Baita Valmaggia (1149 m) e Val Merdera


Publiziert von siso , 21. Oktober 2012 um 17:30.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:20 Oktober 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo San Jorio-Monte Bar   Gruppo Camoghè   CH-TI 
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 1094 m
Strecke:Diga di Carmena (653 m) – Monti di Moneda (954 m) – Costa dell’Albera (996 m) – Valmaggina – Baita Valmaggia (1149 m) – Val Merdera – Alpe Levén (1662 m) – Alpe Poltrinone (1710 m) – Alpe Poltrinetto (1503 m) – Alpe Valmaggia – Costa dell’Albera (996 m) – Monti di Moneda (954 m) – Diga di Carmena (653 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Bellinzona – Giubiasco – Valle Morobbia – Vellano – Diga di Carmena.
Unterkunftmöglichkeiten:Baita Valmaggia.
Kartennummer:C.N.S. No. 1314 – Passo San Jorio - 1:25000; Carta turistico - escursionistica “Strade di Pietra” No. 3 – 1:30000

Escursione nella selvaggia Valmaggina, una laterale della Valle Morobbia, con l’azzardato attraversamento della poco invitante Val Merdera. Il toponimo, dovuto pare alla presenza di maleodoranti rocce solforose, costituisce un deterrente e nel contempo una curiosità per molti escursionisti. Nei periodi di pioggia il torrente Merdera trasporta un denso limo di color bruno rossastro…

 

Inizio dell’escursione: ore 8:25

Fine dell’escursione: ore 15:45

Temperatura alla partenza: 10°C

Temperatura al rientro: 24°C

 

Poco prima di raggiungere la località di Vellano, una frazione di Sant’Antonio, all’altezza del tornante a quota 784 m, lasciamo la strada della Valle Morobbia e imbocchiamo la stradina asfaltata, senza barriere, che in 1,4 km ci porta fino alla Diga di Carmena (653 m).

Siamo fortunati: rimangono ancora un paio di posteggi liberi. La giornata promette bene, tuttavia la temperatura raggiunge finora solo i 10°C.

Percorriamo la corona della diga fino al suo margine Sud, da dove il sentiero si inerpica verso i monti. Dopo pochi minuti, una diramazione porta ai Pozzi (840 m), località così chiamata per la presenza, un tempo, di pozzi per la macerazione della canapa.

Proseguiamo nella faggeta fino ai Monti di Moneda (954 m), dove ci concediamo una breve sosta fotografica per immortalare le belle baite riattate e il panorama che si gode da questo terrazzo. Il pascolo, in mancanza delle mucche, viene sfalciato una volta all’anno dal proprietario di un rustico. L’intervento è provvidenziale: in caso contrario l’alpeggio verrebbe invaso dai cespugli e dalle piante pioniere. Proseguiamo nella faggeta lungo il bel sentiero, realizzato nel 1994 dall’esercito. Dopo un quarto d’ora arriviamo al secondo alpeggio: la Costa dell’Albera (996 m). Il toponimo “albera” deriva quasi sicuramente da “Populus tremula”, il pioppo tremolo.

Una teleferica consente ai proprietari delle baite di portare sul monte il materiale necessario.  Parte del trasporto è affidato tuttavia all’elicottero.

Una cabina telefonica rossa, probabilmente non più utilizzata, spicca sul bianco della facciata di un casolare. Un tempo, i due alpeggi erano utilizzati come tappe intermedie della transumanza. Erano abitati da maggio a giugno e da settembre a ottobre. Fra le varie baite scorgiamo anche un piccolo museo, che custodisce strumenti della civiltà contadina. Oggi è chiuso.

Superata la spalla a monte del pascolo, continuiamo l’escursione sul versante destro della Valmaggina. Ci troviamo in un bellissimo bosco a faggi, con piante non vecchissime; presumo che l’ultimo taglio non sia avvenuto oltre trent’anni fa. In circa mezz’ora di cammino raggiungiamo la prima meta prevista per oggi: la Baita Valmaggia (1149 m) o Capanna Valmaggina.

La cascina, di proprietà del Patriziato di Sant’Antonio, è posta ai margini di una piccola radura dell’Alpe Valmaggia, da parecchio tempo non più monticata. Dispone di dieci posti letto e di una cucina a legna e a gas. Purtroppo è sempre chiusa. Le chiavi si possono ritirare dal Signor Pietro Maretti a Giubiasco (Tel. 0041 91 857 62 66 / 0041 79 628 97 71).

 

Lasciamo la capanna e seguiamo il sentiero, ora più ripido, in direzione del versante orografico destro della Val Merdera, una laterale della Valmaggina. A 1500 m di quota finisce il bosco: entriamo in un nuovo mondo. Appare un sole splendido che esalta la bellezza del posto: la corona terminale della Val Merdera è una continua successione di tonalità diverse e di biotopi. Il paesaggio è impreziosito dal giallo oro dei larici, dal verde dei ginepri, dal rosso delle acque ferruginose e da chiazze di neve, quella rimasta dalla nevicata di lunedì scorso. Ad Ovest svetta il maestoso Camoghè: visto da qui è bellissimo!

Superiamo il torrente Merdera tappandoci il naso. Precauzione inutile: oggi non si sentono odori organici molesti. Risaliamo l’ultimo strappo della valle sul suo versante sinistro. Il sentiero, sempre ben segnalato, ci porta all’Alpe Levén (1662 m).

Ci troviamo ora su un ampio altopiano dal quale si gode una splendida vista a 360°. La temperatura, senza esagerare, è estiva.

Decidiamo di visitare anche l’Alpe Poltrinone (1710 m), che dista poco più di 600 m.

Il sentiero che congiunge i due alpeggi attraversa un ambiente spettacolare: sembra di essere in un parco.
 

                             Paesaggio incantevole nell'alta Val Merdera


A Nord dell’Alpe Poltrinone si innalza un’altra cima attraente: lo Scrigno di Poltrinone (1956 m), raggiungibile in circa 45 minuti, risalendo direttamente il pendio erboso.

 

Vista la splendida giornata, ci balena l’idea di compiere un lungo circuito in direzione dei Monti di Ruscada e di Carena. Purtroppo, l’unica corsa dell’autopostale con partenza da Carena è prevista per le ore 18:50; troppo tardi!

Ripieghiamo su un anello più breve. Ci dirigiamo verso l’Alpe Poltrinetto (1503 m), dal quale scendiamo su tracce di sentiero fino alla Baita Valmaggia, a partire dalla quale ripercorriamo il comodo sentiero percorso in salita.

 

Interessante escursione in luoghi da noi sconosciuti in un ambiente selvaggio!

La Val Merdera si è rivelata tutt’altro rispetto a quanto suggerito dall’inclemente toponimo: oggi abbiamo annusato solo profumi di sottobosco, di faggio, di resina di larice, di bacche di ginepro e di funghi.

 

Tempo di salita fino all’Alpe Poltrinone (1710 m): 3:40 h

Tempo totale: 7:20 h

Tempi parziali

Diga di Carmena (653 m) Monti di Moneda (954 m): 45 min

Monti di Moneda (954 m) Costa dell’Albera (996 m): 15 min

Costa dell’Albera (996 m) Baita Valmaggia (1149 m): 30 min

Baita Valmaggia (1149 m) – Val Merdera – Alpe Levén (1662 m): 1:20 h

Alpe Levén (1662 m) – Alpe Poltrinone (1710 m): 20 min

Alpe Poltrinone (1710 m) – Alpe Poltrinetto (1503 m): 50 min

Alpe Poltrinetto (1503 m) – Diga di Carmena (653 m): 2:15 h

Dislivello in salita: 1094 m

Sviluppo complessivo: 14,5 km

Difficoltà: T2

Coordinate Baita Valmaggia: 726.745 / 112.175

Copertura della rete cellulare: in alcuni tratti assenza di campo.

Partecipanti: Anna e siso

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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Nevi Kibo hat gesagt: Suggestiva
Gesendet am 22. Oktober 2012 um 11:50
Grazie Siso
Uno spunto interessante dal nome suggestivo.
Complimenti per la pensata.
Ciao
Paolo

siso hat gesagt: RE:Suggestiva
Gesendet am 22. Oktober 2012 um 23:08
Grazie Paolo!
La Valle Morobbia, con le sue valli laterali, offre numerose escursioni ad anello, suggestive per i toponimi e interessanti per la possibilità che danno di scoprire posti non ancora descritti in Hikr.org.
Ciao, siso.


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