Rock Climbing: La seconda volta di Laura a Campo dei Fiori (VA)
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Rock Climbing: La seconda volta di Laura a Campo dei Fiori (VA)
Visto da Giulio:
A dire la verità avrei dovuto fare un’escursione “lunga” oggi ma una serie di circostanze mi fanno riflettere e modificare le iniziali intenzioni. Allora: idea! Perché non proseguire l’esperimento Rock Climbing iniziato la settimana precedente? Sento la disponibilità di Laura che si dichiara ben felice e quindi…non ci serve altro. Solito appuntamento all’Ippodromo dove mi reco in bici; anche questa volta “scrocco” un passaggio dall’abile guidatrice che poco prima ha consegnato Ludovica all’asilo e in meno che non si dica siamo sotto la parete delle tre vie del Fò (Faggio). La volta scorsa le avevamo fatte tutte e tre ma oggi mi ripromettevo di saggiare l’allieva per farle provare una via “da primo”. Difatti, dopo un bel riscaldamento per riprendere confidenza con discesa in doppia e salita in moulinette le preparo la via che so esserle piaciuta di più (E2 o Via del Fò) con tre rinvii già in loco, per risparmiarle, almeno oggi, le manovre per agganciarli lei. A questo punto, un po’ titubante (io!) le chiedo se se la sente di provare; lei ha solo visto me fare quanto le sto proponendo ma accetta senza il minimo tentennamento. Questo non vuol dire che sia incosciente perché si capisce che dice sì ma ha fatto le sue considerazioni e valutazioni. Detto fatto inizia la salita assicurata da me e lo fa davvero bene; quando c’è qualche passaggino un po’ ostico, magari anche solo per via della difficoltà di raggiungere l’appiglio, vedo che ci pensa su un po’, studia l’alternativa, va e passa. Proprio brava!
Gasata lei ma gasato io, a questo punto le propongo di aggiungere il “pepe” come lei aveva auspicato. “Vuoi provare un IV?” le chiedo; immediatamente accetta. Ci rechiamo allora in cima alla “Scientifica” un IV grado con un paio di strapiombetti “buttafuori”; attrezzo la calata e scendiamo in doppia. Volevo vedere le sue reazioni dopo questa discesa ma quando le chiedo se vuole che salga prima io in moulinette lei dice no, che vuole provare lei. Così parte e, sia pure più faticosamente che sul III sale tranquilla con la stessa metodologia del prova, rifletti, trova il modo e passa. Beh, in breve me la vedo su alla sosta; la calo nuovamente giù (stranamente è più preoccupata e guardinga per questo che per il salire!) e le dico di assicurare me e che spero ora di non fare una cattiva figura io. Fortunatamente no; al termine riscendo e lei ripete la via di nuovo con somma felicità di entrambi. A questo punto soddisfatti delle nostre quattro orette di scuola di roccia riordiniamo il materiale, ci carichiamo degli zaini e facciamo ritorno all’auto raggianti e con la mente che già insegue la prossima meta; un pensiero ci sfiora: come sarebbe bello, anziché scendere a valle, mangiare un panino con un bicchiere di vino, rilassarsi un po’ e poi riprendere le nostre scalate piccole per tanti ma così grandi per noi.
P.S.: Non abbiamo fatto che un paio di foto presi dalle nostre attività; quando ci pensavamo eravamo in basso e avevamo gli zaini con le fotocamere in alto o viceversa. Il servizio fotografico sarà per una prossima volta!
Visto da Laura:
Stavo già pensando ad un giretto in solitaria, quando Giulio mi ha comunicato che si poteva bissare l'esperienza dell'arrampicata...e così, senza farmelo ripetere due volte ho subito accettato la proposta.
Da vero maestro Giulio aveva già fatto tutto il programma, per cui ci siamo diretti subito alla parete da scendere in doppia.
Guardando in basso mi son domandata se veramente ero scesa di lì la settimana scorsa...boh...mi ricordavo di averlo fatto e così, dopo ever controllato che tutte le sicurezze fossero ok, mi son calata...1..2..3, wowwww!
Arrivata a terra guardo scendere Giulio, che con una naturalezza disarmante in pochi secondi arriva accanto a me.
Ci organizziamo per risalire arrampicando. Salire per prima, non mi dà particolari problemi...mi fido di me stessa e del mio maestro.
Il tempo è tiranno e tra un saliescendi e l'altro ci rendiamo conto che non abbiamo più molto tempo e così decidiamo di saltare una delle cose programmate per andare subito alla via "scientifica"...
La via è intrigante e già nella discesa si nota la differenza di difficoltà...salgo per prima...vedere Giulio salire sarebbe utile, ma vista la differenza di altezza sarebbe comunque difficile seguire i suoi passi...per cui tanto vale provare subito!
Fino a metà parete non ho problemi...poi mi mancano un pò di cm per arrivare all'appiglio...penso alle possibili soluzioni : le scarpe con il tacco le escluderei, la crescita miracolosa anche...e visto che non sono elastic girl dei fantastici 4...non mi rimane che spostarmi un pò alla ricerca di un appiglio "mio"...lo trovo e finalmente mi tolgo dall'impiccio! Il passaggio dopo, però, non è meno ostico, ma ormai sono in ballo e così supero anche quello...la ciliegina sulla torta però è lo stacco finale...per terminare la via non ho altra possibilità che puntare le braccia e elevarmi sopra allo speroncino di roccia...(per la gioia dei miei dorsali!!!). Fatto! scendo con un pò d'ansia (non ho ben capito il meccanismo del sistema che Giulio mi ha proposto...). Una volta a terra guardo il mio maestro salire...lo fa con una tale naturalezza che sembra non abbia mai fatto altro!
A questo punto un bel panino con il salame ci starebbe benissimo...ma tutto non si può avere...prendiamo la via del ritorno programmando altre cose...
Grazie Giulio per aver aggiunto il pepe.
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