Lago di Bringuez 2519 m
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Dopo aver combattuto con polvere, macchie e patacche varie per tutta la giornata di sabato avendo in pratica ribaltato la casa da cima a fondo oggi con qualsiasi tempo un giro dobbiamo farlo.
Le previsioni erano più ottimistiche devo dire, però lo stesso non è andata male. Ce la prendiamo con comodo e alle 8.30 siamo a Brusson per la seconda colazione, pioviggina. Come spesso ci accade in queste occasioni, i giri ce li costruiamo strada facendo. Poiché il tempo è abbastanza schifido, è caduta un poco di neve e sta ancora piovendo sappiamo benissimo che non andremo tanto in alto, si aggiunge poi la notizia che a Estoul c’è la battaglia delle mucche, mettiamo tutto insieme e decidiamo di salire verso i laghi Palasina partendo poco fuori Brusson.
Lasciamo la macchina a qualche km dopo il cartello di fine paese sulla strada che va a Estoul. Parcheggino sulla dx. Una bella batteria di cartelli gialli indica vari percorsi, tra cui il lago di Bringuez. Dalla cartina vediamo che se lo raggiungiamo possiamo poi scendere ai laghi Palasina e fare un giro ad anello. Detto fatto partiamo, con l’ombrello.
A Brusson c’erano 8°, ma salendo e camminando cominciamo a sentire caldo, per cui ci fermiamo presto per lo spogliarello e intanto smette di piovere, anche se il cielo promette veramente poco sole.
Il sentiero N. 3 sale bel ripido e passa gli alpeggi di Bringuez e Chavanne dopo di che sempre bel ripido risale accanto al torrente che proviene dal lago, il sentiero si perde spesso tra altre tracce ma la salita è intuitiva e anche se si perde poi, si trova nuovamente. Arriviamo a una prima conca, dove da qui si potrebbe salire alla Punta di Guà ma tra la neve e l’erba fradicia, i bastoncini lasciati in macchina e la nebbia che a tratti ci inghiotte, l’idea di salire a muzzo alla cima non ci attira per nulla. Continuiamo quindi verso il lago che finalmente raggiungiamo. Bel lago, anche grandino e profondo, incastrato su tre lati da pareti rocciose. Tra la nebbia, la neve e la luce particolare sembra di essere sull’isola della fata Morgana e di re Artù.
Proseguiamo verso destra e raggiungiamo poco sopra il Colle di Bringuez. Su neve più compatta scendiamo ai laghi Palasina e quindi il Rifugio Arp, sarà anche più albergo che rifugio, da lontano sembra anche un casermone ma la gentilezza dei gestori è veramente notevole.
Facciamo una bella sosta al rifugio. Al suo interno, cosa che non sapevamo, c’è un’area pic-nic dove è possibile consumare i cibi propri. Tra l’altro il gestore ci dice che quest’area dovrebbero averla tutte le strutture valdostane con denominazione rifugio, perché facendosi chiamare rifugio devono poter dare ospitalità senza chiedere nulla in cambio, poi come sempre ognuno fa quel vuole!
Discesa con il sole lungo il sentiero N. 4 che alterna tratti di sterrata a tratti di sentiero.
Nonostante non sia un’escursione lunga, gli ambienti attraversati soprattutto in salita, sono molto belli e penso solitari anche in giornate più favorevoli, merita certamente un’uscita con tempo migliore. Tra l’altro le possibilità per allungarla non mancano!
Le previsioni erano più ottimistiche devo dire, però lo stesso non è andata male. Ce la prendiamo con comodo e alle 8.30 siamo a Brusson per la seconda colazione, pioviggina. Come spesso ci accade in queste occasioni, i giri ce li costruiamo strada facendo. Poiché il tempo è abbastanza schifido, è caduta un poco di neve e sta ancora piovendo sappiamo benissimo che non andremo tanto in alto, si aggiunge poi la notizia che a Estoul c’è la battaglia delle mucche, mettiamo tutto insieme e decidiamo di salire verso i laghi Palasina partendo poco fuori Brusson.
Lasciamo la macchina a qualche km dopo il cartello di fine paese sulla strada che va a Estoul. Parcheggino sulla dx. Una bella batteria di cartelli gialli indica vari percorsi, tra cui il lago di Bringuez. Dalla cartina vediamo che se lo raggiungiamo possiamo poi scendere ai laghi Palasina e fare un giro ad anello. Detto fatto partiamo, con l’ombrello.
A Brusson c’erano 8°, ma salendo e camminando cominciamo a sentire caldo, per cui ci fermiamo presto per lo spogliarello e intanto smette di piovere, anche se il cielo promette veramente poco sole.
Il sentiero N. 3 sale bel ripido e passa gli alpeggi di Bringuez e Chavanne dopo di che sempre bel ripido risale accanto al torrente che proviene dal lago, il sentiero si perde spesso tra altre tracce ma la salita è intuitiva e anche se si perde poi, si trova nuovamente. Arriviamo a una prima conca, dove da qui si potrebbe salire alla Punta di Guà ma tra la neve e l’erba fradicia, i bastoncini lasciati in macchina e la nebbia che a tratti ci inghiotte, l’idea di salire a muzzo alla cima non ci attira per nulla. Continuiamo quindi verso il lago che finalmente raggiungiamo. Bel lago, anche grandino e profondo, incastrato su tre lati da pareti rocciose. Tra la nebbia, la neve e la luce particolare sembra di essere sull’isola della fata Morgana e di re Artù.
Proseguiamo verso destra e raggiungiamo poco sopra il Colle di Bringuez. Su neve più compatta scendiamo ai laghi Palasina e quindi il Rifugio Arp, sarà anche più albergo che rifugio, da lontano sembra anche un casermone ma la gentilezza dei gestori è veramente notevole.
Facciamo una bella sosta al rifugio. Al suo interno, cosa che non sapevamo, c’è un’area pic-nic dove è possibile consumare i cibi propri. Tra l’altro il gestore ci dice che quest’area dovrebbero averla tutte le strutture valdostane con denominazione rifugio, perché facendosi chiamare rifugio devono poter dare ospitalità senza chiedere nulla in cambio, poi come sempre ognuno fa quel vuole!
Discesa con il sole lungo il sentiero N. 4 che alterna tratti di sterrata a tratti di sentiero.
Nonostante non sia un’escursione lunga, gli ambienti attraversati soprattutto in salita, sono molto belli e penso solitari anche in giornate più favorevoli, merita certamente un’uscita con tempo migliore. Tra l’altro le possibilità per allungarla non mancano!
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