Cima di Cagnòi


Publiziert von veri , 27. Juni 2012 um 09:32. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:24 Juni 2012
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Barone 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 1672 m
Abstieg: 1672 m
Strecke:Sonogno (918 m) - Monte (1237 m) - Barm (1663 m) - Alpe di Cagnöi (1971) - quota 2036 m - valloncello E - cresta S - Cima di Cagnoi (2545 m). Discesa: cresta S - canale versante E - quota 2036 m - stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Ampia possibilità di parcheggio all’inizio del paese. Costo giornaliero: 5 Chf.

Era da tempo che si parlava di andare sul Cagnòi. Forse non è tra le più ambite cime della Verzasca, ma sicuramente una meta meritevole per la bellezza del suo paesaggio.

Da Sonogno (917 m) abbiamo risalito le viuzze attraverso i caratteristici rustici del nucleo fino ad incrociare la carrozzabile che sale da Ticc. Si percorrono pochi metri sulla stradina asfaltata fino a raggiungere l’inizio del sentiero, caratterizzato da un vecchio cartello indicatore (in parte nascosto tra la vegetazione), questa sarà la prima e unica indicaione per la cima. Da qui un bel percorso sale fino all’Alpe di Cagnòi (1971 m), passando per le cascine di quota 1237 m e per Barm (1663 m). Il sentiero, senza segnavia, sembra da poco risistemato e sale evidente sfruttando una costa con vegetazione rada.

Dall’Alpe di Cagnöi, si segue una vecchia traccia di sentiero che permette di aggirare agevolmente a E la quota 2098 m. Lo si segue fin poco sopra la quota 2036 m, dopodiché si volta decisi in un valloncello di erba e pietrame. Da qui la salita, e di conseguenza anche la descrizione del percorso, diviene difficile a causa della fitta nebbia che avvolge come ovatta l'intera montagna. Proseguiamo dunque in maniera logica lungo quella che a noi sembra la via più semplice aggirando qua e là dei gradini rocciosi, fino a raggiungere la testata del citato valloncello. Grazie ad un ripido pendio erboso giungiamo ad una selletta al culmine del valloncello, in un punto imprecisato della cresta S. Vista la totale assenza di visibilità è difficile essere più precisi su tale punto, in ogni modo la selletta erbosa decritta (a quota  2400 m ca.) si trova oltre l’incontro tra il ramo ESE e la cresta S della cima. Quello che si può senza’altro affermare è che l’accesso alla cresta S da questa via non pone alcuna difficoltà tecnica.
 Affacciandoci ora sul versante SW della Cima di Cagnöi, ci lasciamo finalmente alle spalle la nebbia, ed individuiamo subito appena sotto la cresta S un bel sentierino di capre che punta verso la vetta.

Da qui, senza incontrare nessuna difficoltà,  seguiamo fino in vetta l’evidente traccia, restando quasi sempre appena sotto la cresta S.

Purtroppo dalla cima i nostri occhi sono offuscati da questa fitta e persistente coltre di nebbia, diamo quindi spazio all'immaginazione per scorgere il  panorama.

Dalla vetta scendiamo per la stessa via di salita fino all’imbocco del primo canale che si incontra sulla cresta S, che scende dritto sul versante E.
 
A questo punto valutiamo 3 opzioni: scendere per lo stesso percorso di salita; inoltrarci sul versante SW fino alla quota 2107 m per poi tagliare il versante S fino all’Alpe di Cagnòi; scendere lungo il ripido canale verticale. Decidiamo di sfidare l’ignoto imboccando il sopracitato canale, che completamente invaso dalla nebbia, non ci permette di valutarne il tracciato. Con la speranza di non incontrare qualche sbarramento oppure ostica neve residua, cominciamo la discesa. Il canalino, benché ben gradinato, risulta molto friabile e percorrerlo in discesa richiede prudenza. Nella parte bassa della via incontriamo l’unico punto difficoltoso. Un grosso masso sbarra la graduale discesa e costringe ad un salto di qualche metro (sicuramente più semplice affrontarlo in salita). Dopo attenta valutazione optiamo per un aggiramento della difficoltà sfruttando la costola erbosa appena a destra.  Superate alcune cengette esposte oltrepassiamo l’ostacolo e rientriamo nel canale, che da li via non presenta più alcuna difficoltà.
 
Così come successo per la salita, avvolti nella fitta caligine ci affidiamo al nostro senso dell’orientamento e ripercorriamo a ritroso il valloncello, incrociando infine le tracce di sentiero sopra la quota 2036 m. Da qui non ci resta che ripetere lo stesso percorso di salita lungo meravigliosi rododendri in fiore ed  accompagnati di tanto in tanto da scattanti camosci.

Tourengänger: veri, Varoza


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Kommentare (3)


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Jules hat gesagt:
Gesendet am 27. Juni 2012 um 12:41
Insomma, questa cima non lascia che si possa godere della vista! Peccato! Siete per caso saliti con la SEV?

veri hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Juni 2012 um 13:31
eh si, purtroppo, niente panorama. Ho visto che anche voi non avete avuto fortuna.. Comunque siamo saliti per conto nostro, ma abbiamo incrociato per più volte il gruppo della SEV sia nella salita che nella discesa..ed ora il libro di vetta ha raccolto più firme nel solo giugno 2012 rispetto al periodo 2008-2011 :-)

Jules hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Juni 2012 um 16:16
Ah ecco! Mi chiedevo infatti se sarebbero saliti, come avevano scritto sul loro programma delle gite!
Comunque sia, hai ragione: quel qaudernetto è davvero inspiegabilmente vuoto! Urge una seconda capatina...


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