Schwarzkogel (3016 m)


Publiziert von siso , 16. Juli 2012 um 14:00.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Ötztaler Alpen
Tour Datum: 5 Juli 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 732 m
Strecke:Sölden (1368 m) – Talstation Giggijochbahn (1353 m) – Bergstation Giggijochbahn (2284 m) – Rotkogeljochhütte (2666 m) – Schwarzsee (2799 m) – Schwarzkogel (3016 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Landeck – Autostrada A 12 – Uscita Ötztal – B186 fino a Sölden.
Unterkunftmöglichkeiten:Sölden.
Kartennummer:Inneres Ötztal – Wander-, Bike-, und Skitourenkarte, 1:25000, Kompass 042; Pitztal – Kaunertal, Wander-, Rad-, MTB- und Tourenkarte, 1:35000, Mayr.

Per il secondo giorno di villeggiatura a Sölden scegliamo un facile tremila: lo Schwarzkogel, vetta che in inverno e primavera è ambita anche dagli sciescursionisti.

 

Inizio dell’escursione: ore 9:25.

Temperatura alla Rotkogeljochhütte (2666 m), ore 10.15: 12°C.

Fine dell’escursione: ore 14:15.

 

Checché se ne dica, gli impianti di risalita ampliano nettamente le scelte degli itinerari. I “puristi” la pensino come vogliono: io non mi faccio tanti problemi etici. Le funivie esistono, perché non utilizzarle? Oltretutto sono anche un appassionato sciatore su pista, quindi le sciovie e i cannoni non mi disturbano più di quel tanto. Se poi riflettiamo sul fatto che questi impianti permettono a centinaia di persone di lavorare grazie alle migliaia di turisti, ogni dubbio è fugato. Bene hanno fatto gli abitanti della Ötztal a convertirsi al turismo. L’hanno fatto in modo esemplare, con impianti all’avanguardia e con un’ottima organizzazione.

Grazie alle funivie c’è la possibilità di raggiungere cime elevate e di percorrere ghiacciai senza dover pernottare nelle capanne. Per contro, chi desidera pernottare nei rifugi non ha che l’imbarazzo della scelta.

 

Appena arrivati alla stazione a monte della Giggijochbahn (2284 m), Anna torce il naso. La presenza massiccia di cannoni da neve in un paesaggio piuttosto antropizzato la disturbano. Ognuno ha evidentemente la propria sensibilità.

Ci incamminiamo sulla stradina sterrata in direzione della Rotkogelhütte, che di fatto è un ristorante per sciatori. Il percorso si svolge su dolci pascoli; circa 400 m di dislivello ci separano dalla “Skihütte”. Alcuni operai si stanno occupando della manutenzione degli impianti di risalita e della strada di collegamento.

In meno di un’ora di cammino raggiungiamo la sella sulla quale sono ubicate la capanna, una cappella e due stazioni d’arrivo di altrettante sciovie. Poco sotto, un lago artificiale garantisce la riserva d’acqua per l’innevamento programmato, da affiancare a quello naturale.

Il sentiero prosegue a mezza costa verso la sella che precede lo Schwarzsee (2799 m). Quest’ultimo, ancora parzialmente gelato, è forse una delle chicche più belle della gita.
 

                                   Salita verso lo Schwarzkogel (3016 m)

Aggiriamo il lago a Sud su macigni, per poi affrontare gli ultimi 200 m di dislivello, su sfasciumi; è il tratto più faticoso dell’ascesa. I miei giovani accompagnatori sfoderano tutta la loro energia, tanto da impiegare molto meno tempo rispetto alle indicazioni dei segnavia. La vetta è caratterizzata da una croce e da un omino di pietre, circondati da massi facilmente percorribili.

Lungo la via del ritorno facciamo una pausa pranzo sulla terrazza della Rotkogelhütte, crogiolandoci al sole.

 

Facile tremila, adatto probabilmente a tutte le famiglie, cani compresi.

 

Tempo di salita: 1:45 h (il segnavia indica 2:30 h)

Tempo totale: 4:50 h

Dislivello in salita: 732 m

Difficoltà: T2+

Copertura della rete cellulare: buona
Libro di vetta: sì

Partecipanti: Anna, Daniele e siso

Tourengänger: siso


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