Anello del Monscera

Ho sei giorni di vacanza ma .... ironia della sorte .... per un motivo o per l'altro, so già che non riuscirò ad andare in montagna!
Guardo comunque le previsioni e, inaspettatamente, sembra che venerdì il tempo sia abbastanza clemente .....
In men che non si dica, con Mauro, si decide di andare a fare un giro in Val Bognanco.
E' già primavera e chissà ...... magari riusciamo a vedere anche i galli forcelli nelle loro parate amorose!
Con questo obiettivo in mente decidiamo di partire prestissimo, ma la giornata non inizia sotto buoni auspici .......
Dopo aver percorso qualche chilometro Mauro si accorge di aver lasciato a casa gli scarponi.
Ancora ......?????
E' già la terza volta quest'anno!!!
Non ci resta che tornare a casa a prenderli..... E così si perde mezz'ora!
Un'altra mezz'ora ce la giochiamo cercando un distributore di metano con conseguente pieno.....
In poche parole arriviamo a San Bernardo che sono già le 9:30, troppo tardi per sperare di vedere qualche animale ...

Ci incamminiamo lungo il sentiero che porta al Rifugio Il Dosso e ci ritroviamo ben presto a calpestare neve, uno strato di almeno 30 cm. caduto negli ultimi due giorni, una neve umida e pesante che rende faticoso il cammino.
L'inverno sembra aver sferrato il suo ultimo colpo di coda.
Anche seguire le tracce delle uniche due persone passate prima di noi non ci è di grande aiuto ....

In un paio d'ore arriviamo al Passo di Monscera e da lì decidiamo di scendere al Rifugio Gattascossa, per poi prendere il sentiero che ci ricondurrà a San Bernardo passando per il Lago di Ragozza.
Da qui non è ancora passato nessuno, siamo noi a fare traccia, sprofondando continuamente nella neve fresca, che in alcuni punti, mette a dura prova la nostra pazienza.

Di tanto in tanto mi guardo intorno.......
Il cielo, di un colore blu cobalto, contrasta nettamente con il bianco accecante della neve, segnato qua e là dal passaggio degli animali che popolano questa valle: lepri, volpi, cervi ......
Non vediamo i galli, ma sentiamo, in lontananza il loro roco e garrulo canto d'amore.
Scrutiamo attentamente i pendii innevati di fronte a noi in cerca della loro presenza, ma con scarsi risultati .......

Ad un certo punto ci ritroviamo nel bosco, che ci avvolge con la sua ombra, il suo silenzio e con il profumo umido e inebriante, tipico delle conifere, che la brezza primaverile diffonde nell'aria tiepida
Qui la neve non è riuscita a penetrare e noi possiamo finalmente procedere con passi leggeri, godendoci in completa solitudine la magia di questo posto.

Una bella sgambata, nonostante il dislivello contenuto!