Traversata del Brenta passando per la Sella di Montoz 2327 m e P.so della Gaiarda 2242 m


Publiziert von cristina , 25. September 2012 um 09:27.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:13 September 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:Malga Arza-Malga Loverdina-Malga Campa-Sella di Montoz-Baito dei Cacciatori-Malga Spora-P.so della Gaiarda-Malga Flavona-Malga Termoncello-Malga Arza
Kartennummer:Tabacco 1:50.000 Parco Naturale Adamello-Brenta

Nella giornata uggiosa di ieri abbiamo approfittato per andare a trovare il gestore del rifugio Peller, pensando di non trovare nessuno e poter fare un po’ di chiacchiere. Non ci era mai capitato che un rifugista, fosse così contento di vederci al punto da offrirci il pranzo. Tra l’altro dopo di noi è arrivato un bel gruppo di bikers tedeschi per cui proprio solo non sarebbe stato. Gli amici al lavoro per i preparativi invernali, tra i preparativi c’era anche l’insaccamento di salsicce e cotechini, noi che nonostante le promesse di violenti temporali (che poi non sono arrivati) ci siamo comunque fatti una bella camminata e questo gruppone, beh una gran bella combriccola alla fine e una bella giornata in ottima compagnia!
 
Beh oggi si sgambetta. Anche se i violenti temporali non ci sono stati, oggi le temperature sono la metà di quelle di ieri, si aggiungono poi il vento gelido e forte, le cime spolverate di neve e ci sembra di essere precipitati in pieno autunno in una notte sola!
 
Oggi non è giornata di cime, creste o altro per cui ne approfittiamo per fare un giro che inseguiamo da parecchio tempo. Una parte l’avevamo fatta anni fa ora vorremmo completarla.
 
Partiamo da Malga Arza che si raggiunge prendendo la strada asfaltata dal paese di Cunevo in Val di Non (10 km circa), poco prima della malga c’è un ampio posteggio. Da Malga Arza un po’ per sterrata e un poco per sentiero raggiungiamo malga Loverdina. Proseguiamo ora per un sentierino che con moderata salita porta al bivio per la Valletta degli Inferni a dx e Malga Campa a sx. Proseguiamo per Malga Campa, saliamo ancora un poco fino ad una selletta e poi una ripida discesa e un lungo traverso ci portano al poggio panoramico, dove sorge Malga Campa. Da malga Campa dobbiamo proseguire per la Sella del Montoz, qui perdiamo varie volte traccia e bolli, alla fine avendo individuato dove si trova la sella, proseguiamo a naso fino a ritrovare i segni. Alla sella ci accoglie un vento tremendo, i cartelli sono incrostati di ghiaccio. Avevo un vago ricordo di un segnavia che indicava il Croz del Re a sx. Proviamo a seguire i bolli, ma il vento è troppo forte, e la neve ghiacciata non facilita la camminata sulla pietraia. Il sentiero per il Croz poi non è quello bollato ma su un sasso troviamo la deviazione a dx, ci sembra impossibile in queste condizioni trovare il percorso e poi il giro da fare è già lungo di per sé per cui desistiamo e torniamo alla Sella di Montoz che abbandoniamo immediatamente per non volare via. Ritrovata la quiete scendeno la Valle dei Cavai, raggiungiamo il Baito dei Cacciatori. Svoltiamo a dx e in breve raggiungiamo Malga Spora. Ora ci aspetta una bella risalita fino al P.so della Gaiarda. Un po’ di tregua dal vento ma giunti al passo non c’è storia, siamo ancora in balia di forti raffiche. Ricordavo che l’attraversamento dei prati di Malga Flavona era una cosa lunga e i crampi di fame si fanno sentire sempre più. Avevamo deciso di toglierci la salita più faticosa prima di mangiare qualcosa di più sostanzioso dei biscotti che ogni tanto facciamo saltare fuori dallo zaino per darci coraggio nei tratti più faticosi, sarà il freddo ma oggi la pancia continua a brontolare ed esige calorie in continuazione! Finalmente arriviamo a Malga Flavona, un piccolo bivacco offre riparo dal vento. Tutte le malghe qui hanno un bivacco molto bello, questo è forse il più spartano, ma fa il suo servizio. Lasciata Malga Flavona cominciamo il rientro a Malga Arza passando tra macigni, pietraie e alti mughi, un paesaggio lunare! Arriviamo al bivio per la Valscura. L’avevamo discesa anni fa, uno spettacolo! Ora invece proseguiamo per boschi, intravvediamo il lago di Tovel, ancora ghiaia fino all’ultimo strappo che ci porta alla panoramica Malga Termoncello. Io sempre curiosa, mentre Marco cerca di fare qualche foto artistica, salgo alla croce poco sopra alla malga e il curioso triangolo che vedevo dal basso, scopro essere il cappello di un cacciatore che mi guarda storto, scendo subito senza dire una parola e con Marco andiamo a curiosare al bivacco della malga. Da qui un comodo sentierino ci riporta a Malga Arza, dove abbiamo il piacere di vedere qualche capriolo che spero sia scampato al burbero cacciatore!
 
Nonostante il percorso sia praticamente in quota ci sono numerosi sali scendi, tra cui alcuni molto importanti, tutto ciò ha dato un dislivello e un chilometraggio notevole.
 
Dislivello 1783 m; 28,04

Tourengänger: cristina, Marco27


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