Pizzo Meriggio m.2348: scelta azzeccata!


Publiziert von Alberto , 4. November 2011 um 10:36. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:30 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 1060 m
Strecke:Quota 1460 circa
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano -Lecco -Colico -Morbegno -tangenziale di Sondrio e uscire all'indicazione Albosaggia
Kartennummer:Kompass: Parco orobie valtellinesi

Vista da Alberto: Andrea mi propone alcune escursioni,alcune nuove anche per me con la meta dei laghetti,altre le conosco ma...non conosco alcuni nuovi partecipanti e quindi da buon “montanaro” che altruisticamente pensa agli altri e che non vuole sorprese oltre al minimo consentito (che è quasi di norma) e soprattutto vuole evitare che qualcuno si faccia male (non conoscendo alcune zone),escludo completamente tutte le proposte (anche perchè è nevicato e quindi si rischia che la gita vada a monte senza una meta che almeno dia una minima soddisfazione) e ne propongo una delle tante che conosco come le mie tasche.

Nel limite delle mie facoltà,conoscenza dei luoghi,fatti con o senza neve e assemblando la possibilità di vedere: laghi,rifugi (avere un riparo in caso di bisogno) e salire nel caso vi fosse la sicurezza e senza l'obbligo da parte di nessuno,anche una cima,ecco che mi viene in mente il Pizzo Meriggio.

Ci troviamo a Cesana Brianza,qui rivedo gli amici: Andrea,Giuseppe,Paolo e Cristian,poi faccio conoscenza con Barbara e Marco,siamo in 7 (i magnifici 7) e partiamo alla volta della Valtellina dove perveniamo senza problemi alla stretta strada che ci conduce nella valle della Casera e che gli amici,forse per la prima volta anno potuto constatare che esistono strade da “brivido” dove le auto è meglio che facciano il proprio dovere altrimenti...sono casini notevoli!

Parcheggiamo in un buon punto,poi ci si prepara per l'escursione che non ha come meta finale la cima del Meriggio,ma sono una serie di mete,che a secondo delle difficoltà,causa ghiaccio,neve,freddo o stanchezza,possono dare termine in qualsiasi momento all'escursione,trovandoci in ogni caso in un ambiente,almeno per quanto mi riguarda (ogni luogo è soggetto a piacere più o meno ad ogni uno di noi,non per forza deve piacere a tutti) bello e panoramico.

Partiamo alle 8,il freddo è intenso e per buona parte nel bosco,un bosco che non incute timore,un bosco dai dolci pendii colorati dagli aghi che lo rendono meno oscuro.

Sempre ben compatti,come è giusto e doveroso in una escursione escursione di gruppo,con la possibilità di interagire uno con l'altro,visto che il passo del bradipo lo consente,ecco che giungiamo ai tratti di strada con neve e ghiaccio,ma prestando un poco di attenzione si prosegue fino a pervenire alla nuova struttura dell'alpe Sas Marmuli posta a metri 1880 circa,dove poco avanti vi è il bivio per: a destra il rifugio e l'agriturismo al lago della Casera,diritto si perviene alla baita Meriggio posta a circa 2000 metri.

Noi prendiamo a destra e poco prima di giungere a tali strutture prendiamo la sterrata di sinistra che ci conduce ai laghetti delle Zocche,dove saliamo un promontorio dal quale ci viene offerta una incantevole visuale sulle Retiche,dalle quali sono visibili le cime più conosciute: il Pizzo Badile,il monte Disgrazia,il Pizzo Bernina,il Pizzo Scalino e il Piz Palù,tanto per citarne alcune.

Dopo ben 2 orette all'ombra e al fresco,finalmente si decide per una sosta al sole,che ci riscalda a dovere e nel frattempo...ecco la ben visibile croce di vetta.

Guardo il passo della Portorella e noto che è sgombro da neve,ma di sicuro dall'altro versante non mancheranno le sorprese,conosco bene la zona!

Dopo quasi una 20 na di minuti,riprendiamo la marcia,mai forzata e mai senza la competizione nell'affrontare la gita nel minor tempo possibile (come capita purtroppo in alcune escursioni) ma sempre nel rispetto verso il più debole,mostrandogli la vera amicizia: lo stare insieme,passo dopo passo e a chi da fastidio...vada da solo!

Giunti al passo...la neve ci attende,nessuna impronta e chiedo se si vuole continuare e dove si arriverebbe,indicando la zona: tutti sono concordi e allora comincia la discesa verso la baita Meriggio che lasciamo alla nostra sinistra per andare a prendere la strada sterrata che in salita e sempre nella neve (in alcuni punti anche di 30 cm.) ci conduce alla baita La Piada m.2125 dove il sole oramai la fa da padrone: qui lo spettacolo si apre ulteriormente e gli amici sembrano entusiasti.

Si vede il lago Scais e le vette più alte delle Orobie oltre ad una parte della catena dell'Adamello e il lontano Bormiese: insomma,gli spazi aperti che senza grandi difficoltà sono affrontabili dalla maggioranza degli escursionisti,anche “in erba” sono di stimolo per fare di più.

Qui vi giungiamo verso le 12,30,siamo oramai in un orario dove per alcuni (il bradipo non sente questo grande bisogno) la fame comincia a farsi sentire,però,alla mia proposta: volete salire alla vetta,chi vuole? La meteo ottima,la temperatura oltre la norma e senza un filo d'aria,offre anche la scelta di restare li,magari schiacciando un pisolino al sole.

Barbara e Marco decidono di fermarsi,gli consiglio di salire su il facile e vicino promontorio dove possono ammirare tutto il panorama,mentre gli altri amici nonostante le molte ore di cammino già intraprese,scelgono di salire in cima,che per raggiungere bisogna camminare ancora ber una buona mezz'ora,in parte su neve.

Il sole è di fronte a noi,ci scalda,poi...ecco il lago Venina,fantastico,poi...in cima una coppia della zona (prima volta che salgono lassù) ci attendono e dopo ben 4 ore e 45 minuti siamo in vetta,soddisfatti per il grandioso anfiteatro panoramico che si mostra a noi a 360°,ma in particolare per aver fatto una cosa...insieme...aver deciso...insieme...per aver faticato,il giusto ma sempre con moderazione...insieme,senza mai strafare.

Questo,fa di una escursione...una bella escursione,perchè se non ci sono questi elementi,importanti,anche il posto più incantevole,può non esserlo per spiacevoli motivi: a me dispiacerebbe molto,ma non tutti i “montanari” apprezzano le cose fatte nel modo giusto...qual'è il modo giusto? Non di sicuro per la propria soddisfazione,ma leggere sul volto degli amici,la gioia di esserci,in quel momento e insieme a Te!

La gioia la si sente,la si percepisce e la si nota sui volti degli amici: chiedo se preferiscono scendere per mangiare insieme a coloro che sono rimasti alla baita Piada o vogliono restare in cima,la temperatura lo consente,ma credo che sia giusto “tirare” un poco la cinghia e magari scendere.

Tutti sono del parere,mi rampono (giusto per provare se la misura è giusta,non proprio per necessità) e poi raggiungiamo gli altri che avevano già pranzato e fatto pure un pisolino: oramai il bisogno di addentare qualcosa (erano le 13,45 oramai) era forte,poi viene il momento del liquorino (visto che il percorso successivo non presenta problemi) che è risultato gradito da parte di tutti coloro che l'anno assaggiato.

Alle 14,20 si riparte e scendendo verifichiamo che la baita meriggio sia aperta....chiusa,come le altre...risaliamo il passo Portorella e ridiscendiamo ai laghi delle Zocche: propongo se vogliono vedere la baita dei Such (sicuramente aperta) ma...il tempo è tiranno e quindi ci dirigiamo al rifugio La Casera dove vedo il nuovo bivacco annesso al rifugio: locale molto grande,con camino e con ben due entrate,panche e sedie con tavolo per ospitare almeno un 10/15 persone in caso di maltempo.

La legna è esterna,mi immagino quando piove o nevicherà...era già bagnata,ma poi a riesumarla da sotto la neve...!

Dopo una breve sosta riprendiamo il percorso per rientrare alle auto,dove vi giungiamo oltre all'orario del tramonto,oramai all'imbrunire.

Ringrazio tutti gli amici che fiduciosi nella mia scelta,moderata nella difficoltà,ma kilometrica e con un dislivello di non poca rilevanza,hanno deciso di accettare questa proposta,che ho scelto per il bene comune.

Molto spesso le parole son di facile uso ed espressione,esse possono fare intravedere il carattere e il cuore di ogni persona,ma tra il dire belle frasi e attuarle mettendosi in gioco,rendendole vive e reali in campo,è molto più difficile: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...o montagne che dir si voglia!

Ciao a tutti e...alla prossima!

Vista da Gonzo: Descrizione sempre dettagliata. Ottima gita molto panoramica, svolta con l'uso delle gambe e del cervello. Ringrazio anche il caro amico "sole" che c ha accompagnato x tutta la giornata altrimenti.....mi sa' tanto che qualcuno del ns gruppetto avrebbe patito non poco freddo


Tourengänger: Alberto, gonzo


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Kommentare (5)


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beppe hat gesagt: bravi
Gesendet am 4. November 2011 um 11:47
bella vetta gran bei ricordi l' invernale con l' amico Alberto con una giornata stupenda.
ciao Beppe

Gabri hat gesagt: bella gita!
Gesendet am 4. November 2011 um 13:30
bella gita molto panoramica!
Da rifare con le ciaspole!
Gabri

uccio hat gesagt: pizzo Meriggio
Gesendet am 5. November 2011 um 13:30
Scusaci Alberto ma vorremmo fare una rettifica, forse il paese che attraversi per salire al Pizzo non è Albavilla ma Albosaggia.E' una splendida gita che anche noi abbiamo fatto e che faremmo volentieri con le ciaspole più avanti, magari con te se ce ne sarà l'occasione. Ciao Elena e Carlo

Alberto hat gesagt: RE:pizzo Meriggio
Gesendet am 7. November 2011 um 14:33
Hai perfettamente ragione,è Albosaggia,ora rettifico,grazie per avermelo fatto notare e spero sinceramente di avervi con me quando faremo la ciaspolata su questa vetta,ciao!

gonzo hat gesagt:
Gesendet am 6. November 2011 um 18:15
mi prenoto pure io x la ciaspolata


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