Traversata Lema- Tamaro (e ritorno)

Classicissima traversata sulle panoramiche creste prealpine del confine italo-svizzero. Escursione adatta a tutti se organizzata con salita e discesa in funivia e trasferimento in bus, riservata ai più allenati se si prevede andata e ritorno dallo stesso luogo. La mancanza di difficoltà tecniche, la possibilità di accesso in funivia e gli ampi panorami offerti fanno di questa traversata una delle vie più frequentate di tutte le prealpi. 
Lascio la macchina sulla strada a Pradecolo, poco sotto il rifugio Campiglio (1160) e mi incammino seguendo i segnali salendo nel bosco. Raggiungo su un tornante la strada sterrata che porta ai ruderi dell'Alpe Pian di Runo (1337). Passato un tornante proseguo sulla strada che diventa sentiero e sale sulla costa al limite del bosco. Rimasto in campo aperto proseguo dritto arrivando all'ampio pianoro dove c'è la croce di vetta del Monte Lema (1621). Entrato in territorio svizzero, scendo sul versante opposto alla stazione di arrivo della funivia e all'ostello Monte Lema (1550). Perdo ulteriore quota fino alla Forcola d'Arasio (1481), dove inizia la risalita. Dopo un paio di tornanti arrivo ad un piano dove c'è il bivio per la fontana dei Tamarindi, proseguo per il Tamaro. Faccio una breve deviazione per raggiungere l'ometto di vetta del Poncione di Breno (1654). Torno sul sentiero principale e proseguo con vari saliscendi sulle ampie creste attrezzate con funi passamano che portano al Zottone (1569) senza raggiungere la cima. La via procede tagliando la costa erbosa che aggira le cime del Monte Magino (1589) e del Monte Magno (1636). Arrivo al Passo d'Agario (1552), che ospita il Rifugio Passo Agario (1560), bivacco non custodito dove si possono acquistare bevande. il Percorso sui prati diventa ripido e sale rettilineo al Monte Pola (1742) dove spiana e, dopo qualche mottone arriva al bivio di Pianoni (1769). Abbandono il sentiero per il Tamaro per seguire quello che, sulla costa erbosa arriva alla cima del Monte Gradiccioli (1936). Scendo sul versante opposto sul sentiero che si ricongiunge con quello principale alla Bassa di Montoia (1764). Risalgo sulla collina per poi scendere alla Bassa di Indemini (1723) da dove proseguo dritto sul ripido sentiero che arriva alla vetta del Monte Tamaro (1962). La cima è affollata: ho contato 35 escursionisti e molti altri stanno per arrivare. Non mi soffermo più di tanto ma riprendo la via di ritorno. Scendo sulla cresta est in direzione della Capanna Tamaro fino alla bocchetta di Motto Rotondo (1842) dove prendo la direzione per il Lema. Ritrovo il tragitto di andata alla Bassa di Indemini ma lo lascio subito dopo su una traccia (non segnata) per L'Alpe Montoia alla ricerca di acqua che sto per finire. Sul percorso trovo alcuni rigagnoli dove mi rifornisco e, poco sopra l'alpeggio, decido di risalire la costa e tornare sul sentiero per il Lema che raggiungo alla Bassa di Montoia (1764). Non risalgo al Gradiccioli ma proseguo sul sentiero che dopo qualche saliscendi arriva a Pianoni (1769) dove mi ricongiungo al percorso di andata. Seguo fedelmente il tragitto del mattino e, passati i monti Pola, Magno, Magino, Zottone arrivo al Poncione di Breno dove devio a destra scendendo alla Fontana dei Tamarindi. Dopo un tratto pianeggiante, rientro in Italia e scendo nel bosco ignorando due successive deviazioni per l'Alpe Arasio fino ad arrivare su uno spiazzo raggiunto da una strada sterrata. Proseguendo dritto potrei scendere all'Alpone ma decido, per evitare la risalita di svoltare a sinistra lungo la strada che con qualche saliscendi mi riporta al rifugio Campiglio, concludendo la mia escursione.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza andata: 47' al Lema, 1h12' al Poncione di Breno, 1h50' al rifugio Agario, 2h27' al Gradiccioli, 3h12' al Tamaro.
Tempi di percorrenza ritorno 3h24'.
Tempo totale impiegato: 6h36' (NB: non ho fatto soste significative).
Lunghezza del percorso: andata 12,1km, ritorno 14,0km, totale 26,1km.
Dislivello: andata 1350 su, 535 giù; ritorno 400 su, 1215 giù; totale 1750m.
Meteo: bello, fresco alla partenza (10°C), caldo sul percorso.
Note: pur partendo in territorio italiano, la maggior parte del percorso è in territorio svizzero, perciò ho catalogato l'escursione della regione Sottoceneri