Anello Monte Magnodeno - Capanna Alpinisti Monzesi
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20. November 2011 um 00:46.
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E' più di un mese e mezzo che non vado in montagna, ne sento il bisogno e devo muovermi; ultimamente a causa del lavoro non faccio quasi più attività, manco una corsa...urge un rimedio!
Non ho voglia di strafare, anche se l'idea era quella di salire al Brioschi in giornata, allora cerco una meta abbordabile e che mi permetta di essere a casa prima della merenda del bimbo. Controllando la cartina e i report di un assiduo montanaro, scelgo di fare un anello in una zona dove non c'ero mai stato: partire da Erve, frazione di Lecco, salire al Monte Magnodeno, poi la Capanna Alpinisti Monzesi e giù di nuovo a Erve.
La sera prima preparo lo zaino e mi porto una bella scorta d'acqua e di frutta; non so come reagirà il mio fisico dopo un mese di stop, ma sicuramente avrà bisogno di aiuto. L'indomani, di buon mattino salgo in macchina e mi infiondo in una nebbia disumana che si diraderà solo verso Calco...che splendore! cielo terso, il Resegone davanti a me, la grignetta che fa capolino e l'Azzoni che si staglia lassù...
Arrivo a Erve, seguo la via Costalottiere e parcheggio la macchina. Mi cambio e via! Primo intoppo, l'attacco del sentiero non è chiarissimo, passo vicino ad un pollaio e ad un orto, ma la strada è giusta e il sentiero si fionda immediatamente in un bellissimo bosco. Dopo circa 30', ammetto...stavo andando veloce, comincio ad avvertire i primi segni di cedimento...crampi ai polpacci, una fiacchezza pazzesca. Con qualche pausa e un sorso d'acqua, esco dal bosco e la vista è magnifica! I 4000 pare si possano toccare, poi le Grigne, il Legnone, il Due Mani, e dall'altra parte del Lago, i Corni di Canzo, il Monte Rai, il San Primo.
Continuo con fatica la salita al bivacco Magnodeno, gestito dall' ANA. La croce sembra li a portata di mano, ma oggi sono veramente a pezzi e arranco anche negli ultimi metri che mi separano dalla cima. Arrivato, mi riposo, faccio qualche foto, poi riprendo lo zaino e seguo il sentiero basso verso la Monzesi. Quassù il Resegone fa da padrone, la Cresta della Giumenta, la bastionata del Pian Serrada...fantastico!
Scendendo, il sentiero rimane abbastanza in quota, attraversando un bosco di betulle, poi qualche cespuglio di rovi, alternando tratti in salita e discesa. Continuando di buon passo, dopo una mezz'ora, la Monzesi fa capolino dal bosco. Controllo l'orologio e manca mezz'ora alle 12: decido quindi di tagliare per il Passo del Fò e scendere dalla Ghislandi. Mentre salgo, incrocio qualche escursionista che ha fatto la Cresta della Giumenta e che cerca invano la santella che c'è al passo....
Arrivato, scatto una foto, dico una preghiera e riprendo il sentiero per la Capanna Alpinisti Monzesi dove giungo in una manciata di minuti. Gli avventori non sono molti, ma di li a poco si riempirà.
Prendo posto all'interno e mi rifocillo con un piatto di tagliatelle al pomodoro e funghi, una fetta di torta, caffè e frutta. Salutando i tre commensali che han mangiato con me tenendomi compagnia, prendo lo zaino e rientro ad Erve, seguendo il sentiero che passa dalla Fonte San Carlo e dal Ponte del Bruco.
Arrivo in paese che sono le 14, il tempo di andare a recuperare la macchina, cambiarsi i vestiti e sono già sulla via del ritorno, sicuro che ad aspettarmi ci sarà la solita nebbia ma anche il mio Michelino a braccia aperte.
Alla prossima!
Non ho voglia di strafare, anche se l'idea era quella di salire al Brioschi in giornata, allora cerco una meta abbordabile e che mi permetta di essere a casa prima della merenda del bimbo. Controllando la cartina e i report di un assiduo montanaro, scelgo di fare un anello in una zona dove non c'ero mai stato: partire da Erve, frazione di Lecco, salire al Monte Magnodeno, poi la Capanna Alpinisti Monzesi e giù di nuovo a Erve.
La sera prima preparo lo zaino e mi porto una bella scorta d'acqua e di frutta; non so come reagirà il mio fisico dopo un mese di stop, ma sicuramente avrà bisogno di aiuto. L'indomani, di buon mattino salgo in macchina e mi infiondo in una nebbia disumana che si diraderà solo verso Calco...che splendore! cielo terso, il Resegone davanti a me, la grignetta che fa capolino e l'Azzoni che si staglia lassù...
Arrivo a Erve, seguo la via Costalottiere e parcheggio la macchina. Mi cambio e via! Primo intoppo, l'attacco del sentiero non è chiarissimo, passo vicino ad un pollaio e ad un orto, ma la strada è giusta e il sentiero si fionda immediatamente in un bellissimo bosco. Dopo circa 30', ammetto...stavo andando veloce, comincio ad avvertire i primi segni di cedimento...crampi ai polpacci, una fiacchezza pazzesca. Con qualche pausa e un sorso d'acqua, esco dal bosco e la vista è magnifica! I 4000 pare si possano toccare, poi le Grigne, il Legnone, il Due Mani, e dall'altra parte del Lago, i Corni di Canzo, il Monte Rai, il San Primo.
Continuo con fatica la salita al bivacco Magnodeno, gestito dall' ANA. La croce sembra li a portata di mano, ma oggi sono veramente a pezzi e arranco anche negli ultimi metri che mi separano dalla cima. Arrivato, mi riposo, faccio qualche foto, poi riprendo lo zaino e seguo il sentiero basso verso la Monzesi. Quassù il Resegone fa da padrone, la Cresta della Giumenta, la bastionata del Pian Serrada...fantastico!
Scendendo, il sentiero rimane abbastanza in quota, attraversando un bosco di betulle, poi qualche cespuglio di rovi, alternando tratti in salita e discesa. Continuando di buon passo, dopo una mezz'ora, la Monzesi fa capolino dal bosco. Controllo l'orologio e manca mezz'ora alle 12: decido quindi di tagliare per il Passo del Fò e scendere dalla Ghislandi. Mentre salgo, incrocio qualche escursionista che ha fatto la Cresta della Giumenta e che cerca invano la santella che c'è al passo....
Arrivato, scatto una foto, dico una preghiera e riprendo il sentiero per la Capanna Alpinisti Monzesi dove giungo in una manciata di minuti. Gli avventori non sono molti, ma di li a poco si riempirà.
Prendo posto all'interno e mi rifocillo con un piatto di tagliatelle al pomodoro e funghi, una fetta di torta, caffè e frutta. Salutando i tre commensali che han mangiato con me tenendomi compagnia, prendo lo zaino e rientro ad Erve, seguendo il sentiero che passa dalla Fonte San Carlo e dal Ponte del Bruco.
Arrivo in paese che sono le 14, il tempo di andare a recuperare la macchina, cambiarsi i vestiti e sono già sulla via del ritorno, sicuro che ad aspettarmi ci sarà la solita nebbia ma anche il mio Michelino a braccia aperte.
Alla prossima!
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