Grigna Settentrionale 2410 m


Publiziert von cristina , 21. Februar 2012 um 08:36. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 Februar 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:Chiesetta del Sacro Cuore-Pialeral-Bivacco Riva ai Comolli-Rifugio Brioschi-Bivacco Merlini-Rifugio Pialeral-Chiesetta Sacro Cuore
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano-Lecco, uscita per la Valsassina, prima del Colle di Balisio prendere la stradina sterrata a sx fino al posteggio della Chiesetta.

Vista da Cristina

Se non sono passati 15 dalla mia prima e unica invernale al Grignone poco ci manca, ricordo ancora il commento che feci: “Mai più!”
Tutti dicono che una volta nella vita va fatta, appunto io l’ho fatto e con questo mi sono messa la coscienza a posto. Poi gli anni passano, ogni inverno vedo la traccia che sale diritta con un fuso, vedo le innumerevoli foto di cresta e croce innevate e mi dico…perché non riprovarci, magari i ricordi della sua ripidezza sono stati ingigantiti dagli anni, un po’ come tornare a vedere il San Carlone di Arona da adulta e scoprire che non è così grande come ricordavo! Invece ricordavo bene anzi più che bene, e quest’anno la condizione del terreno mi è sembrata addiritura peggiore.
Già prima di partire so che non troverò quella bella cresta innevata che ho visto spesso in fotografia e che sulla croce non ci sarà un fiocco di neve ma fa niente, visto che la voglia di tornare è arrivata meglio sfruttarla.
A casa di Silvia ho la piacevole sorpresa di incontrare e finalmente conoscere di persona Giuliano, e la cosa un po’ mi preoccupa…non ho nessuna intenzione di correre né in salita né tantomeno in discesa che è il chiodo fisso da quando penso a questa salita. Memore degli scritti di Silvia penso già di dover saltare il caffè di rito, poi in successione: pause niente e quindi cibo, pipì, svestimento o rivestimento da fare insieme per ottimizzare i tempi, ahhhh un incubo! Non amo le soste continue o troppo lunghe ma neanche il contrario…insomma ci vuole una via di mezzo! Ma la giornata invece inizia bene, il caffè è assicurato! Poi…
Per i primi 10 minuti siamo più o meno insieme poi Giuliano e Marco spariscono dalla nostra vista, lo sapevamo o perlomeno lo immaginavamo, immersi nei loro discorsi non si accorgono nemmeno di noi. Arriviamo al Pialeral dove Silvia, già abbastanza seccata dall’abbandono maschile, si altera ancora di più perché non si sono fermati qui dove solitamente fanno la prima delle due soste fisse della salita. Cerco di sdrammatizzare ma lei se la prende e mi esorta ad ignorarli nel momento in cui prima o poi si fermeranno ad aspettarci. La cosa succede poco sopra. La voce alle mie spalle continua imperterrita, non ti fermare, fai finta di niente…e intanto piovono palle di neve dall’alto, mi vien da ridere, sopra mi bombardano e sotto cerca di non farmi fermare, alla fine hanno la meglio i bombardamenti! Tra rimbrotti e risa proseguiamo ora in fila indiana fino al bivacco Riva ai Comolli, dove in molti sembra facciano la sosta intermedia (già sogno di passare una notte in questo bel bivacco!). In verità Giuliano non aveva molta intenzione di fermarsi ma oggi siamo in due “rompi” per cui cede, 7 minuti di pausa, cronometrati da un “gentile” personaggio in sosta anche lui al bivacco. Giusto il tempo di un biscotto, di una pipì ultra veloce e i 7 minuti sono scaduti, richiamate all’ordine si riparte, sempre in fila indiana.
Tutti salgono coi ramponi, noi no, lo immaginavo, Giuliano è della stessa scuola degli amici che ci portarono anni fa sul Grignone per cui si sta ripetendo la stessa storia con la differenza che oggi tra neve schifosa, fango e erba scivolosa mi sembra anche peggio di 15 anni fa dove all’epoca ricordo bene c’era una bella scalinata. A testa bassa senza pensare a dove potrei finire se dovessi scivolare arriviamo finalmente in cresta, foto di gruppo perché purtroppo Giuliano ci deve lasciare. Considerato il poco tempo a sua disposizione è stato molto paziente adeguandosi al nostro passo, tanto da come l’abbiamo visto iniziare la discesa sarà arrivato al posteggio in pochissimo tempo…beato lui vorrei sapere anch’io scendere in quel modo!
Noi invece proseguiamo lungo la cresta che, anche se poco innevata ha il suo fascino. Raggiungiamo la croce, altra foto ora a ranghi ridotti e poi finalmente cibo………….
Riusciamo ad accomodarci sulle panche fuori dal rifugio, il sole picchia che è una meraviglia, sotto di noi invece un mare di nubi. Vediamo una traccia sulla discesa estiva e ci diciamo perché no? L’aveva già proposta Silvia e poiché di pericoli non ce ne sono decidiamo di scendere da lì.
La cosa si rivelerà un’ottima scelta. Alla fine scenderemo dalla via delle foppe e non proprio da quella estiva. L’unico neo è che né io né Marco abbiamo le ghette, per cui Marco arriverà al posteggio con i piedi solo un poco bagnati, io invece con una colonia ittica negli scarponi!
Ci tornerò?!?!? Sicuramente!


Visto da Nano

La penso più o meno come Cristina, il Grignone dall'invernale è quella gita che fatta una volta prometti di non tornarci più. Sono promesse da marinaio queste,altrimenti non si spiegerebbero le lunghe file di formichine che nei finesettimana (e non solo) salgono il ripido e faticoso pendio che dai Comolli porta in cresta. Fino a questo punto è solo fatica, ma una volta arrivati in cresta ci si sente in paradiso.
Sabato le condizioni erano al limite della gita primaverile, il verde prevale sul bianco, quel poco bianco è ghiaccio che durante il giorno si squaglia diventanto neve marcia. Alcuni punti sul pendio finale erano molto scivolosi, forse da ramponi ma ne abbiamo fatto a meno e siamo saliti tranquillamente.
Per me è stato un piacere conoscere Marco e Cristina, Dovevo tornare presto e purtroppo ci siamo dovuti salutare arrivati alla cresta ma ho passato una mattinata molto rilassante  con loro e la Silvietta.
Ci tornerete al Grignone, non ho dubbi. Ci tornerò anchio per l'ennesima volta e sò già che mi chiederò "ma chi me lo fa fare" . La risposta la troverò nelle facce soddisfatte che si trovano al Brioschi.


Vista da heliS

Il ringraziamento a Giuliano è d'obbligo anche se non si è fermato al primo stop :) Si, ero risentita ... ma tanto lo so che quando ci sono in giro le donzelle non ci lasciano mai sole più di tanto !!!
Il ringraziamento è ancora maggiore visto che mi ha spronato per la salita dal Bivacco alla cresta: non so come mi succede in questo periodo ma faccio fatica, in modo strano ma faccio fatica :(
Cristina ha poi omesso l'incontro con il nuovo nostro amico Ignazio :) lascio il tutto alla vostra immaginazione.
Io sono solo turbata da quello che ho trovato a casa, meno male che Cristina e Marco già dovevano fermarsi a mangiare a casa mia e non si sono fatti spaventare e mi hanno tenuto compagnia .... siete davvero due splendie persone :)
Hanno camminato con me: Cristina, Marco e Giuliano

heliSLaLenta


Vista da Marco27

Mi riuscirà mai di non essere l’ultimo a inserire le impressioni sul report ? Vabbè, ancora una volta hanno detto tutto i compagni di cammino con cui ancora una volta ho avuto la fortuna di accompagnarmi. Che aggiungere quindi ? La mattina abbiamo avuto la graditissima sorpresa: Nano è dei nostri; nello scambio di mp del giorno prima (il cui contenuto integrale non sveleremo mai ne’ a Cip, ne’ a Ciop) gli avevo buttato là che magari poteva unirsi ai progetti che le due scomby in libera uscita avevano tramato, ma benché ci sperassi, non ci credevo più di tanto. E invece eccolo la; intanto che strombazzo col clacson per far uscire la Silvietta dalla tana, lo vedo spuntare da in fondo alla via.
Dopo il caffè al Balisio, e dopo aver raggiunto il punto di partenza , cominciamo a camminare. Io e Giuliano andiamo avanti, ma Cip & Ciop sono subito dietro; ogni tanto mi volto e le vedo a pochi metri, prese come al solito dal ciacolio. Raggiungiamo e superiamo il Pialeral senza che neanche me ne accorga (chissà di cosa si stava parlando…)  e arriviamo all’area pic-nic, dove ci fermiamo ad aspettare. Cip & Ciop, le quali l’ultima volta che mi sono voltato erano a 10 metri, ma che adesso non ci sono più, probabilmente sono già alla sosta torta/cioccolato/panino….  Dopo breve attesa le vediamo (sentiamo) arrivare, carichiamo l’artiglieria e cominciamo a sparare colpi di mortaio in direzione della betulla sotto cui stanno transitando. Cercano di fare le arrabbiate, ma non ci riescono e il cammino riprende.
Giunti al Bivacco Comolli facciamo la seconda sosta della giornata, la quale, grazie anche all’aiuto di un escursionista li presente che ci cronometra, non si protrae più di tanto.
Qui comincia la rampa che, vista la traccia, affrontiamo senza ramponi. Nell’ultimo tratto prima di giungere in cresta, la condizione della neve e il pendio assai erto, costringono a rimanere concentrati: scivolare qui potrebbe essere estremamente “seccante”…..
Raggiunta  la cresta facciamo una foto tutti insieme, salutiamo Nano che deve scendere, e ci dirigiamo verso la Vetta del Grignone. Incontriamo due ragazzi con i quali ci eravamo già visti la primavera scorsa nel canale dei camosci (che riconoscono sia Cristina che Silvia)  e proseguiamo.
Da qui tutto si svolge come già descritto: Cima, Rifugio Brioschi, Pappa, incontro con Poldo e il suo padrone (il gestore del Rosalba), incontro con l’amico che incontriamo sempre, di cui non ricordo il nome, con la sua fedele Kicca,  eccetera eccetera…
Inoltre, qui conosciamo Ignazio, che scenderà con noi.
La discesa, tanto per confermarci gli stonati della situazione, la facciamo per il sentiero estivo, dove la neve mi porta fino al momento esatto in cui non stacco il piede posteriore dal suolo; così, ravanando, nuotando, facendo una fatica boia, ma divertendomi un sacco, raggiungo stanchissimo il Pialeral, seguito dai miei preziosi compagni (quasi ho faticato più in discesa….).
Intanto che penso a come è bello andare in giro sulla neve senza quegli orribili ciabattoni chiamati ciaspole, anche a costo di fare più fatica, arriva il momento di salutare Ignazio: deve correre giù al Balisio, li prenderà un pullman fino a Lecco, poi il treno, poi la metropolitana, e poi ancora un autobus,  fino ad arrivare a casa, a sud di Milano,  fra 2 o 3 ore…. Quando si dice la passione….
Noi ce la prendiamo più comoda, anche perché questa sera non si rientra a Milano, ma ci si ferma in Valsassina a gustare i pizzocheri di Silvia…. 
Un grande grazie ai miei compagni di cammino, ma anche a Ignazio, Poldo, Kicca e a tutti gli sconosciuti amici che lungo il percorso hanno contribuito ad allietarci la giornata.....


Dati GPS

Quota partenza: 800

Quota arrivo: 2.409

Dislivello secondo Gipsy: m 1.585

Tempo totale: 8 h 9 m

Km percorsi secondo Gipsy: 13 circa


Tourengänger: nano, heliS, cristina, Marco27
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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Barbacan hat gesagt:
Gesendet am 21. Februar 2012 um 09:33
Figoso anello sul Grignone. Se quest'anno non lo faccio in invernale, mi mangio le dita. Un sentito "Bravi" a tutta la compagnia. Com'era la neve sull' estivo?

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2012 um 09:48
Fino al bivacco Merlini si procede bene poi nel primo tratto di discesa dopo il bivacco c'era crosta e sotto farina dopo di che si scendeva benone, un po' di fatica perchè in alcuni punti si sfondava per bene ma ci siamo divertiti da matti. La discesa però non l'abbiamo fatta dal classico sentiero estivo ma da quello che chiamano delle foppe. Dall'estivo classico ad un certo punto si devia a dx e si scende nel vallone sottostante. Non sempre è possibile farlo perchè il pendio è pericoloso.

Ciao Cri

heliS hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2012 um 14:21
Quest'anno era giusto da prendere al volo ... so mica se la neve cadrà ancora ...
Che inverno del cacchio!!!
S.


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