Pizzo Ricuca (2279 m)


Publiziert von tapio , 27. Mai 2012 um 18:44.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:25 Mai 2012
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Rosso   Gruppo Madöm Gross 
Zeitbedarf: 9:45
Aufstieg: 1903 m
Abstieg: 1903 m
Strecke:Bacino Val d’Ambra, Baséria (616 m) - Badresc (853 m) - Monda (892 m) - Laghetto (1087 m) - Sprüch (1348 m) - Malsegro (1513 m) - Alpe Rogliei (1454 m) - Alpe Pianazzòra (1680 m) - Alpe Matro Colmo (1787 m) – versante E del P. Ricuca - Pizzo Ricuca, vetta (2279 m) – poi Matro Colmo, Pianazzòra, Malsegro – Rifugio Tör (1285 m) – poi Laghetto, Monda, Badresc e Baséria
Zufahrt zum Ausgangspunkt:N2, uscita Biasca. Salire sulla cantonale oltre Pollegio verso Bodio. Qui svoltare a sinistra per Personico. Salire al primo bivio a destra e continuare fino a Baséria, nei pressi del Bacino della Val d’Ambra. Parcheggio a lato strada.
Kartennummer:CNS 276 T Val Verzasca; 266 T Valle Leventina

Dopo aver avuto un primo assaggio delle bellezze che le vette della Riviera celano, accolgo volentieri l’esortazione di ale84 ("quasi un mandato”... :-) ...) a visitarne un’altra, facente parte della “formidabile tetrade” brenniana, che comprende, oltre alla cima odierna e a quella linkata all’inizio, anche la Cima di Negrös e la Cima d’Aspra (da quest’ultima mi terrei per il momento lontano, per via dei frequenti movimenti della frana del Valegion; già con la salita da Moleno alla Cima di Visghéd ci sono andato abbastanza vicino…). Esistono varie alternative per la salita al Pizzo Ricuca: alla fine scelgo quella che sulla carta sembrerebbe la più diretta.

Il richiamo della CNS è irresistibile, e poco importa che i sentieri ufficiali coprano solo la primissima parte del tragitto: un sentiero selvaggio ha sempre in serbo la sua  buona dose di fascino, basta affrontarlo con rispetto e pazienza. E le sorprese non mancano mai, come vedremo!

Parto dunque dal Bacino della Val d’Ambra (Baséria, 616 m) sotto lo sguardo di un capriolo ed in breve sono al bivio per il sentiero della destra orografica del Rierna. Salgo a sinistra sul sentiero che è attualmente in rifacimento (con una bella macchina operatrice piantata lì in mezzo) e raggiungo prima Badresc (853 m) e poi Monda (892 m). Qui abbandono il sentiero ufficiale segnato in bianco-rosso e salgo in direzione SSE oltre l’ultimo rustico su una traccia inizialmente segnata con dei paletti giallo-neri, poi con dei paracarri bianchi e neri (quelli che delimitano la carreggiata stradale) e successivamente con dei bolli arancioni abbastanza frequenti. Questo sentiero porta a Laghetto, 1087 m (o nei suoi pressi: infatti solo al ritorno vedrò il laghetto che dà il nome al luogo) e successivamente, attraverso un bosco a tratti molto cupo (faggi con sporadiche colonie di abeti e tassi estremamente fitti) a Sprüch (1348 m) ed infine a Malsegro (1513 m), punto chiave di giornata. Il sentiero da Monda a Malsegro è inequivocabile: non così da qui in avanti. Il mio obiettivo è di raggiungere l’Alpe Pianazzòra. Evito il primo errore non imboccando la traccia che scende verso il Rifugio Tör. Ma non il secondo: salgo così in direzione di due cisterne bianche e subito dopo, pensando di essere nel giusto, al bivio situato 50 metri più in alto prendo la traccia di sinistra. Il sentiero procede lungamente in piano, la traccia è bellissima anche se non più segnata, ma mi sarei aspettato di giungere a Pianazzòra un po’ prima… Invece ad un certo punto passo un gola ed un ponte sopra una zona franosa che dalla carta non sarebbero dovuti esistere. Arrivo in quella che giudico essere finalmente Pianazzòra, sotto lo sguardo della N del Poncione Rosso. Per farla breve, come scoprirò tra poco, sono all’Alpe Rogliei (1454 m), la gola che ho passato era la Val Rogliei e la sessantina di metri di dislivello persi sarebbero ancora il meno…: il guaio è che sono fuori strada e la perdita di tempo, come si vedrà in seguito dopo aver raggiunto Pianazzòra, è quantificabile in un’oretta abbondante (tra arrivare fin qui e risalire). L’errore si palesa subito dopo, quando nel prosieguo del sentiero incontro un cartello in legno indicante “Pianazzòra”. Archiviato l’errore salgo nel bel bosco e abbastanza brevemente raggiungo gli idilliaci pianori dell’Alpe Pianazzòra (1680 m). Il Brenna dice che si potrebbe salire “faticosamente” a Peronch e da qui in vetta: vedendo il terreno, preferisco continuare sul sentiero e raggiungere senza troppa fatica, ma con una perdita secca di 80 metri di dislivello, che il ritorno riproporrà, l’Alpe Matro Colmo (1787 m). L’idea iniziale era di raggiungere l’Alpe Stübiell e da lì la Bocchetta della Riva e poi la vetta dalla cresta SW (per  evitare la neve), ma mi accorgo ben presto che da Matro Colmo “l’audace sentiero non è più chiaramente visibile” (io, almeno, non l’ho trovato). L’unica traccia visibile sale alle spalle della cascina dell’Alpe. Statuisco allora che salirò il Pizzo Ricuca in direzione W, come dice il Brenna “su di una costa cespugliosa (sentierino solo all’inizio) e poi detritica fino alla vetta”. Neve non se ne vede, a parte nella zona sommitale.

Il “sentierino della costa cespugliosa” effettivamente si perde nella successiva pietraia: io salgo per direttissima, avendo individuato un piccolo canale a sinistra di un grande blocco roccioso. L’alternativa più facile (penso, non ne sono sicuro perché non l’ho fatta) sarebbe tagliare a destra e da lì salire poi verso sinistra raggiungendo la cresta un po’ prima della vetta. In questo modo si eviterebbe la parte più rocciosa che invece ho fatto. Comunque la mia linea non si discosta troppo dalla direttissima Matro Colmo-Vetta (cresta E del Pizzo Ricuca). Arrivato alla base del blocco, lo evito salendo in un piccolo canale a sinistra (quasi verticale, ma non oltre il I°, di certo molto più semplice, ad esempio, rispetto al canale della Corona di Redòrta, e senz’altro più corto). Terminato il canale proseguo la facile arrampicata (le mani si usano, sì, ma non c’è mai bisogno di ricorrere alla forza) su traccia libera ed in breve raggiungo la vetta del Pizzo Ricuca (2279 m), dove il corredo di vetta, con buona pace di tutti, è rappresentato da una “finestra sul mondo” più un cospicuo omone in pietra sulla cima N.

Dopo pochi minuti di contemplazione (tra le altre cose, ho la Valle di Bri ai miei piedi, e con questo ho detto tutto!!!) vengo raggiunto da un’altra persona, che scoprirò poi chiamarsi Hans, essere molto esperto dei luoghi in quanto possessore di una cascina a Monda, ed essere originario del Canton Svitto, nonché ex-docente di biologia alle scuole medie. Da qui in avanti ci terremo compagnia fino a fine gita. Condivido con lui la birra di vetta (una Spaten, non la Falken Eidgenoss ritratta in foto) ed altre cibarie in reciproco scambio. Lui dice di essere salito da Peronch e successivamente dal versante NE, che definisce “duro” e “difficile”. Ci accordiamo per una discesa dal versante E, cioè da dove sono salito io. Dopo un’ora di permanenza in vetta scendiamo: prima in linea diretta per superare lo scoglio più arduo, poi lui opta per un passaggio sullo spigolo SE, quasi a picco sul baratro; successivamente pieghiamo nuovamente verso NE (io un po’ troppo, infatti mi “infogno” negli ontani, più alti di me) e riguadagnato il sentierino dell’andata raggiungiamo l’Alpe Matro Colmo. Hans mi dice che il sentiero che raggiunge l’Alpe Stübiell parte una ventina di metri sotto il prato. Ne prendo atto, e ripartiamo per Pianazzòra. Qui prendiamo il sentiero corretto (quello che avrei dovuto prendere io al mattino) e diretto per Malsegro. Arrivati poco sopra Malsegro, al bivio che ho “bucato”, mi accorgo che ci sono due abeti, con parte della corteccia abrasa, uno con una freccia a destra ed una “P” (Pianazzòra) e l’altro con una freccia a sinistra ed una “R” (Rogliei), comunque rese quasi invisibili dalle abbondanti colate di resina. Questo era il punto chiave per non sbagliare sentiero, e naturalmente al mattino non me ne sono accorto.

Proseguiamo ora sulla via proposta da Hans, cioè verso il Rifugio Tör (1285 m), che presto raggiungiamo. Uno sguardo all’interno (chiavi appese vicino alla porta) mi fa capire quanto sia curato, pulito ed in ordine: un bel lavoro da parte del Patriziato di Iragna. Da qui partirebbe il sentiero ufficiale bianco-rosso del CAS, ma Hans mi propone una traccia di cacciatori che dal Rif. Tör porta direttamente a Laghetto (non appare sulle carte, ma la traccia è abbastanza visibile, e nei punti più dubbiosi qualche ometto aiuta a prendere la direzione corretta). A Laghetto evitiamo il sentiero da me percorso al mattino e seguiamo una debole traccia (che lui conosce bene, ma che io stavolta non consiglierei, troppo labile) che, aggirando dei grossi salti di roccia riporta sull’ultimo tratto di sentiero ufficiale che conduce a Monda. Qui Hans mi invita alla sua cascina per una birra: come rifiutare un simile invito, a suggello di una grande giornata di montagna? Da qui, in ulteriori 20 minuti raggiungo l’auto e la fontanella di Baséria.

La via che ho seguito per il Ricuca non è certo l’unica: mi é sembrata comunque la meno complicata, anche se non mi sentirei affatto di classificarla “per famiglie”. In particolare, la “direttissima E” per la vetta va percorsa solo in assenza di pioggia ed umidità (la paglia della zona sommitale è infida già da secca, figuriamoci con l’umido).

Dai tempi totali si può tranquillamente togliere un’ora all’andata (a causa dell’errore di Rogliei) e limare qualcosa anche al ritorno (per via delle chiacchiere e dei sentieri dei cacciatori intrapresi).

Riconosco di essere stato un po’ prolisso, ma mi premeva indicare i dettagli “minimi” per chi volesse intraprendere l’ascensione al Pizzo Ricuca senza perdere troppo tempo alla ricerca della traccia “perduta”. Buona ascensione a tutti!

 

Tempo totale: 9 ore e 45’. Dettaglio:

 

Baséria – Rogliei – Pianazzòra: 3 ore e 40’

Pianazzòra – Pizzo Ricuca (dal versante E): 2 ore e 20’

Pizzo Ricuca – Alpe Matro Colmo: 45’

Alpe Matro Colmo – Baséria: 3 ore

 


Tourengänger: tapio


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Kommentare (16)


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cristina hat gesagt: Splendida
Gesendet am 28. Mai 2012 um 14:57
Questa relazione non l'ho ancora letta, me la metto da parte, volevo solo dirti che ieri abbiamo fatto il giro alla Visghed, bellissima, complimenti per la descrizione se sono tutte così possiamo andare in giro anche senza cartina. Mi sa poi che non siamo stati gli unici, all'Alpe Fronn ci hanno chiesto se ci passiamo le relazioni visto che i pochi escursionisti della zona sono quasi tutti italiani! Complimenti ancora. Ciao Cri

PS: oltre al percorso incantevole agli alpeggi ci hanno accolto come amici di vecchia data, per fortuna erano poche le case abitate, solo così ci siamo presi tre caffè, ce ne fossero stati di più, non so! Gente fantastica!

tapio hat gesagt: RE:Splendida
Gesendet am 28. Mai 2012 um 16:00
Vedendo che le vostre relazioni trattano quasi sempre di altre zone (fuori dal Ticino), mai mi sarei aspettato che una mia relazione potesse tornarvi utile. Per questo sono felicemente sorpreso e ti ringrazio per i complimenti: io sono stato davvero entusiasta della salita alla Cima di Visghéd e mi fa piacere che lo siate stati anche voi! L’empatia, poi, tra i frequentatori della montagna, è fortunatamente da mettere in conto!

Ciao, Fabio

Marco27 hat gesagt: RE:Splendida
Gesendet am 28. Mai 2012 um 16:47
Mi associo anche io: è stata una giornata veramente preziosa, per il posto e per le persone incontrate. Certi aspetti della vegetazione poi mi hanno sorpreso.

tapio hat gesagt: RE:Splendida
Gesendet am 28. Mai 2012 um 17:16
Si passa in pochi minuti dalla roccia ai prati, dai pendii detritici agli alpeggi idilliaci: è un aspetto davvero interessante di questa gita!
Ciao Fabio

Gesendet am 29. Mai 2012 um 09:49
Bravissimo Fabio.
Questa è una cima che tengo d' occhio da tempo, leggendo e rileggendo la tua relazione ritrovo le varie descrizioni del Brenna (unico documento disponibile) che ho fotocopiato, parola per parola.
Era il piano A per domenica scorsa, NON certo dalla tua via (troppo dislivello per me), ma da sud dove si guadagnava qualche centinaio di metri in partenza (era comunque oltre il mio normale ... ma mi sentivo di provarci).
Ma domenica era ... già ignobile e salire a vista ... senza vista, da pazzi (molto oltre le solite pazzie!).
E' certo che prima o poi ci provo ... ora oltre alla traduzione dell' escursione di omega3 c'e' anche la tua.
Mi è chiaro ora che la salita è MOLTO impegnativa, non solo per il dislivello, ma per i sentieri mancanti (e questo era già evidente dal Brenna), e per 600-700mt finali.
Posso chiederti se consiglieresti di salire e scendere per la via Alpe-Matro-Colmo o per Alpe-Pianazzora-Peronch ?
Considera a chi stai rispondendo ......
Un BRAVO ancora ... anche per le belle foto, su cui spesso baso le mie impressioni "a pelle" per decidere se andarci e come .....
C i a o !

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Mai 2012 um 11:03
Ciao Giorgio,

pensa, non mi ero nemmeno accorto che si potesse salire anche da Sud, l'ho notato adesso che me l'hai detto...

Leggendo la vostra relazione sul Gaggio (complimenti! ...sarebbe una bella cima molto panoramica, se non fosse stato per il tempo, diciamo, un po' incerto...) mi sono incuriosito su quale potesse essere il vostro Piano A; ma naturalmente non sono così ficcanaso da chiedervelo...

Per rispondere alla tua domanda: nel caso intendiate ispirarvi alla via che ho fatto io, consiglierei senz'altro la via dell'Alpe Matro Colmo (con gli eventuali correttivi di cui parlo nella relazione). È in ogni caso impegnativa, ma almeno c'è il vantaggio di avere sempre la meta sott'occhio.
Da Piannazzòra a Peronch, invece, è bosco ma misto a rocce, e senza sentiero.
Poi, una volta raggiunto Peronch, probabilmente migliora e diventa più facile della salita diretta da Matro Colmo (questo lo ricavo dalla CNS, non certo dall'esperienza diretta).
Conclusione: se volete provare da Peronch, consiglierei di farlo in salita, in modo da potervi rendere conto dell'eventuale fattibilità anche in discesa.

Ti ringrazio per i complimenti, spero di poter leggere quanto prima anche la vostra relazione del Pizzo Ricuca!

Ciao, Fabio

ale84 hat gesagt: GRAZIE 1000
Gesendet am 29. Mai 2012 um 10:53
Ciao Fabio,
spero tu non abbia pensato che ti stessi snobbando, ero all’estero e sono rientrata ieri notte.
Ho visto solo ora la tua dettagliata relazione sul Pizzo Ricuca! Ti ringrazio moltissimo per le precise informazioni, ho stampato il resoconto e lo userò nel caso un giorno tentassimo la salita…ho qualche dubbio a riguardo, il T4+, il I° grado e il canalino quasi verticale non fanno proprio al caso nostro! Se già non è stato evidente per te farti strada fino alla cima…chissà per noi!?
La decisione spetta a Mauro, vedremo cosa dirà dopo essersi studiato la cartina, il Brenna e il tuo resoconto!
Complimenti per l’escursione e le belle foto, la cima merita davvero!
Grazie ancora per aver accolto così in fretta il mio invito (o quasi mandato che dir si voglia) :-) !

Cari saluti,
Ale

tapio hat gesagt: RE:GRAZIE 1000
Gesendet am 29. Mai 2012 um 11:20
Ciao Ale,
ma no, figurati, non l'ho mai pensato! E in ogni caso la relazione sul Pizzo Ricuca è appena stata pubblicata!

Leggendo bene la guida del Brenna, mi sono fatto l'idea che la salita dall'Alpe Stübiell sia più facile della via diretta da Matro Colmo che ho seguito io. Il fatto che io non abbia trovato il sentiero, non vuol dire che, se ci andate, non lo troviate anche voi. In quel caso, penso che il T4+ si affievolisca in qualcosa di più semplice.

Sono io che devo ringraziarti per avermi dato l'idea del Pizzo Ricuca proprio in questo periodo (che ritengo sia il migliore per una salita di questo tipo; e, in ogni caso, di neve non ce n'è più!)

Cari saluti e te e a Mauro,
ciao, Fabio

Zaza hat gesagt:
Gesendet am 29. Mai 2012 um 12:27
Davvero, il sentiero fra Matro Colmo e Stübiell è difficile da trovare e il terreno è molto ripido. Normalmente si trova bene dopo il periodo di caccia, perchè spesso i cacciatori fanno la pulizione.

Comunque, fra Stübiell e Pizzo Ricuca si passa bene. Il terreno è ripido...ma siamo in Ticino, dunque questo è normale ;-)

Alcuni anni fa, sono salito al Ricuca da Perönch, poi discesa a Stübiell. Non avendo trovato il sentiero per Matro Colmo, ho dovuto tornare sul Pizzo e scendere a Peronch...che fatica!

ciao, Zaza

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Mai 2012 um 15:03
Sì, Hans mi ha detto che tutti i sentieri (più o meno in ordine) che passano sui fianchi di queste montagne, sono opera dei cacciatori.

Comunque, se non l'hai trovato nemmeno tu, il sentiero da Stübiell a Matro Colmo, allora è proprio introvabile!!!

Ciao, a presto, Fabio

Gesendet am 29. Mai 2012 um 16:04
Aprendo la swissmap si vedono tracce di sentiero tra Stübiell e Matro Colmo, il tratteggio sparisce nel tratto clou ... dove ci sono le rocce.
Leggendo l' unica relazione (prima della tua), Omega3 dice che il sentiero poi lo ha trovato nascosto dall' erba e che si passa su un terrazzo roccioso molto difficile da trovare.
Ho usato il traduttore di google, ma mi è sembrato di capire che lui è sceso alla bocchetta del Riva, quindi è ritornato al Matro Colmo per il sentiero ... mancante o parzialmente mancante che collega con Alpe Stubiel.
Tra le vie che avevo considerato ... c'era anche un girone infernale, con salita Alpe Repiano, Camana Vecchia, Alpe Ballone, Corte Vecchia e se fattibile salire alla bocchetta di Piatto, quindi Cima di Piatto ed in cresta al Ricuca (con discesa e risalita alla bocchetta della Riva). Ovviamente se la salita alla bocchetta del Piatto è da alpinisti navigati si prosegue fino all' alpe Stübiell e si sale alla bocchetta del Riva.
Da GoogleEarth si vede il sentiero fino all' Alpe Stubiel, quindi ci "dovrebbe" essere. Ovviamente tutto deve essere verificato in loco.
Il problema di questo "girone" è la probabile neve in alta Val Iragna e Val Camana.
Spero prima o poi di andare a verificarlo di persona ;-)

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Mai 2012 um 16:30
Il sentiero fatto al contrario (quindi dall'Alpe Stübiel a Matro Colmo) forse è più semplice da individuare: come si vede in questa foto e anche nella realtà, a sinistra dell'Alpe Stübiell scende una buona traccia: ma prima o poi penso che si perda nel bosco in mezzo alle rocce. Però avendo con sè il gps (come fate voi), e sapendo che il punto di arrivo è Matro Colmo, non è detto che sia meno difficile del previsto...

Per quanto riguarda "il girone infernale", puoi stare tranquillo, di neve a quella quota non ce n'è più: la salita alla Bocchetta di Piatto non dovrebbe essere un problema, ma la cresta da lì al Ricuca via Cima di Stubiello non pare essere troppo semplice, come parzialmente si può vedere qui (la parte finale).
Sicuramente "il girone infernale" è un bellissimo giro e probabilmente un buon sistema per bruciare parecchie calorie ;-)

Zaza hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Mai 2012 um 21:03
Hai ragione, anche Omega3 ha fatto questo sentiero, ma anche lui l'ha perso per un attimo. Per il tuo girone, anche in Val d'Iragna ho trovato sentieri puliti dai cacciatori alcuni anni fa in autunno. Ma in estate sono più difficili da individuare per la vegetazione.

Anche il sentiero più diretto fra Repiano e Matro Colma (passando da Costa) è ancora abbastanza ben visibile, sopratutto nella parte bassa. Inoltre, ci sono diverse possibilità dalle Valle di Bri, passando da Piatto, da Riva o da Motta. Questo sono vie di piena wilderness, in terreno molto ripido.

Ciao, zaza

Gesendet am 30. Mai 2012 um 10:13
Zaza la tua conoscenza di queste zone è sempre notevole ... sei meglio del Brenna !
Ciao e grazie delle preziose informazioni.

Il sentiero diretto Repiano - Costa non è segnato su nessuna mappa, forse sentiero di cacciatori come dici tu.

Zaza hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Mai 2012 um 10:21
Se mi ricordo bene, il sentiero Repiano - Costa - Matro Colmo era segnato sulla carta Siegfried. Tu sai come fare per consultarla?

Comunque, il vero esperto per i sentieri del Ticino e Frank (www.alpi-ticinesi.ch) - sul suo sito (solo in tedesco) si trovano informazioni per ogni valle. E naturalmente noi tutti siamo lontanissimi da Brenna, lui è semplicemente un uomo stupendo!

Gesendet am 30. Mai 2012 um 10:44
Conosco bene quel sito (grazie) con le difficoltà del traduttore tedesco-italiano (pessimo) ho trovato informazioni utili per le piccole e selvagge valli poco conosciute.
La citazione al Brenna era un "complimento" a te ed alle tue tantissime relazioni ed esplorazioni.
Certo che il Brenna è sempre il BRENNA !
Ciao


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