6 ottobre 2012: rifugio Bernasca m.2094 passando per il passo Vicima e il lago di Bernasca (SO)


Publiziert von Alberto , 10. Oktober 2012 um 13:59.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 6 Oktober 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:15
Aufstieg: 1263 m
Strecke:parcheggio a quota 1150, prima di Ronco - Ronco (cartelli segnaletici con segnavia e tempistica) - Vicima m.1505 - a quota 1630 circa, ci si innesta sulla nuova strada (parte da poco sotto e giunge alla baita a quota 2050 - casera di Vicima m.1763 - baita a quota 1931 dove parte il sentiero per il Pizzo m.2296 (croce di vetta visibile) - baita a quota 2050 - passo Vicima m.2234 - lago Bernasca m. 2134 - rifugio Bernasca m.2094 (salita al Pozzolo m.2130 + 46 m.)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - S.S. 36 dello Spluga - Lecco - Colico - Morbegno - uscita per Tartano - Campo Tartano - Ronco: proseguire sulla strada principale per poi svoltare a sinistra dove una strada nuova,conduce al grande parcheggio sopra le case di Ronco [p ]
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Bernasca,sempre aperto per ulteriori informazioni: sig. Zamboni 338.376.20.96
Kartennummer:Kompass Parco Orobie Valtellinesi

Volevo fare un'escursione al Gridone e il giorno dopo fare questa dormendo al rifugio,ma le previsioni non sono buone per domenica e quindi cambio programma,avvisando Mauro "il Selvatico" che andremo al rifugio Bernasca: per Mauro nessun problema. Ci troviamo alle 6,30 a Bione e alle 7,30 siamo al parcheggio situato poco prima di Ronco: volendo per chi vuole allungare il tragitto,può partire da Campo,parcheggiando l'auto al parcheggio poco a monte e sulla sinistra della fermata del bus. Poi scende e avanti qualche decina di metri,sulla sinistra noterà l'evidente mulattiera che si collega a monte dell'abitato di Ronco.

Alle ore 8,00 partiamo,percorriamo un tratto breve di strada principale,pervenendo al piccolo parcheggio con cassonetto e segnaletica dal quale parte la via Ronco: volendo si può proseguire in auto sulla strada principale,poi si prende la svolta a sinistra che conduce al nuovo parcheggio grande poco sopra l'abitato di Ronco. Saliamo gli erti gradini che conducono al cuore del paesino (fontana) poco oltre l'abitato arriviamo al bivio dove a sinistra proviene la mulattiera che proviene da Campo: si svolta a destra,seguendo i segnali sbiaditi e l'evidente mulattiera in buona parte rovinata e diventata sentiero.

Si perviene ad un bivio a circa 1600 m. (alpeggio) si prosegue diritto e si sbuca su una strada di recente costruzione (che non parte dal fondovalle) che collega codesto alpeggio con quello a quota 2050. Da questo momento segnali a vernice non se ne vedranno più,seguendo la strada in alcuni tratti disastrata supera il torrente e con forte pendenza ci conduce ad un pianoro dal quale notiamo la brillante croce posta a quota 2296 del Pizzo: il passo già lo si vede,in lontananza l'inconfondibile ometto con la croce posta sopra,non può confondere e quindi ci dirigiamo verso di esso in un ameno pianoro circondato da pascoli.

Il sole ci sta davanti,buona parte del tragitto è all'ombra e molto probabilmente in pieno inverno,questa valle il sole non lo vede!

Giunti all'ultima baita a quota 2050 superiamo la staccionata di pietre: il sentiero è inesistente,si deve proseguire fino alla successiva apertura dalla quale non bisogna farsi confondere dalla traccia che prende a destra,ma bisogna proseguire diritto in direzione di ometti un pochetto bassi,dove si ritroveranno i vecchi e sbiaditi segnali. di tanto in tanto la marcatura nel terreno si fa evidente,passando a sinistra dell'ultimo albero più spostato a sinistra e con zig zag,si perviene al passo dove si apre una visione incantevole sulle Retiche e sulle Orobie.

Dal passo non si vede ancora il lago come neppure il rifugio,bisogna scendere al pianoro paludoso,giunti ad una sorta di intaglio,ecco la splendida visione sul bel laghetto di Bernasca e il rifugio omonimo. Mentre scendiamo ecco che possiamo ammirare l'imponente mole del monte Disgrazia che dal passo non si vede,e in breve,passando per l'acquedotto del rifugio,eccoci al rifugio Bernasca alle 11,40 (compreso 20 minuti di soste): nei pressi una grande vasca rivestita internamente in acciaio inox,dove in estate potrebbe andar bene per farsi un bagno refrigerante....ma nel caso vi è il lago che da quello che abbiamo visto,non è nemmeno profondo....potrebbe pure il Bradipo delle Alpi,mettersi il costume e con la paperella gonfiabile farsi una nuotatina.....ma l'acqua non deve avere una temperatura al di sotto dei 37°.

Il rifugio ha una terrazza dalla quale si ammira il grandioso panorama su parte del gruppo della val Masino,il monte Disgrazia,il cassandra,si nota la testata della Valmalenco che ci offre la vista sui pizzi Gemelli,Roseg,Scerscen e Bernina,la cresta Guzza,i pizzi Argient e Zupò,il pizzo Palù e Varuna. poi segue il pizzo scalino,Painale,vetta di Rhon e il pizzo Combolo,situato sopra la zona dell'abitato di Teglio. Sullo sfondo la val Grosina e verso destra,oltre alle Orobie,è ben visibile la zona dell'Aprica e del Mortirolo.

Visitiamo il rifugio: all'esterno vi è una stufa a legna e la piastra per le grigliate,vi sono anche le ciabatte,un ascia grande e una piccola all'interno, dove vi sono ben 2 stufe a gas,una a legna e un camino. Un breve corridoi conduce ai 2 bagni di cui uno provvisto di doccia (per le donne),poi una porta conduce alla camera a 4 letti e un altra chiusa,un soppalco dove vi troviamo 13 posti letto e il gruppo batterie con il generale per togliere corrente quando si lascia il rifugio (noi abbiamo visto che la corrente c'era,tranne nelle prese perché l'inverte probabilmente non è abbastanza potente). L'attrezzatura non manca,ma secondo come la vedo io,si potrebbe ottimizzare al meglio l'ambiente: il soffitto è alto e si potrebbe aggiungere un altro soppalco nella parte opposta offrendo o altri letti o mettendoci del mobilio per rigovernare le coperte,nel frattempo rendendo più veloce il riscaldare dell'ambiente sottostante.

La temperatura interna è di 5°,si sta meglio fuori a mangiare,con il sole che scalda alla grande. Prima di mangiare,decidiamo di salire al Pozzolo per godere del panorama e per scattare delle foto da un'altra angolazione sulla zona di ubicazione del rifugio: la crestina ha un piccolo sentiero,poi ci si arrampica un pochino fino alla sommità di essa,ovviamente non essendo particolarmente attratto nel praticare creste aeree,rinuncio a proseguire fino alla sua estremità,scatto qualche foto e poi scendiamo al rifugio per rifocillarci,solo che Mauro in men che si dica arriva alla base io,Bradipo di fatto,con movimenti non proprio agili,riesco a togliermi d'impaccio con tempistiche un pochetto più lunghe....ma l'importante è la salute! Dopo mangiato do un occhiata alla stufa e noto che è piena di cenere (chissà perché,ma mai che riesca a trovare una stufa pulita) e allora,da buon "capanatt" la ripulisco bene e nel frattempo giunge una persona. Facciamo conoscenza di Nando,abitante in Colorina ex guardiano delle dighe della val Gerola che ci informa che d'inverno in questo rifugio è difficile far alzare la temperatura oltre allo 0°,quindi per la notte è meglio avere dei sacchi a pelo di buona qualità. Parlando un poco con Nando gli dico che non sarebbe male mettere una turbina e fruttarne l'acqua per avere energia elettrica: in zona l'acqua non manca e quella che scende vicino è del lago soprastante. Ci risponde che è il suo sogno,ma mancano i fondi e il comune ne è a corto: spero che qualche azienda sia che si trovi in territori di Colorina o fuori di esso,possa donare,magari a mezzo di pubblicità,la possibilità a costoro che hanno desiderato questa struttura,di realizzare i sogni mancanti,per rendere più "confortevole" il soggiorno,magari ascoltando buona musica!

Bene,alle 14,20 giunge l'ora di riprendere il cammino e risaliamo i circa 125 metri per raggiungere il passo di Vicima e poi è tutta discesa e alle 17,24 siamo all'auto (a circa 10 minuti da Ronco),poi ci dirigiamo all'azienda agrituristica dove comperiamo del buon formaggio di capra e ricotta (fanno anche lo yogurt e salami): se possibile,è bello scoprire sapori di montagna che riempiono lo stomaco....poi c'è chi li apprezza e chi no,com'è giusto che sia.

Riassumendo: dislivello + 1079 al passo Vicima / 124 in discesa verso il rifugio (che vanno recuperati al ritorno) per un totale di 1201 m. di salita. Poi aggiungere 16 metri per il cocuzzolo sopra il passo e altri 46 per il Pozzolo per un totale di 1263 m. ore 3,40 compreso almeno 20 minuti di soste.  Km. 9,8 fino al rifugio + 1 km. tra andare e tornare dal Pozzolo per un totale tra A/R di ben 22 km. circa.

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto


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