Tardie 928 m e 878 m - Rexia 1181 m e Argentea 1082 m
|
||||||||||||||||||
Notte infame, le tapparelle sbattono che è un piacere, in cortile mi sembra ci sia una tromba d’aria e intanto penso al viaggio verso la Liguria, notoriamente ventosa già di suo. Alle 5.15 ci alziamo, il vento sembra un po’ calato, speriamo in bene.
Arrivati ad Arenzano scrutiamo i crinali ma non si capisce cosa stia succedendo là sopra, gli alberi sono piegati di natura.
Lasciamo l’auto alla Torre dei Saraceni e seguendo la V bianca saliamo lungo la strada asfaltata fino ad un taglio del tornante e poi ancora un tratto di strada e finalmente inizia il sentiero. Con vista eccezionale su tutto il litorale sia di levante sia di ponente arriviamo al P.so della Gavetta e saliamo al Monte Tardia di Ponente, prima della cima vera e propria un curioso e minuscolo bivacco, si entra rigorosamente senza zaino, offre riparo, il nome è tutto un programma “Ai belli venti”. Qui è anche un’ottima zona di avvistamento dei rapaci e noi avremo la fortuna di vedere due poiane volteggiare per lungo tempo sopra di noi in quello che ci è sembrato una sorta di corteggiamento. Lasciato il bivacco, non c’è modo di sostare all’esterno per cui scendiamo al P.so Tardia e visto che è lì, raggiungiamo anche la piccola Tardia di Levante. Dal P.so poi scendiamo al P.so della Gava, dove scambiamo due chiacchiere con una coppia anche loro in contemplazione delle due poiane. La salita al Rexia è più riparata tanto che la cosa ci fa sperare in un calo del vento, niente da fare in cima buffa che è un piacere, breve sosta al riparo in cima, giusto il tempo di mangiare i pasticcini del suocero e mandare un messaggio di buona befana a mia mamma. Proseguiamo poi lungo l’AV verso il Monte Argentea, il bel rifugio poco prima della cima sta perdendo i pezzi, il vento, l’incuria non so che dire, ma attorno sono disseminate parti di tetto e copertura e la cosa sta diventando anche pericolosa, non basta l’avviso di non sostare sotto i cornicioni! Altre chiacchiere con due splendidi “vecchietti” di Savona che ci fanno sperare di poter diventare come loro, insieme proseguiamo per l’Argentea ma ci dividiamo poco sotto la cima. Dalla cima con un lunghissimo traverso, l’aria non molla neanche qui, torniamo al P.so della Gava e visto che comincia a far tardi decidiamo di tornare al P.so della Gavetta e scendere da dove siamo saliti, percorso più breve di quello che facciamo solitamente. Ma chiacchiera chiacchiera, leggiamo anche della deviazione sul sasso, ma non ci facciamo caso e mentre scendiamo commento:
“Però vedi come può cambiare un sentiero quando fatto in discesa piuttosto che in salita, non avevo mai notato quella Madonnina sulla roccia e guarda si vede il bivacco e la cima dell’Argentea…”
Poco dopo, ma...”Marco il sentiero era così largo? E questa strada? Mai vista!”
Risposta: “…mmmmm mi sa che abbiamo sbagliato qualcosa…”
“Marco non c’è più la V….”
Controllo della cartina, GPS alla mano, per forza non abbiamo mai notato queste cose è un altro sentiero questo!
Torniamo così quasi al P.so della Gavetta, e sì che avevamo visto la deviazione e prendiamo il sentiero giusto.
Alla fine andava bene anche l’altro ma forse avremmo dovuto farci più asfalto, boh andremo a vedere!
Dislivello 2071 m
Km 24,09
Arrivati ad Arenzano scrutiamo i crinali ma non si capisce cosa stia succedendo là sopra, gli alberi sono piegati di natura.
Lasciamo l’auto alla Torre dei Saraceni e seguendo la V bianca saliamo lungo la strada asfaltata fino ad un taglio del tornante e poi ancora un tratto di strada e finalmente inizia il sentiero. Con vista eccezionale su tutto il litorale sia di levante sia di ponente arriviamo al P.so della Gavetta e saliamo al Monte Tardia di Ponente, prima della cima vera e propria un curioso e minuscolo bivacco, si entra rigorosamente senza zaino, offre riparo, il nome è tutto un programma “Ai belli venti”. Qui è anche un’ottima zona di avvistamento dei rapaci e noi avremo la fortuna di vedere due poiane volteggiare per lungo tempo sopra di noi in quello che ci è sembrato una sorta di corteggiamento. Lasciato il bivacco, non c’è modo di sostare all’esterno per cui scendiamo al P.so Tardia e visto che è lì, raggiungiamo anche la piccola Tardia di Levante. Dal P.so poi scendiamo al P.so della Gava, dove scambiamo due chiacchiere con una coppia anche loro in contemplazione delle due poiane. La salita al Rexia è più riparata tanto che la cosa ci fa sperare in un calo del vento, niente da fare in cima buffa che è un piacere, breve sosta al riparo in cima, giusto il tempo di mangiare i pasticcini del suocero e mandare un messaggio di buona befana a mia mamma. Proseguiamo poi lungo l’AV verso il Monte Argentea, il bel rifugio poco prima della cima sta perdendo i pezzi, il vento, l’incuria non so che dire, ma attorno sono disseminate parti di tetto e copertura e la cosa sta diventando anche pericolosa, non basta l’avviso di non sostare sotto i cornicioni! Altre chiacchiere con due splendidi “vecchietti” di Savona che ci fanno sperare di poter diventare come loro, insieme proseguiamo per l’Argentea ma ci dividiamo poco sotto la cima. Dalla cima con un lunghissimo traverso, l’aria non molla neanche qui, torniamo al P.so della Gava e visto che comincia a far tardi decidiamo di tornare al P.so della Gavetta e scendere da dove siamo saliti, percorso più breve di quello che facciamo solitamente. Ma chiacchiera chiacchiera, leggiamo anche della deviazione sul sasso, ma non ci facciamo caso e mentre scendiamo commento:
“Però vedi come può cambiare un sentiero quando fatto in discesa piuttosto che in salita, non avevo mai notato quella Madonnina sulla roccia e guarda si vede il bivacco e la cima dell’Argentea…”
Poco dopo, ma...”Marco il sentiero era così largo? E questa strada? Mai vista!”
Risposta: “…mmmmm mi sa che abbiamo sbagliato qualcosa…”
“Marco non c’è più la V….”
Controllo della cartina, GPS alla mano, per forza non abbiamo mai notato queste cose è un altro sentiero questo!
Torniamo così quasi al P.so della Gavetta, e sì che avevamo visto la deviazione e prendiamo il sentiero giusto.
Alla fine andava bene anche l’altro ma forse avremmo dovuto farci più asfalto, boh andremo a vedere!
Dislivello 2071 m
Km 24,09
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)