Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) al Pizzo della Croce (1491 m)


Publiziert von siso , 3. Februar 2013 um 20:40.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 3 Februar 2013
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Monte Generoso   I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 576 m
Strecke:Parcheggio Cascina La Bolla (1045 m) – Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) – Pizzo della Croce (1491 m) – Alpe d’Orimento (1275 m) – Monte d’Orimento (1391 m) – Rifugio Cristè (1253 m) – Alpe Grande – Cascina La Bolla (1045 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Bissone – Maroggia – Arogno – Dogana Valmara – Lanzo – Pellio – Casasco – Cascina la Bolla (ca. 15 km dalla Dogana di Valmara).
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Giuseppe e Bruno; Baita di Orimento; Rifugio Cristè.
Kartennummer:C.N.S. No. 1353 – Lugano – 1:25000; Carta escursionistica transfrontaliera Monte Generoso 1:25000; Carta turistico – escursionistica Basso Ceresio – Lario Comasco (Strade di pietra no. 1) – 1:30000; Kompass 91 “Lago di Como-Lago di Lugano - 1:50000.

Ciaspolata in Valle d’Intelvi su pascoli e panoramici crinali.

Giro ad anello passando da accoglienti agriturismi, dal Pizzo della Croce e dal Monte d’Orimento.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:45

Fine dell’escursione: ore 13:00

Temperatura alla partenza: 0°C

Temperatura al rientro: 3°C

 

Ad una settimana di distanza ritorno in Valle d’Intelvi, questa volta per una racchettata.

Lascio l’auto al solito parcheggio presso Cascina La Bolla (1045 m), per avviarmi in direzione del Rifugio Giuseppe e Bruno.

Un battipista ha battuto la neve in prossimità degli ex impianti di risalita del Monte Crocione. Alcune famiglie ne approfittano per far divertire i bambini con slitte e bob.

Gli impianti di risalita per lo sci sono rimasti in funzione fino al 2005. Data la limitata altitudine e l'assenza di un impianto di innevamento artificiale, il loro funzionamento, entrato in esercizio nei primi anni Sessanta, era mediamente modesto ed in alcuni inverni addirittura nullo.

Percorro la piana, ancora in ombra, su neve compatta per via della pioggia caduta in settimana. Sulla salita sfrutto le vecchie tracce che hanno lasciato dei ciaspolatori. In circa 20 minuti arrivo al Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) del CAI, sezione di Como. È ubicato al termine di una carrozzabile che parte alla destra del parcheggio di Cascina La Bolla. Bel panorama sul Lago di Como e sulle montagne del Triangolo Lariano. Sono ricevuto da un nutrito comitato d’accoglienza felino-canino. L’interno si presenta molto bene, con il camino acceso e numerosi tavoli apparecchiati. È un rifugio-ristorante, come se ne trovano molti in Lombardia. Il menu è invitante…, da tenere in considerazione.

Dopo la sosta caffè riprendo la salita, che si fa molto più impegnativa, per via della pendenza sempre più accentuata.

Dalla coltre nevosa emergono cespi d’erba secca piegati dalle folate di vento. Alle mie spalle si estende la Valle d’Intelvi, un dolce solco a forma di “Y”, lungo circa 25 km e già completamente illuminato dal sole.

In vetta al Pizzo della Croce (1491 m) il vento è molto fastidioso. Mi fermo solo per un sorso e riprendo immediatamente il cammino lungo la dorsale che mi porterà ad Orimento.

                                      Discesa dal Pizzo della Croce (1491 m)

A differenza di sette giorni fa, oggi non vedo nemmeno uno sciatore: i fianchi del Sasso Bianco non danno più la garanzia di una piacevole e sicura discesa.

Dall’Alpe d’Orimento (1275 m) risalgo il pendio innevato verso la seconda cima della giornata. Anche da questo monte il panorama è letteralmente mozzafiato: vuoi per la pendenza, vuoi per la visione di montagne poste nei Grigioni, in Lombardia, in Emilia Romagna, in Piemonte e in Vallese.

Qui incontro gli unici ciaspolatori di giornata: una coppia che compie l’anello inverso rispetto al mio. Dalla vetta del Monte d’Orimento (1391 m) scendo per la prima volta sulla boschiva cresta Nord, in direzione del Rifugio Cristè (1253 m). In questo tratto ombreggiato le ciaspole sono veramente utili. Incrocio la carrozzabile per Orimento e scendo con un percorso libero sulla vastissima Alpe Grande, ancora innevata.

Al Ristoro Alpe Grande sosta d’obbligo in un accogliente locale dove si servono piatti tipici di montagna. Il bar è gremito di “locals”, che sorseggiano un fresco Prosecco; mi aggrego all’istante e poco dopo non posso fare a meno di compiere un veniale atto di “cannibalismo”, gustando un piatto di stufato d’asino con polenta: una tenera delizia!

La gerente mi invita alla 7a ciaspolata Memorial “Lüis da Bol” prevista per domenica 17 febbraio 2013, con ritrovo all’Alpe Grande alle 8:00.

Dopo la sosta pranzo, mi rimane circa un chilometro di strada asfaltata, prima di concludere il piacevole anello a Cascina La Bolla.

 

Oggi, sui crinali, tutte le parole e tutti i rumori, sia naturali sia di origine antropica, sono repentinamente soffocati e portati via dal vento.

La giornata ventosa mi ricorda il titolo di una canzone di Bob Dylan, un inno alla controcultura degli anni Sessanta, ai movimenti pacifisti e per i diritti civili. Dal vento meteorologico il pensiero passa facilmente al vento metafisico…

 

Parole nel vento

 

Quante strade deve percorrere un uomo

prima che si chiami uomo?

Quanti mari deve solcare una colomba

prima di dormire sulla sabbia?

Quante volte dovranno volare le palle di cannone

prima che siano per sempre bandite?

 

La risposta, amico mio, sono parole nel vento.

La risposta sono parole nel vento.

 

Quante volte un uomo deve alzare gli occhi

prima di vedere il cielo?

Quante orecchie deve avere un uomo

prima di sentire quando qualcuno piange?

Quante stragi ci vorranno

prima che sappia che sono morti in troppi?

 

La risposta, amico mio, sono parole nel vento.

La risposta sono parole nel vento.

 

Quanti anni può esistere una montagna

prima di scivolare al mare?

Quanti anni può esistere certa gente

prima che le si dia la libertà?

Quante volte può un uomo volgere gli occhi altrove

fingendo di non vedere?

 

La risposta, amico mio, sono parole nel vento.

La risposta sono parole nel vento.

 

                                                                               Bob Dylan

 

 

Bella racchettata ad anello su crinali innevati, battuti da un forte vento di tramontana.

 

Tempo di salita fino al Monte d’Orimento: 2:25 h

Tempo totale: 4:15 h

Tempi parziali

Parcheggio Cascina La Bolla (1045 m) Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m): 20 min

Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) – Pizzo della Croce (1491 m): 50 min

Pizzo della Croce (1491 m) – Monte d’Orimento (1391 m): 1 h

Monte d’Orimento (1391 m) – Alpe Grande: 50 min

Dislivello in salita: 576 m

Sviluppo complessivo: 8,5 km

Difficoltà: WT2

SLF: 2 (moderato)

Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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Felix hat gesagt:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 09:02
un bel rapporto - grazie e cari saluti!

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 20:31
Grazie a te Felix!
Un caro saluto dal Ticino,
siso.

Pere hat gesagt:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 11:07
Ciao siso

Una verità spiacevole !
Caro saluto

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 20:33
Ciao Pedro,
grazie per la costante attenzione!
Saluti dal Ticino,
siso.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 17:11
Pare proprio che la zona ti piaccia molto e hai ragione, piace anche a me. Andrai anche alla ciaspolata del 17?
Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Februar 2013 um 20:37
Adoro questa regione della Valle d'Intelvi: ci ritorno sempre molto volentieri.
Non potrò partecipare alla ciaspolata del 17 febbraio, in quanto sarò all'estero.
Ciao Giulio, a presto!


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