Matro (2172 m)


Publiziert von siso , 30. Oktober 2011 um 20:40.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:29 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Molare 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 847 m
Strecke:Alpe di Gardosa (1325 m) – Sgiümell (1384 m) – Monti Püscett (1510 m) – Sosto (1553 m) – Cavà di sopra (1570 m) – Capanna Pian d’Alpe (1764 m) – Forcarella (2026 m) – Matro (2172 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Biasca – Semione – Navone – Alpe di Gardosa (1325 m).
Kartennummer:C.N.S. No. 1273 – Biasca - 1:25000.

Bellissima escursione in Valle di Blenio fra lariceti, pascoli, agglomerati di rustici, in una magnifica giornata autunnale. L’escursione si prospettava come una semplicissima passeggiata rilassante, negli splendidi boschi misti di conifere sopra Semione. Di fatto, la neve caduta in settimana ha reso un po’ più difficile l’ultimo tratto in cresta. I 20-30 cm di neve hanno nascosto le buche tra i macigni, rendendo un po’ ostici alcuni passaggi.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:25

Fine dell’escursione: ore 15:00

Temperatura alla partenza: 5°C

Temperatura al rientro: 9°C

 

Giunto all’inizio di Semione, imbocco a sinistra la strada asfaltata, seguendo il segnavia per la Capanna Pian d’Alpe. Dopo circa 12 km di percorso, senza incontrare nemmeno un veicolo, arrivo alla fine  della strada, al parcheggio dell’Alpe di Gardosa (1325 m), innevato.

Il segnavia, per la gioia di tutti i possessori di navigatore satellitare e di altimetro, indica anche la quota: 1325 m; la strada forestale mi ha fatto risparmiare quasi mille metri di dislivello.

All’inizio la pendenza è modesta. Lo sguardo sulle alte cime ad oriente è avvincente. Su tutte, spiccano La Cima del Simano e l’Adula. Arrivo velocemente a Sgiümell (1384 m), un insediamento con quattro rustici. Il toponimo si rifà a “gemello”; francamente non riesco a capire che cosa ci sia di duplice in questo alpeggio.

Proseguo in un bosco di conifere: il Bosco Püscett (“bosco di abeti”). Il silenzio dell’abetaia è rotto unicamente da un elicottero che sta lavorando sul versante opposto della valle. L’Alpe di Püscett (1510 m) si presenta con un ampio terrazzo a pascolo lungo circa un chilometro. I rustici sono allineati lungo il margine superiore del pascolo, a ridosso del sentiero. Un argano consente il trasporto del materiale fino ad un carico massimo di 400 kg. Per informazioni e richieste di trasporto, basta rivolgersi al buon Peppo.

Il giallo intenso dei larici, esaltato dalla luce mattutina, si accompagna perfettamente al verde degli abeti. Fra un larice e l’altro fanno capolino delle importanti vette che ho già raggiunto, come il Piz Valdraus e il Pizzo Gaglianera. Il terreno è umido; la neve caduta in settimana si è in parte fusa creando le premesse per la crescita dei funghi. Nel lariceto trovo alcuni funghetti dal bell’aspetto: presumo che siano dei boleti, forse dei Suillus grevillei (Boletus elegans). Visto la mia assoluta ignoranza in micologia, questa volta non mi fido ad utilizzarli per il risotto, a meno che, gli amici Fabio tapio e Giorgio giorgio59m mi concedano il conforto della loro sapienza.

La capanna dista ancora quasi tre chilometri; ci vorrà almeno un’oretta di cammino. Man mano mi avvicino al rifugio, si intensifica il fischio insistente di un cacciatore che richiama il suo segugio. Pur essendo una persona molto tollerante, devo dire che mi disturba un pochino: non si può stare in pace nemmeno nella foresta! D’altra parte, ognuno ha il diritto di rilassarsi con lo svago preferito.  

Poco sotto la località Piano del Gualdo, il sentiero tocca il margine superiore del pascolo di Sosto (1553 m). Una croce lignea domina dall’alto l’alpeggio; è stata eretta per ricordare il povero Battista: “tra le cime e il cielo Battista riposa sereno”.

Continuo l’escursione lungo il Sentiero alto della Valle di Blenio. In una radura mi imbatto in un lungo Büi, una fontana ricavata scavando il tronco di un abete. Sono ad una decina di minuti dalla capanna. Poco dopo, una sorta di guardiola d’ingresso lignea, a forma di ferro di cavallo, mi dà il benvenuto a Pian d’Alpe (1764 m).

Due viali per il gioco delle bocce, oggi parzialmente innevati, offrono svago ai villeggianti della capanna. L’edificio, costruito nel 1975 e riattato nel 1998 è dell’UTOE di Biasca. Si presenta molto bene, sia all’esterno che all’interno, fatta eccezione forse per delle poltroncine da salotto, decisamente poco in sintonia con un rifugio alpino: eccesso di zelo?

Dopo un quarto d’ora di riposo, riprendo il cammino seguendo il segnavia per il Pizzo Matro.



Man mano aumenta la quota, il manto nevoso si intensifica. All’ingresso di una radura, una lepre variabile, già nella livrea invernale, mi attraversa il sentiero. Molto più in basso, degli eccitatissimi cani da caccia seguono la sua traccia emettendo degli indescrivibili latrati. Credo e spero che la lepre li abbia “seminati”.

Il sentiero prosegue in direzione NW, in uno scenario particolarmente bello, fino a Forcarella (2026 m). Mi trovo sul confine comunale tra Semione (Valle di Blenio) e Sobrio (Souri) in Leventina. Bellissimo lo stemma comunale di Sobrio, risalente al 1953, l’anno del 150° dell’indipendenza ticinese, con la raffigurazione di un gatto bianco. La figura deriva dal nomignolo “gatt” dato alla popolazione di Sobrio dagli abitanti degli altri comuni.

Sul lato occidentale della Forcarella si apre un enorme e ripidissimo vallone che scende in direzione di Bodio. Il sentiero prosegue sul crinale, con alcune deviazioni a destra, sul versante bleniese. La coltre nevosa rallenta la salita: le buche tra i blocchi di roccia, solo parzialmente coperte, costituiscono un’insidia. Arrivo in vetta alle 11:30. Invio il solito messaggino agli amici: Matro geschafft!

Ne ricevo uno di risposta dal supermercato, un altro da Parigi, un altro da Venezia, un altro da Istanbul …; io mi accontento del Matro!

 

Bella escursione autunnale, con la prima neve e con temperatura mite, in un pregevole ambiente naturale. La presenza della grande antenna sulla vetta non mi disturba più di quel tanto: è un male necessario.

 

Tempo di salita: 2:50 h

Tempo totale: 6 h 30 min

Tempi parziali

Alpe di Gardosa (1325 m) – Capanna Pian d’Alpe (1764 m): 1 h 35 min

Capanna Pian d’Alpe (1764 m) – Matro (2172 m): 1 h 15 min

Dislivello in salita: 847 m

Sviluppo complessivo: 12,8 km

Difficoltà: T3

Coordinate Capanna Pian d’Alpe: 715.360/139.240

Coordinate Matro: 714.000/144.000

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 1. November 2011 um 15:09
C'è molta frequentazione sul Matro in questi giorni, vedendo le relazioni. Dai vostri racconti pare proprio che, a parte il "male necessario" il quale ci da servizi ai quali riusciamo sempre meno a rinunciare, si tratta di una bella gita forse più godibile in questa stagione di transizione.
Bravo Siso
Giulio

siso hat gesagt: RE:Matro
Gesendet am 1. November 2011 um 15:33
Ciao Giulio,
hai ragione, grazie ai colori autunnali la meta è ideale per questo periodo. La frequentazione, almeno sabato, è stata comunque assai ridotta: in capanna non c'era anima viva e sulla vetta è arrivato un solo escursionista, dal versante leventinese. Quanto alle antenne, ti assicuro che sono un modesto fruitore della TV e ancor meno del cellulare, non per snobismo, ma perché non ne sento il bisogno.
Buona settimana!
siso


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