buone condizioni di neve. Paesaggi bellissimi, molto meno adrenalinici della ferrata al San Salvatore!
Ciao Giulio,
buona settimana.
siso


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