La liguria è una stretta balconata che divide la terra dal mare, offrendo percorsi che permettono di apprezzarne entrambe le suggestioni, sfuggendo alla piattezza monodimensionale della pianura.
Dal cuore di Sestri parte una stretta salita tra case rivestite di edera e profumo di salmastro, che segue la costa in direzione sud, trasformandosi in una romantica "philosophenweg" , dove la bellezza allo stato puro che ci circonda incanta i sensi come le sirene di Ulisse i marinai nell'Egeo.
Camminando nella striscia di sentiero che divide i due mondi, in balia del loro ego fuori parametro, i passi nella testa diventano note irregolari di canzoni dolenti e un pò ubriache.
Oggi il sole è nascosto dietro coltri impenetrabili di nuvole, come un magnifico galeone abbandonato dagli uomini, abitato da fantasmi alla deriva di un mare senza meta.
Ha regalato il giallo dei suoi raggi ai rigogliosi cespugli di cytisus, che insieme ai candidi fiori di rosa canina trasformano il sentiero in un giardino fiorito, tracciato nella macchia mediterranea.
Un'ora di cammino a strapiombo sul mare, tra ulivi e querce, lecci e pini marittimi permette di arrivare sullo sperone roccioso di Punta Manara, dominata dai resti di una torre saracena cinquecentesca, che ricordano una mano aperta verso il cielo.
Da questo contrafforte roccioso il panorama su Sestri Levante è da cartolina, non stupisce che queste istantanee abbiano riempito di afflato creativo Montale e Byron, Shelley e molti altri.
Il mare ispira profondità, in tutti i sensi percepibili.
Lo sguardo verso l'orizzonte marino è una proiezione verso il sogno, trasforma ognuno di noi attraverso la lente dell'orizzonte in viaggiatore visionario dallo sguardo abbacinato, pronto a scandagliare gli abissi e a metabolizzare ogni Atlantide, ogni cima raggiungibile e non, ogni luogo nascosto che l'anima vuole raggiungere.
E se non è possibile arrivarci davvero, non importa, è bello averlo immaginato.
Con l'intuizione dello sciamano naturale, bisognerebbe cercare questi luoghi e lasciarsi penetrare dalla loro essenza, con un pizzico di nichilismo e animati dallo spirito dell'esploratore amoroso (e qui cito Michel Le Bris) affermare:
"Amo piuttosto quegli esploratori che amano perdersi nell’ignoto, piuttosto che ridurre l’ignoto a loro stessi. "
soundtrack: Lucio Dalla " Com'è profondo il mare"
http://www.youtube.com/watch?v=0F3AKtEiCxM
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