Cima delle Saline
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Dopo due cime liguri decidiamo di sconfinare in Piemonte, nel cuneese, per la terza gita di queste vacanze 2012 tra mare e monti. Saliamo al colle del Melogno (vicinissimo alla casa della famiglia di Antonella), scendiamo a Garessio (dove c'ero già stato sia come turista che come mtbiker per un raduno CAI), superiamo Ormea (famosa per la sua forma a cuore, se vista dall'alto) e poi su in val Tanaro fino a Carnino superiore... Il viaggio è durato parecchio pur essendo solo 70 km: in alcuni tratti i tornanti sono belli stretti e "sporchi", meglio non esagerare con la velocità in moto. Per questo motivo partiamo ancora una volta un po' tardino, verso le10:45 anche questa volta. D'altronde non possiamo disturbare tutti svegliandoci all'alba...
Fattostà che si parte, in 10 minuti siamo al rifugio Cian-Bossi della Federazione Italiana Escursionismo (FIE). Da qui proseguiamo per un bel vallone, superiamo un torrente e giungiamo ad un alpeggio da cui scopro si diramano due sentieri diversi per la nostra cima: ottimo, anche oggi riusciamo a fare un giro ad anello. Decidiamo di salire per il passo delle Saline e scendere poi per il versante Sud... molto più selvaggio e meno frequentato (tracce di sentiero, nessun altro escursionista e fauna selvatica: una volpe, diverse pernici, o uccelli simili).
Dal passo delle Saline alla cima si sale per un pendio man mano sempre più ripido, l'ultimo tratto è su facili roccette e sfasciumi. In cima ci sono ben due croci. I panini ce li siamo spazzati al passo, in cima ci concediamo la dose quotidiana di prugne dell'orto di Anto... poi giù dal versante Sud, stando attenti a rimanere più o meno in cresta fino ad incontrare un'evidente depressione e un canale dove ritroviamo tracce di sentiero e i segnavia sulle rocce... Una volta raggiunto nuovamente l'alpeggio, rientriamo lungo il sentiero dell'andata. Durante il viaggio di ritorno visitiamo Ormea, dove sicuramente torneremo perchè offre molto sia per arrampicare che per pedalare, oltre che ovviamente per camminare.
Fattostà che si parte, in 10 minuti siamo al rifugio Cian-Bossi della Federazione Italiana Escursionismo (FIE). Da qui proseguiamo per un bel vallone, superiamo un torrente e giungiamo ad un alpeggio da cui scopro si diramano due sentieri diversi per la nostra cima: ottimo, anche oggi riusciamo a fare un giro ad anello. Decidiamo di salire per il passo delle Saline e scendere poi per il versante Sud... molto più selvaggio e meno frequentato (tracce di sentiero, nessun altro escursionista e fauna selvatica: una volpe, diverse pernici, o uccelli simili).
Dal passo delle Saline alla cima si sale per un pendio man mano sempre più ripido, l'ultimo tratto è su facili roccette e sfasciumi. In cima ci sono ben due croci. I panini ce li siamo spazzati al passo, in cima ci concediamo la dose quotidiana di prugne dell'orto di Anto... poi giù dal versante Sud, stando attenti a rimanere più o meno in cresta fino ad incontrare un'evidente depressione e un canale dove ritroviamo tracce di sentiero e i segnavia sulle rocce... Una volta raggiunto nuovamente l'alpeggio, rientriamo lungo il sentiero dell'andata. Durante il viaggio di ritorno visitiamo Ormea, dove sicuramente torneremo perchè offre molto sia per arrampicare che per pedalare, oltre che ovviamente per camminare.
Tourengänger:
Mauronster
Communities: Hikr in italiano
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