Carnac

Oggi dedicheremo l'intera giornata ai monumenti megalitici della zona di Carnac, li conosciamo già essendo stati in questa zona solo tre anni fa ma la voglia di rivederli è tanta.
Con le nostre bici partiamo dal campeggio e ci dirigiamo verso Nord, prima tappa a St. Pierre de Quiberon dove si trova un piccolo ma bell'allineamento in pieno centro abitato (ricorda un po' quello di Sion, in Vallese).
Proseguiamo e raggiungiamo l'istmo che separa la penisola dalla terraferma e quindi Plouharnel passando accanto al camping "Bois d'Amour" dove eravamo stati ospiti tre anni fa.
A Carnac non ci resta che seguire la "Route des Alignements" anche senza indicazioni non ci si può perdere: basta seguire la folla di turisti.
Rispetto a tre anni fa le cose sono cambiate: oggi gli allineamenti sono recintati e non si può più camminare fra le file parallele come allora.
Raggiungiamo il nuovo centro visite che, oltre a diversi pannelli esplicativi, dispone di una sorta di piattaforma sopraelevata che permette una buona visione del sito.
Certo da una parte è un peccato non poter entrare fra le file di menhirs, abbiamo dei ricordi molto belli a proposito, ma la situazione era divenuta insostenibile: nonostante i cartelli di divieto c'erano decine di imbecilli che si arrampicavano sopra le pietre per farsi immortalere da congiunti ed amici altrettanto idioti, mettendo a rischio la stabilità dei menhirs.
D'altronde come ben dicono da queste parti: "Madame  betise c'est toujours pregnant" !
Visitiamo i quattro incredibili allineamenti che si sussuegono da Ovest ad Est, senza tralasciare il grande menhir detto "le Geant de Maniò".
La cosa naturalmente prende l'intera giornata ma per noi è un vero piacere ritrovarci in questi luoghi nonostante la temperatura decisamente elevata,  siamo comunque ben attrezzati: nello zaino abbiamo da bere e da mangiare, siamo vestiti leggeri e con un bel cappello per ripararci dal sole, essendo vicino al mare poi una leggera brezza arriva sovente a rinfrescarci.
Rimaniamo piuttosto stupiti perciò quando vediamo un'intera famigliola (padre, madre e figlioletta) vestiti come se dovessero andare ad un matrimonio ed evidentemente in stato di affanno, aggirarsi per le stradine che collegano i siti megalitici. Il clou del divertimento di questa giornata arriva però quando passando loro accanto pedalando e chiaccherando fra noi,  sentiamo il marito dire, indicandoci, alla consorte: "sono italiani" e questa rispondergli: "Ma no, guarda come sono vestiti!". 
Terminato il tour dei menhirs (si fa per dire: la zona è talmente disseminata di megaliti che per vederli tutti ci vorrebbero settimane) ritorniamo verso la penisola di Quiberon facendo una breve sosta alla spiaggia di Penthievre, poi attraversiamo l'istmo e quindi seguiamo la costa occidentale della penisola, la cosiddetta "Cote Sauvage", praticamente non costruita e ricca di bellissimi punti panoramici, altra sosta a Quiberon per fare la spesa per la cena di stasera ed infine raggiungiamo il nostro campeggio.  

Bellissima gita: gli allineamenti della zona di Carnac sono veramente incredibili, come incredibile è la densità di monumenti megalitici della Bretagna e del Morbihan in particolare, se si pensa che queste testimonianze del Neolitico erano diffuse anche nel resto della Francia (ed in altre parti d'Europa, Italia compresa) e che solo il fatto che la Bretagna non facesse parte del suo impero ha fatto si che l'ordinanza di Carlomagno li risparmiasse dall'abbattimento! Chissà quanti di questi siti sono andati distrutti!