Rifugio Calvi, Val Brembana
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Fu nell'estate del 2001 l'ultima volta che andai in Orobie e per un motivo o per l'altro ultimamente mi ero recato solo nel Lecchese, zona che raggiungo più facilmente da casa. Mi ero però ripromesso di tornare su quelle amate vette e di fare un classico della stagione: il Calvi in invernale.
Sfruttando ancora qualche giorno di ferie, stavolta con Paolo, decido la meta, programmo tempi e sposamenti e al mattino alle 6:30 il campanello di casa suona: salto in macchina e via verso la bergamasca, sfidando immensi banchi di nebbia e guidatori della domenica.
Dopo circa un'ora, arriviamo a Orio al Serio e la nebbia si dirada, spettacolo, vediamo già le cime innevate! Continuamo verso Carona, facendo una piccola sosta caffè a Branzi, da un amico che ha preso casa li. Continuamo e lasciamo la macchina lungo un tornante mentre l'orologio batte le 9:15.
Imbocchiamo il sentiero per il rifugio, superiamo una comitiva di ciaspolatori e finalmente ci immergiamo nel fantastico paesaggio imbiancato di questa valle. E' tutto bellissimo, la neve ovatta tutti i rumori...ora siamo solo noi e la natura e mentre avanziamo nella neve soffice, contempliamo lo stupendo paesaggio scattando un sacco di foto.
Il sentiero è tracciato e nonostante siano caduti 40cm di neve la sera prima, si avanza tranquillamente anche senza ciaspole. Dopo diverse soste, arriviamo al Lago del Prato, ormai completamente imbiancato e qui proseguiamo sul sentiero che ora si alza fino a giungere alla base dell'invaso.
Giunti in cima, intravediamo il rifugio ma per arrivarci impiegheremo ancora una mezzo'oretta; sinceramente me la ricordavo più corta da Carona,ma alla fine sono pur sempre 10km. Proseguiamo sul sentiero che a mezza costa sorpassa il Lago Fregabolgia, ormai completamente svuotato, e dinnanzi a noi si apre un paesaggio stupendo: le cime del Diavolo di Tenda e il Diavolino completamente imbiancati, un cielo terso senza nuvole, una valle stupenda che da il meglio di se anche con la neve...che goduria!!!
Ultimi passi ed eccoci arrivati al Calvi. Cambio di vestiti, rapido giro con foto e poi tutti dentro a pranzo. D'estate preferisco mangiare all'aperto e al sacco, ma se c'è aperto un rifugio, la polenta non me la faccio mai scappare; e poi dopo sta fatica, un piatto caldo è quello che ci vuole.
Prima di entrare do un'occhiata al locale invernale dove avevo dormito nel lontano 1997, in estate, durante un megatemporale, mentre percorrevo il Sentiero delle Orobie coi miei amici scout...quanti ricordi!
Entriamo e ci scaldiamo vicino alla sufa a pellet, mentre una gentil donzella prende le ordinazioni. Di li a poco arriva un piatto di pasta all'ammatriciana (è come mangiare i pizzoccheri a Palermo! eheheh) e polenta con brasato per me. Ci intratteniamo con gente del posto e altri escursionisti che sono arrivati dopo di noi, discutendo ovviamente di sentieri, cime, feste di capodanno andate bene o male ecc...
Alle 14, zaino in spalla, ripercorriamo il sentiero iniziale e nel giro di due ore siamo a Carona. C'è solo il tempo di fare uno squillo all' amico a Branzi, sostina con saluti (rifiutando una cioccolata calda) e poi via verso casa. Stavolta me la sono goduta proprio, dopo dieci anni di assenza in orobie oggi è stato il massimo!
Alla prossima
Sfruttando ancora qualche giorno di ferie, stavolta con Paolo, decido la meta, programmo tempi e sposamenti e al mattino alle 6:30 il campanello di casa suona: salto in macchina e via verso la bergamasca, sfidando immensi banchi di nebbia e guidatori della domenica.
Dopo circa un'ora, arriviamo a Orio al Serio e la nebbia si dirada, spettacolo, vediamo già le cime innevate! Continuamo verso Carona, facendo una piccola sosta caffè a Branzi, da un amico che ha preso casa li. Continuamo e lasciamo la macchina lungo un tornante mentre l'orologio batte le 9:15.
Imbocchiamo il sentiero per il rifugio, superiamo una comitiva di ciaspolatori e finalmente ci immergiamo nel fantastico paesaggio imbiancato di questa valle. E' tutto bellissimo, la neve ovatta tutti i rumori...ora siamo solo noi e la natura e mentre avanziamo nella neve soffice, contempliamo lo stupendo paesaggio scattando un sacco di foto.
Il sentiero è tracciato e nonostante siano caduti 40cm di neve la sera prima, si avanza tranquillamente anche senza ciaspole. Dopo diverse soste, arriviamo al Lago del Prato, ormai completamente imbiancato e qui proseguiamo sul sentiero che ora si alza fino a giungere alla base dell'invaso.
Giunti in cima, intravediamo il rifugio ma per arrivarci impiegheremo ancora una mezzo'oretta; sinceramente me la ricordavo più corta da Carona,ma alla fine sono pur sempre 10km. Proseguiamo sul sentiero che a mezza costa sorpassa il Lago Fregabolgia, ormai completamente svuotato, e dinnanzi a noi si apre un paesaggio stupendo: le cime del Diavolo di Tenda e il Diavolino completamente imbiancati, un cielo terso senza nuvole, una valle stupenda che da il meglio di se anche con la neve...che goduria!!!
Ultimi passi ed eccoci arrivati al Calvi. Cambio di vestiti, rapido giro con foto e poi tutti dentro a pranzo. D'estate preferisco mangiare all'aperto e al sacco, ma se c'è aperto un rifugio, la polenta non me la faccio mai scappare; e poi dopo sta fatica, un piatto caldo è quello che ci vuole.
Prima di entrare do un'occhiata al locale invernale dove avevo dormito nel lontano 1997, in estate, durante un megatemporale, mentre percorrevo il Sentiero delle Orobie coi miei amici scout...quanti ricordi!
Entriamo e ci scaldiamo vicino alla sufa a pellet, mentre una gentil donzella prende le ordinazioni. Di li a poco arriva un piatto di pasta all'ammatriciana (è come mangiare i pizzoccheri a Palermo! eheheh) e polenta con brasato per me. Ci intratteniamo con gente del posto e altri escursionisti che sono arrivati dopo di noi, discutendo ovviamente di sentieri, cime, feste di capodanno andate bene o male ecc...
Alle 14, zaino in spalla, ripercorriamo il sentiero iniziale e nel giro di due ore siamo a Carona. C'è solo il tempo di fare uno squillo all' amico a Branzi, sostina con saluti (rifiutando una cioccolata calda) e poi via verso casa. Stavolta me la sono goduta proprio, dopo dieci anni di assenza in orobie oggi è stato il massimo!
Alla prossima
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