By patripoli
Uno dei motivi per cui vado in montagna, ma non l'unico, è la ricerca del silenzio, di un posto dove posso parlare solo se ne ho voglia e quando ne ho voglia, assieme a persone che, come me, apprezzano l'equilibrio tra il parlare e il tacere.
Il mio lavoro, pur regalandomi grandi soddisfazioni, mi obbliga a parlare continuamente per cui, non appena posso, rifuggo dal rumore e dalla confusione, per smarrirmi nel silenzio inebriante dei grandi spazi, un silenzio che non ha bisogno di essere colmato da fiumi di parole, che spesso mi rotolano addosso e poi scorrono via, perdendosi nella loro vacuità ......
Alle parole preferisco il silenzio degli sguardi, dei gesti, dei pensieri, delle frasi non dette ....... che l'istinto mi aiuta a interpretare.
Una bella giornata oggi!
Una giornata rilassante e balsamica, di quelle che fanno bene al corpo e allo spirito.
L'obiettivo è quello di fare un giro tranquillo: qualcuno deve riprendersi da una brutta influenza e qualcun altro, in procinto di partire per un viaggio (beata lei!), non vuole sprecare troppe energie.
Io non appartengo nè all'una nè all'altra categoria, quest'oggi mi basta andare in montagna e godere di ciò che essa è in grado di offrirmi.
Pur avendo in mente una meta precisa, il percorso ce lo costruiamo strada facendo, grazie a Grandemago, una miniera inesauribile di conoscenze dei territori orobici e non.
Effettuiamo un bel giro ad anello, che parte da Cavaglia e ci permette di raggiungere la cima del Coren, del Castello Regina e poi, sempre in cresta, la sommità del Pizzo Cerro, proprio a ridosso del Rifugio Lupi di Brembilla, dove ci fermiamo per una lunga sosta, lasciandoci pervadere dai profumi e dal tepore che quest'aria primaverile sorprendentemente ci regala e che non durerà a lungo perchè le previsioni, ahimè, promettono per la prossima settimana una nuova full immersion nell'inverno.
Torniamo verso Cavaglia percorrendo un sentiero poco battuto, che si perde tra boschi di faggi, dove la presenza umana ha sempre l'aria di essere una "toccata e fuga".
E' incredibile pensare che, a pochi km da zone ad alta densità abitativa, possano ancora esistere luoghi così solitari e selvaggi, dove dare "la parola al silenzio" è d'obbligo.
Potere delle Orobie, montagne che spesso ho considerato di poco conto e che invece mi stanno regalando panorami, emozioni e fatiche inaspettate!
By grandemago
Atterriamo con la nostra piccola astronave in un minuscolo borgo.
Vogliamo conoscere un po questo “Pianeta Terra”, ma temiamo l’impatto con le masse a noi sconosciute, perciò decidiamo prima di dare un’occhiata al territorio ancora selvaggio.
Per nascondere la nostra diversità prendiamo sembianze umane.....a noi questo è possibile, e c’incamminiamo lungo il sentiero che porta alla Corna Camoscera, meglio conosciuta in loco come “Còren”.
Appena fuori dal paese troviamo un bivio: a sinistra il Còren, a destra il Rifugio “Lupi di Brembilla”.
Prendiamo a sinistra per il Còren, l’altro sarà il nostro sentiero di ritorno.
Sono già stato in questo luogo una quindicina di anni fà, con altri alieni, e come al solito non ricordo assolutamente nulla, ma camminando mi si apre l’archivio dell’anima e, non so come, tutto mi diventa chiaro.
Altro bivio: a sinistra il Còren per la “Ferrata della Madonnina”, a destra per la via normale.
Alberto e Jack vanno su per la ferrata, mentre io e le fanciulle saliamo per la via normale, anche lei attrezzata con un paio di scalette e un po di catene, comunque facile. Ci ritroveremo in cima, sotto un traliccio che i terrestri chiamano “croce”.
Scendiamo dal Còren e risaliamo al Castello Regina per la “direttissima” (parola grossa). Breve sosta e poi lungo un rilassante crinale raggiungiamo il Rifugio “Lupi di Brembilla”, posto in luogo bucolico e panoramico....se non fosse per la foschia!
Qui sosta lunga, ma prima facciamo un salto sul vicino Pizzo Cerro, dov’è posta una strana e brutta costruzione che i terrestri chiamano “chiesetta”. Non capisco cosa ci faccia piazzata lì.....non era abbastanza bello il posto cosi com’era? Mà....avranno avuto i loro motivi per farlo!
Dopo la sosta pranzo, arricchita dalla torta della Isi, l’aliena pasticcera, cuoca e dispensatrice di radiosi sorrisi, torniamo brevemente sui nostri passi per poi prendere il sentiero poco battuto che ci riporterà a Cavaglia.
Tornati all’astronave accendo il computer di bordo e prima di scendere al piano do un’occhiata su “Kosmopedia” per avere un’idea di come potranno essere questi umani.
Faccio la ricerca inserendo i simboli che ho visto lungo il cammino: madonnina, croce, chiesa.....e scopro che sono simboli religiosi, di una religione che si chiama Cristianesimo.
Approfondisco, trovo il “Discorso della Montagna”......fantastico! Trovo anche un certo San Francesco, uno nato ricco che si è denudato di ogni cosa, anche dei vestiti, e si è messo a vagare nella natura mettendosi a parlare con l’acqua, gli uccelli e i lupi......
Vuoi vedere che anche “Lupi di Brembilla” è un simbolo religioso? Questi seminano simboli ovunque......non vedo l’ora di conoscerli questi umani, chissa che mondo meraviglioso dev’essere il loro....un paradiso!
Da noi invece è uno schifo.....ti svegli al mattino e se accendi la radio le prime cose che senti è l’andamento della borsa, la nostra religione, l’unico scopo della nostra vita insieme alla “crescita”, un cancro che dovremo alimentare all’infinito......
Per non parlare di quello che per molti è il capo spirituale. Vive in una reggia che è uno schiaffo alla povertà! Coperto da pesanti e costosi abiti, di oro, pietre preziose.....al punto che non riesce più nemmeno a camminare ma lo devono caricare su una portantina sorretta da quattro nobili schiavi!
Be, scendiamo a vedere, muoio dalla curiosità!
Ohhhkatzo!!!!!
........Ma cos’è sta roba? Come da noi......Via via....andiamocene veloci!!!
i lupi: Jack, Aldo, Alberto
hanno ballato coi lupi: Patrizia, Gilda, Marica, Isi, Giusy
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