Zucco di Sileggio (1.373m) + Sentiero del Fiume

Giornata in solitaria, nessun amico disponibile quest'oggi, decido per un breve giro tranquillo lungo l'itinerario di una relazione già presente qui su Hikr, in versione un po' (ahimè) modificata
Uso questo itinerario anche per testare le Raptor de La Sportiva, buon modello da skyrunning, ottimo grip e stabilità anche su roccia umida, leggerezza, comodita. Unica pecca, ovviamente suola morbida, non adatta su roccia a tacche ma favolosa su arrampicata in aderenza. 

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Per raggiungere Sonnvico (Q390) esistono delle indicazioni stradali ma sono scarse e nei sensi unici si rischia di incasinarsi la vita. Con un bel navigatore consiglio di digitare "via strada di sonvico, Mandello Del Lario". Giunti a questo punti si prosegue fino al termine della via dove, oltre una cunetta, è presente un evidente parcheggino libero con una decina di posti auto (evitare i parcheggi dei residenti in giallo).

Una volta posteggiato, tornare indietro al crocevia segnaletico sulla cunetta e proseguire verso il centro di Sonvico, infilandosi in uno dei vicoletti a destra per agganciarsi i sentieri 15 e 17.  Dopo 5' minuti sarà presente un bivio per il 17b che nomina "zucco di tura e zucco di sileggio" sulla sinistra, da ignorare, proseguendo fino ad un punto panoramico a Q661 dove è posta la chiesetta di Santa Maria.

 Aggirandola, dopo pochi metri, è posto un nuovo crocevia segnaletico (che io ho frainteso, quindi nella traccia gps c'è una piccola deviazione di 100m errata).  In sostanza per agganciarsi all'attacco della ferrata (quella che il cartello chiama Cresta Sud-Est) bisogna infilarsi in un sentierino (17b)poco visibile che sale a sinistra nel bosco.  Abituato alla larghezza della mulattiera non avevo nemmeno visto il sentierino.

Il 17b è segnato da bollini azzurri e si procede per ripido sentiero a zig-zag dapprima su terriccio e fogliame, poi su roccette fino ad ingaggiare le prime catene.  La prima parte prevede facili e divertenti saltini di roccia all'ordine del I grado.  Gradualmente la cresta si restringe sempre di più, senza mai arrivare ad esposizioni significative. C'è un punto delicato dove si prosegue su un traverso a sinistra, appena esposto, ma niente di che.  

Giunti sul culmine di questo primo tratto si prosegue per sentiero normale. Siamo ormai fuori dal bosco e con uno splendido panorama attorno. Si supera una prima elevazione (che potrebbe essere lo Zucco di Tura, ma non ne sono sicuro, non avendo mappe locali dettagliate), si scollina e si arriva ad un crocevia dove in teoria si può scendere a Sonvico.

 C'è un altro facile muro roccioso dotato catene, questo già oltre il II grado, di circa 4m, divertente. Poi da lontano iniziano ad intravedersi le famose scale dell'ultima parte di ferrata.  Scale che nonostante due tentativi, non sono riuscito a concludere a causa del forte senso di esposizione. Attendo in tutto una mezz'oretta, di modo che due signori mi passino davanti (sperando di acquisire sicurezza ma non ha funzionato!) 

 Pazienza, già l'avevo messo in conto, cosi proseguo alla destra delle scale, sempre segnato come 17b in azzurro.  Dopo 2-3 minuti intravedo dei segni (veri e propri paletti segnavia) che suppongo possano portare alla vetta del Sileggio, salendo ripidi nella boscaglia a sinistra.  Neanche 50m e perdo le tracce.... Ormai che ci sono mi invento una via, passando da piccoli divertenti passaggi di I e II su roccia e lottando con i fitti rami degli alberi. Alla fine raggiungo in qualche modo la croce di vetta dello Zucco di Sileggio (Q1373) e mi fermo una mezz'oretta con i due signori ed altri ragazzi, chiaccherando un po' con ognuno delle proprie esperienza su ferrate. Poco oltre la vetta è presente il Bivacco Mario Sforza. 

 Tutti scendono direttamente a Sonvico dal sentiero 17a (scende sul lato W della montagna), mentre un ragazzo mi accompagna fino alla Bocchetta di Verdascia (Q1257) .  Ora proseguo da solo scendendo sul lato Est, alternando corsa e camminata sostenuta fino a Pra Vescovin (Q994). Senza rallentare continuo per il sentiero 17, imboccando casualmente (forse grazie al "sesto senso dell'orientamento") un sentiero diretto verso l'Alpe d'Era (Q850),  evitando il lungo zig-zag presente sulla mappa.  Questa deviazione ovviamente è presente nella traccia Gps.  Fortunatamente trovo una sorgente d'acqua. Ho finito il beveraggio molto prima delle due scale e oggi fa un caldo assurdo per essere il 20 ottobre..

Superata Era si trova il bivio che indica il 15b "Sentiero Del Fiume".  Si scende quindi per ripidi zig-zag fino ad incrociare le prime catene.  Oggi l'acqua è abbastanza alta e non è stata una grande idea, specie quando bisogna attraversarlo. Si viene comunque ripagati dalla bellezza dei colori delle sue acque.
 Il rientro da questo lato è un piu lungo del previsto e da Era alla macchina sono quasi 4Km secondo il Gps, tutti rallentati da rocce bagnate e pezzettini attrezzati (sempre facili). 

Al termine del Sentiero del Fiume, un ultimo cartello mi indica Somana su sentiero 15b. Ormai è quasi una strada carrozzabile e mi concedo gli ultimi 2Km di corsa fino alla macchina.

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Giro tranquillo, difficoltà minime fino alle scale, nel complesso breve e con dislivello modesto ma soddisfacente.  Le scale sono comunque evitabili, aggirandole sulla destra. Interessante anche il giro del Sentiero del Fiume, seppur lungo e a tratti noioso.