Capanna La Ginestra – Caval Drossa – Monte Bar (1816 m)


Publiziert von siso , 14. Oktober 2012 um 14:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:13 Oktober 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo San Jorio-Monte Bar 
Zeitbedarf: 6:15
Aufstieg: 1184 m
Strecke:Roveredo (715 m) – Monti di Roveredo (921 m) – Capanna La Ginestra (955 m) – Motto della Croce (1388 m) – Caval Drossa (1632 m) – Monte Bar (1816 m) – Rifugio Monte Bar (1600 m) – Albumo di Corticiasca (1005 m) – Roveredo (715 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Lugano – Tesserete – Lopagno – Roveredo.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Monte Bar; Capanna La Ginestra
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 - Tesserete - 1:25000.

Lunga escursione ad anello con partenza da Roveredo Capriasca (715 m), passando dalla Capanna La Ginestra (955 m), dal Motto della Croce (1388 m), dal Caval Drossa (1632 m), dal Monte Bar (1816 m), dal Rifugio Monte Bar (1610 m) e da Albumo di Corticiasca (1005 m).

 

Inizio dell’escursione: ore 8:30

Fine dell’escursione: ore 14:45

Temperatura alla partenza: 10°C

Temperatura al Rifugio Monte Bar, ore 12.45: 9°C

Temperatura al rientro: 14°C

 

Condizioni meteorologiche incerte oggi. Scelgo dunque un itinerario a basse e medie quote, un anello tra la Val Capriasca e la Val Colla. Da tantissimi anni non visito la Capanna La Ginestra, degli Amici della Natura di Lugano: oggi è il giorno ideale. Per raggiungere i Monti di Roveredo, dove è ubicata la capanna, mi reco al villaggio di Roveredo, nel comune di Capriasca. Lascio l’auto al parcheggio posto al centro del paese. C’è pure la fermata dell’autopostale. Nel fine settimana il mezzo pubblico ha purtroppo un numero ridottissimo di corse.

Dopo la contemplazione dello splendido panorama sul golfo di Lugano, mi avvio in direzione NW, seguendo il segnavia per la capanna. Dopo cinque minuti di cammino entro in un paesaggio stupendo: ampie radure fra estesi betulleti e numerosi casolari in buona parte riattati. È un posto ideale per una ciaspolata senza troppe pretese. Il percorso è alla portata di tutti: alpinisti, escursionisti e famiglie con bambini.

In circa 50 min di tranquillo cammino arrivo alla Capanna La Ginestra (955 m).

Il rifugio, oggi chiuso, ha l’aspetto di un ristorantino di montagna. All’esterno ci sono 7 o 8 tavoli, alcuni dei quali fissi, altri smontabili, nonché un angolo per le grigliate e un tavolo da ping pong.

Ritorno per circa 250 m lungo il sentiero già percorso, quindi lo abbandono per avventurarmi sul pendio erboso che sale al Motto della Croce, detto Costone. Malgrado sfrutti qualche traccia di sentiero di pecore, questo ripido tratto è veramente faticoso. Sono 430 m di dislivello su erbe alte a festuca e cespugli: un’ora di fatica pura!

Raggiunto il belvedere del Motto della Croce, il sole velato mi concede ancora una straordinaria visione sul golfo di Lugano e sulle colline che gli fanno da corona. Il Monte Tamaro, per contro, è già avvolto da scure nubi fitte.

Decido di continuare sul crinale che congiunge il Motto della Croce al Caval Drossa e al Monte Bar. In confronto al salitone di poco fa, qui la salita mi sembra dolcissima.

Il pascolo è cosparso di innumerevoli mazze di tamburo (Macrolepiota procera). Questo fungo, non commestibile da crudo, è prelibato se cucinato impanato. Una volta o l’altra dovrò decidermi a cucinarlo e ad assaggiarlo.

Sulla vetta del Monte Bar (1814 m) incontro i primi escursionisti dopo oltre tre ore di cammino. Mi fermo solo un paio di minuti, poi scendo verso il Rifugio Monte Bar, dove posso rifocillarmi con un salametto e un büsciún ticinesi.

È una capanna sempre molto animata: in questa stagione la fanno da padroni gli amanti del rampichino; in inverno è frequentata soprattutto dagli sciatori e dai ciaspolatori. Il CAS, proprietario dell’infrastruttura, sta valutando diversi progetti per procedere ad un ampliamento o ad un rifacimento completo del rifugio.

Cristina mi serve un salametto nostrano e una robiola fresca, in buon dialetto un büsciún. Il termine è dovuto probabilmente alla forte rassomiglianza con il turacciolo, soprattutto dopo che è stato marinato in olio d’oliva.
 

                                                                Büsciún
 

Impiego un’ora per scendere fino ad Albumo di Corticiasca, dove passa l’autopostale. Già, ma a che ora? Purtroppo, nel fine settimana le corse sono assai ridotte; mi devo sciroppare quasi 4 km di strada asfaltata per tornare a Roveredo, dove si conclude l’escursione odierna. All’ingresso del paese ho ancora il piacere di osservare e fotografare una scultura di bronzo, opera di un amico, l’artista Ivo Soldini.

 

Piacevole escursione lungo la panoramica cresta tra la Val Capriasca e la Val Colla, con lo sguardo rivolto alla fantastica baia di Lugano. Ultime settimane con i caldi colori autunnali, in attesa delle prime nevicate.

 

Tempo di salita: 3:20 h

Tempo totale: 6 h 15 min

Tempi parziali

Roveredo (715 m) Monti di Roveredo (921 m): 35 min

Monti di Roveredo (921 m) – Capanna La Ginestra (955 m): 15 min

Capanna La Ginestra (955 m) – Motto della Croce (1388 m): 1 h

Motto della Croce (1388 m) – Caval Drossa (1632 m): 50 min

Caval Drossa (1632 m) Monte Bar (1816 m): 45 min

Monte Bar (1816 m) – Rifugio Monte Bar (1600 m): 20 min

Rifugio Monte Bar (1600 m) – Albumo di Corticiasca (1005 m): 1 h

Albumo di Corticiasca (1005 m) – Roveredo (715 m): 50 min

Dislivello in salita: 1184 m

Sviluppo complessivo: 15.5 km

Difficoltà: T2

Coordinate Capanna La Ginestra: 719.370 / 105.090

Coordinate Rifugio Monte Bar: 721.800 / 106.600

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: buona

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 15. Oktober 2012 um 22:11
Bella escursione in una zona che ti vede spesso. Avevo preso spunto i tuoi gir da quelle parti per la mia salita al Monte Bar & co.
Ciao
Giulio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Oktober 2012 um 22:58
Ciao Giulio,
la zona si presta per escursioni a piedi, con le ciaspole o con gli sci, anche quando il tempo non è bellissimo. In caso di forti nevicate accompagnate dal vento, potrebbe tuttavia essere pericolosa! Qualche escursionista è già stato travolto da valanghe. Un mio conoscente è perito sotto una slavina un paio d'anni fa.
Ciao,
siso


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