Arrampicata ''BALMAFREDDA'' e gli Orridi di Uriezzo


Publiziert von lumi , 4. Oktober 2011 um 23:44.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 1 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Klettern Schwierigkeit: IV (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Percorrere l'autostrada per Gravellona Toce e proseguire lungo la statale del Sempione uscendo a Domodossola. Proseguire per Crodo e raggiungere Premia

Abbiamo lasciato alle nostre spalle le preoccupazioni quotidiane, i pensieri infrasettimanali e ce n’abbiamo offerto un weekend piacevole e riposante in mezzo alla natura incontaminata…..Premia, Val Formazza. Abbiamo trovato i segni di una tradizionale cultura ancora viva, i colori di un paesaggio d'incanto, i piaceri dell’arrampicata e delle semplici passeggiate….la diversità del essere umano, le emozioni di stare e vivere in compagna, la forza dell’amicizia.
 
Abbiamo cominciato la giornata avvicinandoci timido della Parete di roccia Balmefradda, una roccia di graniti, molto compatta ed avara di fessure, con gradi di difficoltà diversi……ma più vicino c’eri….più l’adrenalina aumentava. Dopo un corso tecnico intensivo di..5 min…. già mi sono trovata con l’imbracatura al dosso e…vai Lumi…ma dove??? Sulla Via n.104, ‘’Mari nei Sogni’’, 13 m, difficoltà 4.... A dire la verità, ho iniziato incosciente…e dopo 2 m in verticale mi sentivo in tensione…ho cercato di allinearmi ed armonizzarmi i pensieri, mi sono messa un po’ in ordine e mi sono concentrata sul movimento e sulla respirazione per trovare me stessa e raggruppare la mente con il corpo. Non ho più pallida idea come sono arrivata alla fine…ma sapevo che devo fare un’altra via.
 
La seconda via, Via n.100, ‘’Biospital”, 13 m, difficoltà 5, più difficile è stata più…divertente perché l’ho fatta con una maggiore consapevolezza che mi ha portato a una sensibilità e disponibilità per cogliere quei ‘’segni’’ che possono darti la fiducia. E’ stata davvero un’esperienza intensa perché l’aspetto tecnico dell’arrampicata, inteso come qualità del movimento e dell’equilibrio, non si può separare da quello psichico…la tensione, la paura, metterti in discussione ….per trovare l’unione del equilibrio fisico e mentale.
 
Poi…abbiamo alleggerito la mente e il fisico con una camminata agli Orridi di Oriezzo e le Marmitte dei Giganti, dove il nostro spirito è stato accolto dell’armonia, dei capolavori della natura…Appena entrati nell’Orrido Sud, lungo circa 200 m e profondo fino a 30 m....ci siamo detti....ma la definizione di orrido non sia la più appropriata per questo spettacolo della natura...siamo stati colpiti della sua forza…, dalla perfezione delle profonde incisioni modellati nella roccia dai torrenti. Le Marmitte dei Giganti… impressionanti cavità emisferiche o cilindriche scavate nella roccia dalla violenza delle acque…la pura bellezza che ci circondava era difficile da immaginare, o da credere possibile…sono rimasta immobile fissando il quadro naturale dipinto con cosi tanti dettagli….. finche non ho sentito quella mia speciale felicità, chiara come il cielo, non legata a niente, senza nome e perfetta….come la perfezione della natura.

Ma tutta questa meraviglia non sarebbe stata se Stefano non avrebbe avuto la stupenda idea di trascorrere assieme a noi un weekend nella sua ''baita". Ti sono grata Stefano...e grazie anche a voi Livia&Umberto, Silvia, Marco, Laura, Lara, Max, Arianna, Stefano e..di nuovo Max....aiuto...ho dimenticato qualcuno???
Alla prossima!

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Kommentare (7)


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Arianna hat gesagt: Ai miei compagni di scalata
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 14:01
... ho finito di fare la valigia a notte fonda, il mattino dopo un po’ di lavoro e poi – finalmente - si parte: non mi sarei persa quest’avventura per nulla al mondo.
Guido da poco più di due ore e ad un tratto il navigatore si perde, il cellulare non prende e contattare Stefano telefonicamente è impossibile: adesso cosa faccio? Mi dico: “Premia non è Roma ☺” e infatti dopo poche centinaia di metri scorgo un paio di visi familiari.
Parcheggio, scendo dall’auto, saluto e solo allora realizzo dove sono: in mezzo alla natura, circondata da amici, senza i rumori stressanti della città e senza cellulare (ora ne sono quasi felice).
Ma… Umba… la parete da scalare non doveva essere artificiale? …E non dovevano essere solo quattro o cinque metri giusto per provare? Questa è una montagna e la parete mi sembra un tantino liscia… e alta! … ma siamo già lì e la voglia di imitare chi sta già arrampicando è tanta.
Oltre a Massimo e Stefano ci sono Umba, Brusa e Marco… gli ultimi due optano per una passeggiata ma ci restano ben tre maestri di roccia tutti per noi, che ci sorridono e si destreggiano sapientemente con nodi e imbragature.
Stefano prepara la via e detta le regole durante il nostro super corso intensivo della durata di 4 minuti circa: “Chi è a terra non deve mai pestare la corda, chi è in parete non deve mai mettere il dito nell’anello e soprattutto… deve fidarsi: del suo security man, di se stesso e… delle scarpe del Meda!”.
Inizio a salire e a metà percorso sono già esausta: non riesco a trovare validi appigli, guardo in basso e le persone mi sembrano (troppo) piccole, ho i crampi a una gamba e penso: non ho colazionato né pranzato… ma non dovevamo mica pranzare e poi salire? Ho la tachicardia, la nausea, mi gira la testa ma soprattutto… non mi fido delle scarpe del Meda, cerco la parete con la suola e nel frattempo mi chiedo se Umba è in grado di sorreggermi se svengo perché c’è poco da fare… se non mi dò una mossa a scendere tra poco svengo. Metto i piedi a terra, alzo lo sguardo e non sento commenti o giudizi, vedo solo sorrisi, bevo un sorso d’acqua dalla borraccia che Livia si fionda a prendere, sto decisamente meglio e voglio già tornare in parete.
Mangiamo un pezzo di torta salata, dieci minuti e sono di nuovo lì, pronta a salire. Salgo con maggiore consapevolezza e decisa a impormi sulla roccia ma arrivata al punto di prima ancora una volta non trovo appigli… da terra forse si vedono ma dalla parete no e mentre li cerco i crampi tornano. Insisto, mi sposto in orizzontale ma non li trovo e ad un tratto mi gira di nuovo la testa, mi sento di nuovo svenire. Scendo e questa volta Brusa mi passa una mega barretta di cioccolata che apprezzo come se non avessi mai mangiato cioccolata in vita mia. Mi stacco con la mente dalla parete, mi sdraio sull’erba e osservo il cielo con Marco: meraviglioso. Volto lo sguardo e torno ad osservare chi sale… non so come ma ad un tratto vengo pervasa dalla calma, dal respiro lento, dalla concentrazione, dalla sicurezza, dalla fiducia e a quel punto sento una voce (è Umba) che mi dice piano: “fidati della punta delle tue scarpe… le scarpe ti reggono…”
Prima di salire mi fermo e cerco di allineare mente e corpo: guardo la parete senza astio e d’un tratto non la vedo più arida e liscia ma piena di minuscole fessure che unite alle scarpe del Meda e al mio super security man sapranno sorreggermi. Ragiono e mi sposto, trovo gli appigli, sento qualche consiglio e lo seguo, non penso minimamente al mio security man: sa sorreggermi e la possibilità di cadere è più che remota. Alzo lo sguardo e sono di nuovo al punto di prima… la parete è liscia e non ci sono appigli: o si scende per la terza volta oppure è venuto il momento di fidarsi delle scarpe del Meda. Mi stacco dalla parete, punto le dita dei piedi e… SALGO!! Guardo in basso e vedo i miei amici piccoli piccoli e penso: sono in alto! Arrivo a un metro dalla cima e ancora una volta sono esausta. Vedo l’appiglio ma è troppo in alto da raggiungere in una sola volta, ho un appiglio intermedio ma non riesco a fare forza con le gambe, sono davvero esausta… ci penso e decido che va bene così. Per oggi va bene così ma è solo un arrivederci perché in primavera arriverò in cima ☺
La parete è un viaggio nel profondo e se si ha il coraggio di interpretarlo può simulare egregiamente un’induzione ipnotica che ci induce a farci vedere ciò che non vogliamo… il nostro è un gruppo sano e vincente – lo sappiamo. Abbiamo tutti affrontato le nostre paure egregiamente e alla fine siamo tutti riusciti a scovare le fessure di una parete all’apparenza liscia; fessure che ci hanno sorretto… un pezzo di cioccolata, una frase detta al momento giusto… E – forse – l’insegnamento maggiore si ha anche rendendosi conto dei propri limiti perché non sempre si vince, a volte si perde, altre si pareggia ma l’importante è non desistere e insistere per scovare le fessure nell’ultimo tratto di parete ancora all’apparenza liscia. Perché facendo così… si vince e noi vogliamo tanto vincere!
Grazie a tutti… per tutto. Come dicevamo in baita “siamo una squadra! Del resto abbiamo anche fatto anche il tiramisù!”
E non dimentichiamoci la frase del mio security man (ripetuta a tutti): “E adesso? E… adesso… ci sei solo tu e in qualche modo devi venirne fuori, passettino su passettino… cerca bene poi un minimo sforzo e sei… FUORI DALLA PISCINA!”.
Un abbraccione a tutti.

Arianna

lumi hat gesagt: RE:Ai miei compagni di scalata
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 14:43
Grazie mille Arriana per aver raccontato le tue sensazioni.
A presto,
Lumi

Laura. hat gesagt: RE:Ai miei compagni di scalata
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 22:43
Complimenti per l'impresa e per la bella descrizione che...ti porta in parete.

lebowski hat gesagt: RE:Ai miei compagni di scalata
Gesendet am 6. Oktober 2011 um 09:19
"La parete è un viaggio nel profondo..."

ho avuto le stesse tue sensazioni la prima volta che ho scalato una parete, che in fondo è un tratto di vita scritto in verticale...bella descrizione, ciao.

Luca

gbal hat gesagt: Sono contento....
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 22:13
....per la vostra felicità. E' un'attività bella e ripagante specie....quando riesci ad andare su e senti quel grado come tuo. E, se mi permettete: "Laura, abbiamo lanciato una moda su Hikr!"
Bravi
Giulio

lumi hat gesagt: RE:Sono contento....
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 22:27
Ciao Giulio, si, e vero...quando sei arrivato lassù ti senti fortissimo..le tue debolezze sono scomparse...perché sei un vincente!
Magari la prossima volta facciamo un bel gruppetto con te, Laura:)
Grazie,
Lumi


Laura. hat gesagt: RE:Sono contento....
Gesendet am 5. Oktober 2011 um 22:42
Ed io chiamata in causa non posso che rispondere...eccomi, ci sono!!!


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